Giulia Gallo e Mauro Ciullo, membri del comitato nazionale di studio, hanno approfondito il significato del Gohonzon in quanto vessillo della propagazione. Il materiale di riferimento per questo intervento è costituito dal Gosho e dalle guide del maestro Ikeda, in particolare la lezione su Il reale aspetto del Gohonzon tratta dalla serie “Gli insegnamenti della vittoria”, Il mondo del Gosho e La saggezza del Sutra del Loto
L’umanesimo buddista: tre punti di vista
La principale caratteristica del Buddismo è quella di essere una religione per gli esseri umani, che pone al centro la persona e la fiducia nella sua capacità di trasformazione.
Il principio del conseguimento della Buddità nella forma presente, rivelato nel Sutra del Loto, insegna come ogni essere umano, manifestando la propria natura di Budda, sia in grado di rivoluzionare la propria condizione vitale, e possa farlo nel momento presente e nella realtà in cui vive. La soluzione ai problemi sociali non può prescindere dalla trasformazione dell’individuo.
Nichiren Daishonin aveva una lucida visione dell’Ultimo giorno della Legge, un’epoca di tumulti e conflitti nella società e nel mondo religioso, e per tale ragione mise in luce l’aspetto umanistico del suo insegnamento.
Questo rispecchia anche ciò che portiamo avanti nella Soka Gakkai: prenderci cura di ogni persona che abbiamo di fronte. Da questa prospettiva l’umanesimo buddista non è niente di sofisticato, bensì consiste nel credere fino in fondo negli esseri umani.
Per spiegare concretamente cos’è l’umanesimo buddista, possiamo avvalerci di tre punti di vista.
- Il primo punto è la compassione buddista, che si può racchiudere nel condividere dolori e sofferenze in modo reciproco.
Aiutare noi stessi e gli altri a diventare felici è la massima espressione di rispetto, e questo ci permette di tirare fuori la parte migliore di noi. L’incoraggiamento e il dialogo sono gli strumenti attraverso cui è possibile illuminarci a vicenda. - Il secondo punto di vista riguarda l’importanza della pratica quotidiana costante per far sì che l’oscurità presente nella nostra vita resti in uno stato di latenza, e prevalga la natura di Budda.
Bene e male sono naturalmente sempre presenti nella nostra vita, e il Buddismo spiega che a un livello più profondo essi non sono separati. Nella Raccolta degli insegnamenti orali si legge: «La sola parola ”fede“ è la spada affilata con cui si vince sull’oscurità fondamentale o ignoranza fondamentale» (BS, 116, 61).
Attraverso la recitazione di Gongyo e Daimoku noi stiamo lucidando la nostra vita e risvegliamo la nostra natura di Budda. - Il terzo e ultimo punto è la capacità di unirsi e collaborare per creare una solidarietà del bene tra gli esseri umani che sostengono il principio della sacralità della vita, e per opporsi fermamente a tutto ciò che nega la dignità dell’essere umano.
Il maestro Ikeda pone l’accento sul ventunesimo secolo come il secolo della vita, e anche se nessuno nega apertamente la dignità della vita, non siamo ancora giunti al punto di considerarla come il principio fondante della società.
Ed è a partire da questo assunto che la nostra missione come praticanti del Buddismo e membri della Soka Gakkai di realizzare il secolo della vita è così importante!
Il maestro Ikeda scrive: «Questo spirito compassionevole nei confronti di coloro che soffrono è lo spirito del Daishonin e lo spirito della Soka Gakkai. Questo è il significato di umanesimo buddista» (NRU, 25, 92).
Questa è la prospettiva da cui possiamo, anzi dobbiamo partire per comprendere appieno la necessità di propagare il Gohonzon.
Il lignaggio
È bene inoltre ribadire che nella Soka Gakkai scorre la linfa vitale degli insegnamenti del Buddismo che originarono dalle parole di Shakyamuni e dal messaggio di infinita speranza contenuto nel Sutra del Loto riguardo al potenziale dell’Illuminazione di tutti gli esseri.
