In questo recente saggio il maestro Ikeda approfondisce i benefici incommensurabili che derivano dalla pratica di shakubuku, l’azione di trasmettere la Legge mistica agli altri con il desiderio che possano manifestare il loro pieno potenziale e diventare felici
Espandiamo la rete di pace e felicità attraverso parole di incoraggiamento
Il nostro movimento di kosen-rufu consiste nel costruire una cultura di pace. Come parte di questo impegno, la SGI organizza una vasta gamma di mostre in tutto il mondo.
Sono trascorsi vent’anni da quando fu presentata per la prima volta la nostra mostra Libri, patrimonio dell’umanità.
Questo mese, in concomitanza con la “settimana della lettura”[ref]Questo evento di promozione della lettura si tiene ogni anno per due settimane a cavallo della Giornata della cultura, che in Giappone si celebra il 3 novembre.[/ref] in Giappone, la mostra verrà allestita dal 30 ottobre al 3 novembre nel quartiere di Nakano, a Tokyo, un luogo che ha un profondo legame con il mio maestro Josei Toda, secondo presidente della Soka Gakkai.
Tutto questo mi fa tornare alla mente i giorni in cui studiavo le grandi opere della letteratura mondiale sotto la guida del mio maestro Toda. Non dimenticherò mai il severo ma caloroso incoraggiamento che mi diede mentre discutevamo insieme del classico cinese Il romanzo dei tre regni: «I giovani dovrebbero pensare come Zhuge Liang! Fai emergere la saggezza dentro di te! Realizza una vittoria dopo l’altra per il bene delle persone comuni!».
Zhuge Liang (181–234), eccellente politico e stratega che occupa un posto di rilievo in quest’opera, una volta affermò: «Un’amicizia tra due persone di vero carattere che hanno forgiato una profonda comprensione reciproca non cambia né si indebolisce nel corso delle stagioni, ma si rafforza sempre più, sia nella prosperità che nelle avversità».
Queste parole descrivono perfettamente la lunga amicizia tra Zhuge Liang e Liu Bei (161–223), prima generale e poi imperatore. Si diceva che i due fossero “uniti come i pesci e l’acqua”.
Toda Sensei spesso affermava: «Quando facciamo shakubuku creiamo fiducia». Era fermamente convinto che il dialogo basato su una preghiera sincera e su un autentico desiderio della felicità degli altri permette di coltivare vere amicizie, anche se all’inizio la nostra sincerità può non essere apprezzata.
Teniamo alto il vessillo di kosen-rufu!
«Se la compassione di Nichiren è veramente grande e omnicomprensiva, Nam-myoho-renge-kyo si diffonderà per diecimila anni e più, per tutta l’eternità» (RSND, 1, 658). Queste parole del Gosho Ripagare i debiti di gratitudine sono incise sulla stele in pietra posta all’entrata del Kosen-rufu Daiseido (Palazzo del Grande voto di kosen-rufu) a Shinanomachi, Tokyo.
In accordo con il voto che Nichiren Daishonin formulò sulla base della sua visione per l’eterno futuro dell’Ultimo giorno della Legge, noi membri della Soka Gakkai ci siamo alzati per compiere la nostra missione di Bodhisattva della Terra, tenendo alto il vessillo di kosen-rufu attraverso la compassionevole propagazione della grande Legge.
Nell’ottobre di settantacinque anni fa (1947), il maestro Toda scrisse un articolo sulla pratica di shakubuku per la rivista della Soka Gakkai di allora, Kachi Sozo (Creazione di valore). All’epoca il Giappone stava ancora vivendo nel caos e nella devastazione del dopoguerra. Toda Sensei espresse la sua profonda preoccupazione per i suoi concittadini, che stavano lottando contro le tre calamità evidenziate dal Daishonin nel trattato Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese: «l’alto prezzo dei cereali», ovvero l’inflazione (soprattutto quella causata dalla carestia), «la guerra» e «le epidemie» (RSND, 1, 10). E lanciò un appello ai giovani: «Il beneficio di sostenere la Legge mistica è che ciò rinvigorisce la forza vitale di tutte le persone. […] Ecco perché è importante aiutare quante più persone possibile ad abbracciare questo insegnamento attraverso la pratica di shakubuku. In questo modo, queste persone riusciranno a manifestare il loro pieno potenziale in vari campi, negli affari, nella cultura e nelle arti, aprendo la strada alla ricostruzione della nostra nazione».
