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Come individuare e far crescere successori? - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:28

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Come individuare e far crescere successori?

Risposta a cura di Roberta Aramu, vice responsabile nazionale donne

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Tutti noi siamo diventati discepoli e successori grazie a una profonda relazione karmica col Buddismo. Grazie alla forte preghiera dei tre maestri della Soka Gakkai ci siamo risvegliati alla missione di Bodhisattva della Terra, intrinseca alla nostra vita.
Ikeda Sensei commenta così:

In diversi capitoli de La nuova rivoluzione umana egli racconta che durante i suoi viaggi per kosen-rufu, in ogni paese che visitava recitava Daimoku col desiderio che tante persone potessero risvegliarsi alla Legge mistica e pregava con l’atteggiamento di “seminare” il Daimoku, di “impregnare la terra di Daimoku”. L’esperienza diretta del nostro maestro rappresenta un vero e proprio “manuale di istruzioni” per lo sviluppo del nostro movimento per la pace, una guida dettagliata nella fede e nelle azioni a cui ognuno di noi può ispirarsi.
Nel saggio Espandere la schiera dei nostri giovani (NR 792 del 9 gennaio), il presidente Ikeda parla della campagna di propagazione del 1953, lanciata da Toda per realizzare 750.000 famiglie, e indica i punti fondamentali per la formazione dei successori, che egli definisce “persone capaci”.
Sono indicazioni che noi stessi possiamo utilizzare per vincere, anche se sono passati settant’anni da allora.
Raccontando dei compagni di fede che si stavano impegnando insieme a lui, Ikeda scrive:

«Da questo gruppo emergeranno di certo tanti “rivoluzionari” leader della Legge mistica. Sono tutti giovani pionieri. Sono Bodhisattva della Terra. Farò in modo che questi cento individui crescano fino a diventare mille, diecimila, milioni!» (NR 792 del 9 gennaio)

In questo saggio Sensei ribadisce che l’obiettivo fondamentale delle nostre attività è la felicità degli esseri umani. La cosa più importante è pregare e incoraggiare ognuno, persona per persona, in modo da sostenere la sua crescita. Le persone che si avvicinano alla Soka Gakkai sono motivate da un serio e sincero spirito di ricerca, il fatto che ci prendiamo cura di loro fa sì che possano manifestare appieno il loro potenziale e partecipare con orgoglio alle nostre attività. Al contrario, quando la cura e l’attenzione per ciascuno viene a mancare è facile che le persone si allontanino senza poter godere dei benefici della pratica buddista.
Ne La nuova rivoluzione umana, raccontando della sua visita a Firenze nel 1981, Sensei parla dell’importanza di prendersi cura dei giovani membri: 

«[…] Shin’ichi concentrava tutte le sue energie nella formazione dei giovani perché era convinto che un individuo abbandonato a se stesso non potesse crescere» (NRU, 30, cap IV)

Quando ci prendiamo cura dei nostri amici, che siano membri o simpatizzanti o persone che ancora non conoscono la pratica buddista, dovremmo rivolgerci loro ricercando lo stesso sguardo, di illimitata fiducia, che il nostro maestro rivolge a ognuno di noi. 
Rivolgendosi ai responsabili, Sensei li incoraggia a sfidarsi rispetto ai propri limiti e ad impegnarsi nel migliorare se stessi, spiegando che i successori emergono in risposta alla propria personale rivoluzione umana.

«Per quanto riguarda il nostro movimento di kosen-rufu, quando i responsabili progrediscono, tutti progrediscono. Quando i responsabili crescono, tutti crescono. Se invece i responsabili non fanno altro che parlare senza mai agire, non ci sarà vittoria.
Quando un responsabile determina: “Realizzerò la mia rivoluzione umana! Mi rafforzerò e migliorerò!”, e poi agisce prendendo personalmente l’iniziativa, da lì nasce la forza trainante per continuare sempre a vincere. Questa è l’unica formula per essere sempre vittoriosi» (NR, 787)

Far crescere tanti meravigliosi successori, per lo sviluppo eterno del movimento di kosen-rufu, è il desiderio fondamentale del Budda, ed è anche il desiderio e l’obiettivo di tutta la Soka Gakkai italiana, che ha abbracciato lo scopo di realizzare un nuovo membro giovane in ogni gruppo. 
Il successo delle attività di propagazione dipende dal nostro sincero desiderio di far conoscere l’insegnamento buddista, basato sulla profonda convinzione che ogni persona possiede la natura di Budda e che tramite la forza della nostra preghiera possiamo aiutarla a risvegliarsi. 
Quando parliamo agli altri di Buddismo dovremmo avere la consapevolezza che stiamo agendo proprio come farebbe il Budda e far risuonare la nostra voce con la stessa convinzione e compassione. Pertanto, anche se talvolta ci sembra che il nostro impegno nel fare shakubuku non ottenga i risultati che vorremmo, non dobbiamo scoraggiarci ma considerare questa difficoltà come un’occasione per approfondire e costruire dentro di noi la convinzione che sicuramente le nostre preghiere avranno risposta.
«La voce compie il lavoro del Budda» è una frase di Gosho importante che il presidente Ikeda cita ripetutamente nei suoi discorsi; significa che le nostre voci e le nostre parole hanno il potere di alleviare la sofferenza delle persone, trasmettono lo stato vitale del Budda e aprono la strada a kosen-rufu.
Ognuno di noi può decidere di essere il principale protagonista nel realizzare questo obiettivo, facendo nostro questo desiderio in unità col cuore del maestro.

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