La linea di connessione tra Shakyamuni, il Sutra del Loto, Nichiren Daishonin e la Soka Gakkai è tracciata dalla centralità delle persone comuni. I Bodhisattva della Terra sono proprio i membri della Soka Gakkai che oggi, nell’Ultimo giorno della Legge, ereditano questo insegnamento e si fanno promotori di una religione che esiste per tutti gli esseri umani, facendo del Gohonzon, l’oggetto di culto istituito da Nichiren Daishonin, il “vessillo della propagazione”.
Il Gohonzon iscritto da Nichiren Daishonin
Nichiren Daishonin istituì il Gohonzon, che reca iscritto al centro Nam-myoho-renge-kyo, la materializzazione del “vero aspetto di tutti i fenomeni”, per far sì che tutti possano creare un legame diretto con la Legge mistica e sperimentarla nella propria vita.
Il Gohonzon, che consente a tutti di ottenere l’Illuminazione, è la manifestazione essenziale del voto del Daishonin per la salvezza di tutte le persone.
Nel Gohonzon il Daishonin manifestò l’aspetto più nobile e fondamentale della vita. Quando si prega davanti al Gohonzon, la cosa essenziale è essere consapevoli che si tratta di un’espressione grafica della Legge mistica, di Nam-myoho-renge-kyo.
Come egli afferma: «Io, Nichiren, ho iscritto la mia vita in inchiostro di sumi, perciò credi profondamente nel Gohonzon. Il volere del Budda è il Sutra del Loto, ma l’anima di Nichiren non è altro che Nam-myoho-renge-kyo» (Risposta a Kyo’o, RSND, 1, 365).
Il maestro Ikeda afferma: «Se ricerchiamo un oggetto di culto nel Sutra del Loto è più appropriato scegliere Myoho-renge-kyo piuttosto che Shakyamuni che ottenne l’Illuminazione nel remoto passato. Nichiren fu il primo a spiegarlo chiaramente. Senza il suo insegnamento le persone non avrebbero compreso il significato del Sutra del Loto come rivelazione dell’oggetto di culto» (Il mondo del Gosho, Esperia, pag. 313).
Inoltre, nel Gosho Il reale aspetto del Gohonzon, il Daishonin chiarisce che questo oggetto di culto non è in alcun modo una sua invenzione, ma raffigura fedelmente la Cerimonia nell’aria come viene descritta nel Sutra al momento dell’esposizione del capitolo Durata della vita.
La Cerimonia nell’aria rivela simbolicamente che il Budda, gli esseri viventi e la terra sono tutti entità della Legge mistica eterna, che il Daishonin manifestò come Nam-myoho-renge-kyo.
È bene inoltre ricordare che la Cerimonia nell’aria trascende il tempo e lo spazio. Non si svolge in un luogo o in un tempo particolare. Proprio per questo siamo in grado, pregando davanti al Gohonzon, di unirci a essa in ogni momento e in ogni luogo. Possiamo far risplendere la torre preziosa dentro di noi in modo che illumini la nostra vita e le nostre attività quotidiane. Questa è la meraviglia del Gohonzon.
Pur non essendo dunque un oggetto di sua invenzione è bene sottolineare come Nichiren, nello stabilire Nam-myoho-renge-kyo come insegnamento per conseguire la Buddità, abbia rivoluzionato il concetto stesso di oggetto di culto, come mai nessuno prima di lui aveva fatto.
Sensei scrive: «Non v’è altro modo per condurre tutte le persone all’Illuminazione che aiutarle a manifestare l’oggetto di culto nella propria vita. Ed è ciò che fa il Gohonzon, offrendo questa possibilità a chiunque, in pari misura. L’oggetto di culto per l’osservazione della mente rappresenta un cambiamento radicale nell’idea di oggetto di culto. In ciò risiede l’essenza di una religione per l’umanità che rispetta al massimo grado il potenziale umano e rende possibile un vero cambiamento» (Ibidem, pag. 330).