Io ero appena entrato a far parte della Soka Gakkai quello stesso anno, all’età di diciannove anni, e incisi quelle parole nella profondità della mia vita.
Gli instancabili sforzi dei giovani, uniti al maestro nel legame di non dualità per realizzare uno shakubuku dopo l’altro, fecero emergere una marea crescente di Bodhisattva della Terra, le cui attività nella società contribuirono immensamente alla ricostruzione del Giappone nel dopoguerra.
L’eminente storico britannico Arnold J. Toynbee (1889-1975) in quel periodo elogiò il ruolo della Soka Gakkai, affermando che alla nostra organizzazione doveva essere riconosciuto «un risultato spirituale paragonabile ai risultati materiali ottenuti dal popolo giapponese in ambito economico».
Ricordando le mie strenue lotte
Fare shakubuku è la più difficile di tutte le azioni.
Quante volte, da giovane, io stesso non sono riuscito a trasmettere chiaramente ciò che volevo dire, oppure la persona a cui mi rivolgevo non si è mostrata interessata, per quanto sinceramente le parlassi della nostra pratica.
Era un continuo processo di prove ed errori. Alcune lettere che avevo inviato mi furono restituite senza nemmeno essere state aperte, mentre altre volte mi sono trovato ad aspettare nel luogo concordato qualcuno che alla fine non si è mai fatto vivo.
Tuttavia ardevo di spirito combattivo e della determinazione di rendere felice Toda Sensei espandendo il nostro movimento di kosen-rufu. La gratitudine e la riconoscenza per il mio maestro furono la forza trainante del mio impegno ad avanzare. “Sono giovane – pensai. – Non posso farmi abbattere solo perché qualcuno non sembra interessato. Devo parlare con fiducia, convinzione e orgoglio”.
All’epoca, scrissi nel mio diario: «Giovani, avanzate senza curarvi di ciò che dicono gli altri. Portate avanti la propagazione come discepoli di Nichiren Daishonin e come seguaci del signor Toda» (Diario giovanile, pag. 129).
Nel mezzo di tali lotte, ogni momento in cui ho aiutato qualcuno ad abbracciare la fede nel Buddismo di Nichiren Daishonin risplende come un prezioso «ricordo della [mia] vita presente in questo mondo umano» (Domande e risposte riguardo l’abbracciare il Sutra del Loto, RSND, 1, 58).
A volte i nostri sforzi per condividere gli insegnamenti del Daishonin producono dei risultati immediati, altre volte no. Ma l’azione di parlare agli altri del Buddismo costituisce di per sé la nobile pratica di piantare i semi dell’Illuminazione.
Nella parte in versi del capitolo “Durata della vita del Tathagata” del Sutra del Loto che recitiamo durante Gongyo, Shakyamuni afferma che il suo pensiero costante mentre predica la Legge è «come posso far sì che tutti gli esseri viventi accedano alla Via suprema e acquisiscano rapidamente il corpo di Budda» (SDL, 319), ovvero che raggiungano l’Illuminazione.
Ne La raccolta degli insegnamenti orali, il Daishonin spiega che le parole «acquisiscono rapidamente il corpo di Budda» hanno lo stesso significato della frase che si trova nel capitolo “Il Bodhisattva Mai Sprezzante”: «Voi tutti conseguirete certamente la Buddità» (BS, 120, 50).
