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Il viaggio della fede - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 13:23

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Il viaggio della fede

Giuseppe Palatucci, Salerno

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«Sforzati più che mai nella fede e non cedere alla negligenza. […] Sviluppa sempre più la tua fede fino all’ultimo momento della tua vita, altrimenti avrai dei rimpianti. Per esempio, il viaggio da Kamakura a Kyoto dura dodici giorni: se viaggi per undici giorni e ti fermi quando ne manca uno solo, come puoi ammirare la luna sopra la capitale? Qualunque cosa accada, rimani vicino al prete che conosce il cuore del Sutra del Loto, continua a imparare sempre più da lui i princìpi del Buddismo e prosegui il viaggio della fede»

Nichiren Daishonin, Lettera a Niike, RSND, 1, 911

In questo Gosho il Daishonin utilizza degli esempi semplici per far comprendere dei princìpi molto profondi del Buddismo.
Quando ho iniziato a praticare, stabilire degli obiettivi per me non era semplice. Quando c’era un problema cercavo di evitarlo e il risultato era che persino le più piccole difficoltà diventavano insormontabili. Era come se non fossi allenato a vivere. Tuttavia, sforzandomi di pregare con un obiettivo chiaro e fino in fondo, cioè fino ad “ammirare la luna sopra la capitale”, senza fare compromessi con me stesso, negli anni sono riuscito a fare tantissime esperienze e a rafforzarmi interiormente.
Superare via via i miei limiti e raccontare le numerose esperienze di fede realizzate ha fatto sì che tanti miei amici e familiari si avvicinassero al Buddismo.
La fede nel Gohonzon la costruiamo man mano che ne sperimentiamo i benefici grazie al nostro impegno quotidiano. In alcuni casi la vita ci presenta delle prove veramente dure e a volte gli ostacoli interiori sono ancora più forti di quelli esterni. In quei momenti la cosa più importante per me è il legame con Sensei, i compagni di fede e la Soka Gakkai.
Questo passo del Gosho mi è stato di grande aiuto, in particolare in un periodo in cui soffrivo di frequenti attacchi di panico. Ero pieno di dubbi e credevo non ci fosse risposta alle mie domande, tuttavia ho continuato a praticare evitando di isolarmi dai compagni di fede, e così sono riuscito a “rinascere” in modo fantastico.
Proprio quello è stato il momento in cui i princìpi che avevo studiato per anni, da teorici sono diventati “concreti” perché li ho sperimentati con la mia vita. Per questo il presidente Ikeda ci esorta a sfidarci in uno “studio combattivo”, sperimentando in prima persona ciò che studiamo. Così ho potuto costruire una relazione forte con il mio maestro.
Costruire la propria personale relazione con il maestro è la cosa più importante, e continuando a studiare le sue guide insieme ai nostri compagni di fede possiamo avanzare con tranquillità e proseguire insieme lungo il «viaggio della fede».
Ogni volta che decidiamo spontaneamente di realizzare un obiettivo, o di affrontare con coraggio una situazione che ci fa soffrire, recitando Daimoku con sincerità davanti al Gohonzon lo stato vitale della Buddità si manifesta nella nostra vita. Così come ci incoraggiò il presidente Ikeda a Firenze nel 1994: «Se la nostra fede è debole, il veleno in noi rimane veleno. Ma se la fede è forte, qualsiasi veleno per quanto potente si trasforma in una medicina benefica. […] Quanto più grande è la sofferenza, tanto più grande è la felicità; l’immenso potere della Legge mistica opera in questo modo» (Ai miei cari amici italiani, IBISG, pag. 74).

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