Durante la persecuzione di Tatsunokuchi, nel 1271, in cui rischiò di essere decapitato, il Daishonin “abbandonò il transitorio e rivelò l’originale” (giapp. hosshaku kempon), ovvero abbandonò la sua condizione transitoria e rivelò la sua identità originale di “Budda di gioia illimitata illuminato dal tempo senza inizio”, il Budda originale inseparabile dalla Legge eterna, pur rimanendo una persona comune.
Sul luogo dell’esecuzione a Tatsunokuchi Nichiren Daishonin dimostrò la grandezza dell’essere umano; grazie a questo riuscì a materializzare in forma concreta la Legge fondamentale che permette a tutte le persone di realizzare questo supremo potenziale rimanendo esseri umani.
Il Daishonin cominciò a iscrivere i Gohonzon dopo aver “abbandonato il transitorio e rivelato l’originale” a Tatsunokuchi, perché voleva guidare tutte le persone dell’Ultimo giorno della Legge sul grande cammino della felicità eterna.
Scrive a tal proposito il maestro Ikeda: «Dedicandosi in maniera altruistica a diffondere la Legge, il Daishonin manifestò la sua identità originale, caratterizzata dall’unità con la Legge suprema. Solo grazie a quest’esempio concreto poté manifestare il significato fondamentale della sua vita, la rivelazione dell’oggetto di culto, cioè la rivelazione della vita del “Budda eterno che è una sola cosa con la Legge eterna”» (Ibidem, pag. 321).
In tutti gli scritti dove spiega il significato del Gohonzon, il Daishonin insegna che lo stesso stato vitale materializzato nel Gohonzon esiste dentro di noi.
Nel Gosho La torre preziosa Nichiren esprime con estrema semplicità questo concetto: «Perciò Abutsu-bo è la torre preziosa stessa, e la torre preziosa è Abutsu-bo stesso» (RSND, 1, 264).
E ancora, ne Il reale aspetto del Gohonzon: «Non cercare mai questo Gohonzon al di fuori di te. Il Gohonzon esiste solo nella carne di noi persone comuni che abbracciamo il Sutra del Loto e recitiamo Nam-myoho-renge-kyo. […] Il Gohonzon inoltre si trova solo nei due caratteri che significano fede. Questo intende il sutra quando afferma che si può “accedervi solo grazie alla fede”» (RSND, 1, 738).
Il mezzo per attingere alla natura di Budda di cui siamo intrinsecamente dotati è dunque la nostra fede. L’oggetto di culto istituito dal Daishonin per l’intera umanità è il catalizzatore che permette di manifestare nella nostra vita il mondo di Buddità, la suprema Illuminazione descritta nel Gohonzon stesso, di cui ogni persona è dotata.
Come scrive il maestro Ikeda: «Quando abbracciamo il Gohonzon e ci dedichiamo a kosen-rufu, il Budda eterno che è sempre qui a predicare la Legge emerge dalle nostre vite» (SSDL, vol. 2, pag. 240). In tal senso, ricevere il Gohonzon dalla Soka Gakkai, l’organizzazione che porta avanti il mandato del Budda originale Nichiren Daishonin, custodirlo e farne il vessillo della propagazione, costituisce un fondamentale aspetto della nostra pratica buddista.
Il Gohonzon è il vessillo della propagazione
Il Daishonin afferma di aver rivelato il Gohonzon come «il vessillo della propagazione del Sutra del Loto», intendendo con ciò che il suo motivo ispiratore era l’ampia propagazione della Legge, ovvero kosen-rufu. Il suo scopo era permettere a quante più persone possibile di recitare davanti al Gohonzon, mettendole in grado di conseguire la Buddità. In questo senso il Gohonzon è veramente il vessillo di kosen-rufu ed esiste per permettere a tutti noi di diventare felici.