Mattina e sera, unendo direttamente i nostri cuori con il cuore del Daishonin, noi preghiamo per l’Illuminazione di tutte le persone e riaffermiamo la nostra missione di Bodhisattva della Terra attraverso la determinazione incrollabile di condividere il Buddismo con gli altri. Ecco perché la nostra rete di fiori umani, di torri preziose, si è estesa in tutto il mondo.
Con sincerità e convinzione
Nichiren Daishonin scrive: «Ascoltando la voce si può conoscere la mente di una persona, perché l’aspetto fisico rivela quello spirituale» (L’apertura degli occhi di immagini dipinte o in legno, RSND, 1, 75). Con queste parole ci dice che le nostre voci trasmettono la nostra sincerità.
Le parole pronunciate dai membri della famiglia Soka che si impegnano giorno e notte in modo instancabile e ammirevole per la propria e l’altrui felicità, non sono altro che la voce compassionevole del Budda.
Il presidente fondatore della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, dichiarò: «Fare shakubuku è un atto di compassione. Dobbiamo farlo con il sincero desiderio di togliere la sofferenza e dare gioia, in accordo con le auree parole: “Chi libera dal male una persona che distrugge o crea confusione nell’insegnamento del Budda, sta agendo come un genitore”[ref]Da Annotazioni sul Sutra del Nirvana del Gran Maestro Chang-an. Nel passo più esteso si legge: «Chi distrugge o crea confusione nell’insegnamento del Budda, lo sta tradendo. Se uno è amico di una persona, ma manca della compassione di correggerla, in realtà è un suo nemico. Ma se la corregge e la rimprovera […] la libera dal male, sta agendo come un genitore».[/ref]».
E il maestro Toda affermò: «Partendo dal vostro desiderio di aiutare le persone che stanno soffrendo, vi basterà spiegare loro perché siete grati al Gohonzon, con gentilezza, sincerità e convinzione. Non servono tanti discorsi teorici».
Noi abbiamo il Gohonzon, e avere fede nel Gohonzon ci garantisce che “nessuna preghiera rimarrà senza risposta”. Abbiamo la Legge mistica che ci permette di trasformare la tristezza in speranza, il karma in missione e la disperazione nel coraggio di avanzare. Abbiamo l’incoraggiamento dei nostri compagni di fede, buoni amici con cui «condividiamo le gioie e i dolori» (cfr. Risposta alla santa Konichi, RSND, 2, 906).
Con la gioia della fede nel cuore, tutto ciò che dobbiamo fare è trasmettere con allegria e sincerità il nostro appassionato desiderio che i nostri amici diventino felici, la nostra assoluta convinzione che possono farlo. Dobbiamo solo parlare in modo sincero, così come siamo.
La verità unisce le persone
Il conte Richard Coudenhove-Kalergi (1894-1972), pensatore austriaco conosciuto come il “padre” dell’unificazione europea, dichiarò: «La verità ha il potere di unire e mettere in connessione le persone, rendendole una cosa sola».
Lo incontrai per la prima volta nell’ottobre del 1967, durante una sua visita in Giappone, terra natale di sua madre. Mi disse: «Vedo la rinascita del Buddismo in Giappone a opera della Soka Gakkai come una risposta al materialismo che prevale nel nostro mondo. È l’inizio di una nuova era nella storia della religione». Con il suo sguardo saggio e acuto, percepì che il nostro movimento di rivoluzione umana stava offrendo una direzione per il futuro delle religioni mondiali.
Tre anni dopo, nell’ottobre del 1970, intrapresi con lui un altro dialogo. Ci incontrammo quattro volte, per un totale di oltre dieci ore di conversazione. I nostri dialoghi sono stati raccolti in un volume intitolato Bunmei: Nishi to Higashi (Civiltà: Oriente e Occidente), il primo dei circa ottanta dialoghi con pensatori di tutto il mondo che ho pubblicato fino a oggi.