Quindi la nostra missione, come membri della Soka Gakkai, è quella di accompagnare tutte le persone a sperimentare i benefici del Buddismo del sole che Nichiren ha istituito. Da questo punto di vista ognuno di noi è un nobile emissario del Budda dell’Ultimo giorno della Legge.
Scrive a tal proposito Ikeda Sensei: «Con i nostri sforzi di far conoscere il Buddismo del Daishonin noi consegniamo nelle mani di una persona dopo l’altra il vessillo della rivoluzione umana e della trasformazione del karma. Tenere alto il vessillo della propagazione della Legge mistica in ogni zona, in ogni regione, significa far progredire kosen-rufu. Questo vessillo fiero, pieno di speranza, e che abbraccia ogni cosa e ogni persona, è il Gohonzon. […] Ciò sottolinea ulteriormente la nostra profonda missione di realizzare concretamente il mandato del Budda» (Lezione su Il reale aspetto del Gohonzon, Esperia, pag. 19).
Chi sta portando avanti oggi, in epoca moderna, il desiderio dell’ampia propagazione in accordo con la volontà del Daishonin?
Possiamo dichiarare con assoluta convinzione che l’attuale comunità dei credenti che sta portando avanti il desiderio originale del Budda, ovvero la felicità di tutte le persone e la pace nel mondo, è costituita dai membri dalla Soka Gakkai. È una comunità diffusa in più di 190 paesi e territori nel mondo, i cui membri riconoscono Nichiren Daishonin come Budda dell’Ultimo giorno della Legge.
Essi recitano davanti al Gohonzon il Daimoku che comprende la pratica per sé e per gli altri, e si basano sugli scritti di Nichiren Daishonin.
Ciascun credente si impegna, attraverso il compimento della propria rivoluzione umana, a realizzare come suo scopo fondamentale la propagazione mondiale del Buddismo di Nichiren Daishonin, insieme a tutti gli altri credenti, nell’unità di “diversi corpi, stessa mente”.
Ricevere in affidamento il Gohonzon dalla Soka Gakkai
«Se la compassione di Nichiren è veramente grande e omnicomprensiva, Nam-myoho-renge-kyo si diffonderà per diecimila anni e più, per tutta l’eternità, perché ha il benefico potere di aprire gli occhi ciechi di ogni essere vivente del Giappone e sbarrare la strada che conduce all’inferno di incessante sofferenza. I suoi benefici superano quelli di Dengyo e di T’ien T’ai e anche quelli di Nagarjuna e Mahakashyapa» (RSND, 1, 658).
Questa proclamazione di Nichiren viene letta durante la Cerimonia del grande voto per le persone che hanno deciso di diventare membri della Soka Gakkai e fare proprio il voto del Budda e del maestro di realizzare kosen-rufu. Sulla base di questa decisione la Soka Gakkai affida loro il Gohonzon, l’oggetto di culto per il conseguimento della Buddità in questa esistenza, e i nuovi membri accolgono nella loro vita il vessillo della propagazione in accordo con il desiderio di Nichiren Daishonin.
Dunque, nei fatti, la Soka Gakkai è l’organizzazione che ha ereditato l’intento del Budda e sta portando avanti il voto del Daishonin di realizzare kosen-rufu in tutto il mondo. Basandosi su questa consapevolezza e sul senso di responsabilità che deriva da essa, la Soka Gakkai designa il Gohonzon per la realizzazione di kosen-rufu, da affidare ai suoi membri.
Prima della Soka Gakkai, nessuno, se non in modo episodico, ha compiuto un tale sforzo attivo e concreto per permettere a tutte le persone di abbracciare e sostenere il Gohonzon. Nei settecento e più anni trascorsi dalla morte del Daishonin, questi sforzi si sono concretizzati solo con il primo presidente della Soka Gakkai Tsunesaburo Makiguchi e con il secondo presidente Josei Toda.
I primi tre presidenti della Soka Gakkai, e in particolare il presidente Ikeda, sono coloro che ci hanno insegnato la fede per abbracciare e sostenere il Gohonzon e conseguire l’Illuminazione.
Ancora nel 1939 la Nichiren Shoshu, l’unica scuola buddista che in Giappone si rifaceva agli insegnamenti di Nichiren Daishonin secondo l’ortodossia ereditata da Nikko Shonin, era una piccola scuola con 75 templi e poco meno di 50.000 credenti laici, appartenenti per lo più a famiglie storicamente affiliate ai suoi templi. Quando Toda ricostruì la Soka Gakkai nel dopoguerra stabilì l’obiettivo della conversione di 750.000 famiglie, che si realizzò in pochi anni nel 1957, dando l’avvio a quella rivoluzione nella propagazione del Buddismo che dopo circa settecento anni portò gli insegnamenti di Nichiren Daishonin in tutto il mondo. Questo incredibile sviluppo ha prodotto un rinnovamento del concetto di religione umanistica: la compassione di Toda, il suo desiderio di estirpare la sofferenza dalla vita delle persone, fece sì che il Gohonzon venisse affidato a tutti i praticanti, e che tutti potessero studiare e approfondire la fede avendo a disposizione ciascuno gli scritti del Daishonin.
Comprendere l’importanza di questi aspetti della nostra organizzazione ci permette di comprendere il profondo legame tra il Gohonzon e la comunità dei credenti, il tesoro del sangha, ovvero il legame tra il nostro voto di realizzare kosen-rufu e il vessillo della propagazione, il Gohonzon.
Senza la comunità dei credenti che eredita la Legge e quindi realizza kosen-rufu, il Gohonzon diventa un oggetto esterno alla nostra vita al quale ci si rivolge nella speranza di risolvere le nostre sofferenze o ottenere benefici. In questa prospettiva distorta, si potrebbe pensare che qualunque riproduzione di un Gohonzon fatta da chiunque potrebbe funzionare. In questo modo di fatto si attribuiscono poteri magici a un oggetto materiale, una sorta di talismano, niente di più lontano dal Buddismo di Nichiren e dalla pratica della rivoluzione umana insegnata dalla Soka Gakkai.
L’unità del sangha
Abbiamo sottolineato l’importanza della nostra comunità di credenti nel diffondere il Gohonzon, il vessillo dell’umanesimo buddista. È necessario però ricordare che la caratteristica imprescindibile che mette in grado tale comunità di adempiere alla propria missione è l’unità di intenti.
Nel Gosho si legge: «In generale, che i discepoli di Nichiren, preti e laici, recitino Nam-myoho-renge-kyo con lo spirito di ‘diversi corpi, stessa mente’, senza alcuna distinzione fra loro, uniti come i pesci e l’acqua, questo si chiama eredità della Legge fondamentale della vita. In ciò consiste il vero scopo della propagazione di Nichiren. Se è così, anche il grande desiderio di un’ampia propagazione potrà realizzarsi. Ma se qualcuno dei discepoli di Nichiren distrugge l’unità di ‘diversi corpi, stessa mente’ sarà come chi distrugge il proprio castello dall’interno» (RSND, 1, 190).
Noi persone comuni dell’Ultimo giorno della Legge, intrinsecamente dotate della Buddità, possiamo mettere al centro della nostra vita la “stessa mente” o grande voto di kosen-rufu, attivando con la nostra fede e la nostra pratica i poteri del Budda e della Legge inerenti al Gohonzon.
Sensei scrive: «“Stessa mente”, o impegno condiviso, si riferisce anche al grande voto di kosen-rufu, cioè al voto del Budda che guida tutte le persone all’Illuminazione, e al grande voto del maestro. “Stessa mente” significa fare nostro questo grande voto e lavorare per realizzarlo. L’essenza di questo impegno condiviso si trova nella preghiera ispirata dal desiderio di kosen-rufu, una preghiera che pulsa in modo vitale nella Soka Gakkai» (Lezione su L’eredità della Legge fondamentale di vita e morte, Esperia, pag. 96).