In quanto laureato in quella che amo definire con affetto “università Toda”, ho dialogato con persone di ogni estrazione sociale – leader, comuni cittadini e bambini – stringendo legami cuore a cuore, da un essere umano all’altro, indipendentemente dalla posizione sociale, dal credo religioso e dalle convinzioni. Attraverso dialoghi franchi e aperti, ho comunicato chiaramente l’essenza della nostra religione umanistica, la religione per l’essere umano.
Ora, in quest’epoca in cui si odono ovunque le grida di persone dilaniate dalla divisione e dal conflitto, il mondo ha più che mai bisogno di parole fondate sul valore universale della vita, parole di speranza in grado di unire le persone.
Scriviamo una storia dorata di lotte condivise
Nichiren Daishonin dichiara: «Un grande male preannuncia l’arrivo di un grande bene. Se tutto Jambudvipa [il mondo intero] dovesse cadere nel caos, non c’è dubbio che [il Sutra del Loto] “sarà propagato in tutto Jambudvipa”» (Il kalpa della diminuzione, RSND, 1, 995).
Viviamo in tempi sempre più turbolenti, segnati dalla pandemia di Covid-19, tuttora in corso, e dall’incertezza che regna in tutto il pianeta in relazione all’attuale situazione internazionale. Nonostante o, meglio, proprio per questo, trasformiamo la compassione in azioni coraggiose per “togliere la sofferenza e dare la gioia”, e continuiamo a impegnarci con costanza e tenacia nel luogo della nostra missione per intraprendere dialoghi sul Buddismo, la via diretta per la felicità nostra e degli altri.
In questo momento i nostri giovani, che incarnano il principio «dall’indaco, un blu ancora più blu» (L’inferno è la terra della luce tranquilla, RSND, 1, 404), stanno studiando con dedizione per l’esame di Buddismo di primo livello e si stanno sfidando con entusiasmo per espandere kosen-rufu attraverso lo shakubuku, mirando all’obiettivo di realizzare gli imminenti “Festival Soka dei giovani” che si svolgeranno in tutto il Giappone [novembre e dicembre]. Che grande fonte di ispirazione e di fiducia!
Desidero trasmettere questo messaggio ai nostri giovani uomini, leoni che condividono il mio spirito, alle giovani donne, sorelle Kayo, fiori di kosen-rufu e soli di speranza, e ai membri del Gruppo studenti, pionieri dotati di intelletto e saggezza: il futuro della Soka si dispiega ovunque si sostenga la crescita di giovani capaci. La vostra passione e la vostra forza diffonderanno immensa sicurezza nella società e pace in tutto il mondo.
Il poeta e filosofo americano Ralph Waldo Emerson (1803-82) scrisse: «Devi essere ambasciatore e portatore di tutto ciò che è buono e nobile». Per raggiungere questo obiettivo, il carattere e l’umanità sono importanti. Al tempo stesso è cruciale avere la capacità di utilizzare al meglio il “potere delle parole” e il “potere del dialogo”.
Kosen-rufu è una lotta di parole. È una battaglia che si combatte con le parole: parole di verità e giustizia che sconfiggono la falsità e il male, parole di saggezza e incoraggiamento che trasmettono la forza per trionfare sulle avversità.
Il maestro Toda dichiarò: «La Soka Gakkai si impegna a proteggere la vita, il tesoro più prezioso del mondo. Pertanto, contiamo e prendiamo nota di quante persone abbiamo aiutato ad abbracciare la Legge mistica e a diventare felici!».
Condividendo con una persona dopo l’altra questa filosofia di rispetto per la dignità della vita, compiamo insieme nuovi, grandi passi avanti verso la realizzazione della felicità e della pace, per illuminare il mondo intero con sempre più forza e intensità!
Che gioia impegnarsi in conversazioni vivaci e dialoghi pieni di entusiasmo!
Insieme, scriviamo con allegria una storia dorata di lotte condivise volte a diffondere il nostro movimento attraverso il dialogo, mentre ciascuno di noi compie la propria nobile missione!