Il meraviglioso potere del Gohonzon
La visione del nostro maestro si spinge con forza verso la realizzazione di una società basata sull’umanesimo, sul rispetto per la dignità della vita, un mondo dove l’umanità possa concretizzare una meravigliosa trasformazione del karma. Scrive il presidente Ikeda:
«Il beneficio del Gohonzon è infinito e inesauribile. È così illimitato e incommensurabile che gli immensi benefici che avete ricevuto finora non sono niente in confronto.
Il supremo beneficio del Gohonzon è la trasformazione del destino dell’umanità; la fede dei membri della Soka Gakkai sta permettendo al potere del Gohonzon di manifestarsi. È giunto il momento che la nostra rete di Bodhisattva della terra, diffusa in 192 paesi del mondo, dia prova del meraviglioso potere del Gohonzon, disperdendo l’oscurità che ottenebra il mondo» (Il mondo del Gosho, pag. 393).
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Le nostre riviste: fonte di infinito valore
Andrea Bottai, membro del comitato editoriale
Rileggendo i messaggi che Sensei ha inviato in occasione del primo numero de Il Nuovo Rinascimento, nel febbraio 1982, e poi a febbraio di quest’anno per celebrare il 40° anniversario, mi colpisce come ogni volta egli sottolinei la diretta corrispondenza tra lo sviluppo delle nostre riviste e il progresso del movimento di kosen-rufu in Italia.
Questo ci fa capire l’importanza che Sensei ha sempre attribuito sia al Seikyo Shimbun che alle riviste gemelle che sono nate in ogni paese del mondo.
Sensei ha fondato personalmente il Seikyo Shimbun, insieme al suo maestro Josei Toda, e lo ha sempre promosso trasmettendone il valore in tutte le occasioni.
Ha raccontato ampiamente la storia della fondazione e dell’evoluzione del giornale ne La nuova rivoluzione umana, ha pubblicato sulle sue pagine innumerevoli articoli, revisionava personalmente con grande scrupolo le pagine del giornale e, come sapete, non trascura mai di lodare gli “eroi senza corona” che lo distribuiscono quotidianamente e ne promuovono l’abbonamento come un aspetto fondamentale dell’impegno di ogni membro della Soka Gakkai per sostenere il movimento di kosen-rufu.
Infatti, le nostre riviste sono uno dei principali strumenti del progresso del nostro movimento, come un grande fiume che sta diffondendo la cultura dell’umanesimo buddista in ogni paese. Per questo è così importante promuoverle e incoraggiare le persone a fare l’abbonamento, magari anche aiutandole a sottoscriverlo se hanno difficoltà.
Anche noi, seguendo l’esempio del nostro maestro, dovremmo valorizzare e utilizzare al meglio le nostre riviste promuovendole attivamente, proprio come ha sempre fatto Sensei con il Seikyo Shimbun.
Sono innumerevoli le lettere che arrivano ogni giorno alla redazione da parte di membri che raccontano di essere stati incoraggiati in un momento cruciale e di essersi risollevati grazie a una guida di Sensei o a un’esperienza di un compagno di fede… sono testimonianze della funzione insostituibile delle nostre riviste, che ci permettono di coltivare una relazione diretta con il maestro e con i compagni di fede in ogni parte d’Italia.
Proprio perché hanno questo immenso valore per la vita delle persone, non possiamo ignorare la noncuranza con cui ogni giorno vengono diffusi sulle chat illegalmente centinaia di pdf non autorizzati di articoli e lezioni, svalutando gli sforzi di tutti quei membri che invece continuano a sottoscrivere l’abbonamento per tenere in vita le nostre riviste. è un’azione sicuramente dettata dalle migliori intenzioni. Ma se moltiplichiamo per il numero dei gruppi in Italia (circa 4.000) ci rendiamo conto che si tratta di una forma costante di diffusione illegale e svalutante di un materiale che viene prodotto con grande cura e dedizione.
Se davvero vogliamo sostenere la crescita nella fede dei membri dei nostri gruppi e settori, allora dedichiamoci a trasmettere loro l’importanza di abbonarsi alle nostre riviste. Se poi si tratta di un giovane appena entrato nella Soka Gakkai, allora perché non regalarglielo noi l’abbonamento… in questo modo potrà apprezzare da solo il beneficio di ricevere a casa le sue riviste, e potrà imparare ad amarle e coltivarle.
Sensei nutre immense aspettative nel fatto che, proprio in questo periodo storico così difficile, le nostre riviste possano trasmettere un grande messaggio di speranza basato sulla saggezza e la compassione del Buddismo del Daishonin.
Nel messaggio che ci ha inviato quest’anno per il quarantesimo anniversario di NR scrive:
«Questa rivista, che incoraggia e ispira così tanti compagni e compagne di fede, è davvero una “rivista umanistica”, una “roccaforte della parola scritta che afferma l’insegnamento corretto e protegge le persone comuni”. Da ora in avanti, quanto più il movimento di kosen-rufu in Italia continuerà a progredire in modo straordinario, tanto più grande diventerà la missione de Il Nuovo Rinascimento» (NR, 744).
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Una nuova mostra per la campagna Senzatomica
Irene Bazzechi, Ufficio Senzatomica
Quest’anno l’ufficio Senzatomica si è dedicato alla realizzazione di una nuova, grande mostra. È un progetto completamente nuovo, realizzato grazie ai fondi 8×1000 dell’Istituto e alla collaborazione di diversi partner di eccellenza come:
- il Politecnico di Milano, che ha curato il design e gli allestimenti;
- lo Studio Pitis che ha contribuito nella direzione artistica e nella progettazione grafica;
- il gruppo Gold per la realizzazione dei contenuti dei video in Realtà Virtuale.
Il 18 dicembre si terrà a Milano il collaudo della mostra, un’anteprima a porte chiuse per vedere, finalmente, il frutto di tutto questo lavoro.
Con il desiderio di rendere tutti partecipi di questo nuovo grande inizio, di seguito in anteprima la descrizione di come sarà strutturata la mostra.
Sarà costituita da cinque aree:
- “l’atrio” dove sarà possibile approfondire le testimonianze degli hibakusha (sopravvissuti);
- l’area chiamata “Atmosfera della memoria” dove si potrà sperimentare in realtà virtuale quello che è successo durante le due esplosioni ad Hiroshima e Nagasaki;
- la “libreria delle voci” dove si potranno approfondire i temi legati al disarmo come le spese militari e gli SDGs;
- le ultime due aree saranno legate al concetto di “mi prendo la responsabilità”: “l’area del tavolo delle genti”, dedicata alle scuole e non solo per fare attività formative e di approfondimento;
- infine, il “tunnel dell’intenzione”, in cui ognuno e ognuna si prende la responsabilità nel proprio piccolo di contribuire al disarmo nucleare.
Il filo conduttore di tutto sarà il preambolo del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari entrato in vigore nel 2021.
Come ha affermato il presidente Ikeda nella Proposta di pace del 2021, questo Trattato rappresenta un vero punto di svolta per l’umanità (vedi Allegato a BS, 208).
L’obiettivo del comitato direttivo e nazionale di Senzatomica è che questa campagna venga accolta e supportata da ogni regione e che emergano sempre più giovani desiderosi di portare avanti gli ideali dei maestri Toda e Ikeda per il disarmo nucleare.
Concludendo, nella Proposta di pace 2015 il presidente Ikeda scrive: «La chiave per alleviare la sofferenza umana si trova nell’allargare la solidarietà tra le persone sulla base di una preoccupazione condivisa per le minacce che incombono su tutti noi – come l’incidenza crescente di fenomeni atmosferici estremi che accompagnano il cambiamento climatico o le catastrofi causate dall’uso di armi nucleari. L’unica cosa che chiunque di noi può fare in qualunque momento per contribuire a creare questa solidarietà è generare una rete più ampia di amicizia attraverso il dialogo» (BS, 170, 28).
