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Come posso rompere il ghiaccio per iniziare a parlare di Buddismo? - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:28

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Come posso rompere il ghiaccio per iniziare a parlare di Buddismo?

Domanda di Daniele C.

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Risposta a cura della redazione

Nel capitolo Trionfo del terzo volume de La nuova rivoluzione umana, si narra di un giovane che aveva grandi difficoltà a parlare agli altri del Buddismo:
«La propagazione è la parte più difficile della pratica buddista. Non è per niente semplice. Insegnare il Buddismo nella nostra epoca è un’impresa ardua quanto sarebbe stato un migliaio di anni fa parlare alla gente di energia atomica o di televisione. A volte potrete illustrare i princìpi del Buddismo al meglio delle vostre capacità e la gente ancora farà fatica a capire. Soltanto praticandolo si può comprendere quanto sia meraviglioso questo insegnamento. Anzi, spesso accade di domandarsi perché́ si è lasciato passare tanto tempo prima di cominciare. Probabilmente questo è accaduto anche a molti di voi. Quindi è importante stabilire saldi legami di amicizia con le persone e sforzarsi di essere sempre aperti al dialogo”» (NRU, 3, 79).

Condividere il Buddismo con gli altri non è sempre facile, perciò è importante approfondire lo spirito che sta alla base di questa azione poiché esso determina un risultato piuttosto che un altro. Soprattutto all’inizio della pratica può essere utile accompagnare le persone che hanno più esperienza di noi per farci ispirare da come loro stessi condividono il Buddismo con gli altri.
Ognuno di noi ha un carattere diverso, ci sono persone più disinvolte e socievoli, altre più introverse o timide. Solo noi, nel nostro cuore, siamo consapevoli dello sforzo che stiamo facendo per non chiuderci in noi stessi e combattere il nostro egocentrismo.
Il Buddismo insegna che non potremo essere veramente felici, se pensiamo solo a noi stessi.
Ciò che rompe il guscio del nostro piccolo io è un’azione coraggiosa rivolta verso l’altro, per questa ragione lo shakubuku ci permette di trasformare la nostra condizione vitale in modo così dirompente.
Non conta se questa azione vada a “buon fine” o meno, oppure se è impacciata, ciò che conta è lo spirito sincero con cui la intraprendiamo. Per quale motivo desidero condividere questa pratica? Ogni sforzo fatto con lo spirito di voler incoraggiare sinceramente una persona, toccherà sicuramente la sua vita, a prescindere dal fatto che essa abbracci o meno il Buddismo.

In più occasioni il maestro Ikeda ha affermato che lo shakubuku parte dalla preghiera:
«Con quanto impegno e sincerità ho continuato a incontrare i miei amici, per conoscerli meglio, per parlare con loro e incoraggiarli? Quante persone sono riuscito a ispirare, piantando nel loro cuore il seme del risveglio spirituale e della crescita? La vittoria o la sconfitta dipendono unicamente da questo. […] Nel momento in cui ci alziamo in prima persona, con l’obiettivo di vincere per kosen-rufu, e preghiamo fino in fondo con l’ardente desiderio di richiamare e riunire nuovi coraggiosi campioni e campionesse di kosen-rufu, è assolutamente impossibile che non emergano persone capaci, pronte a realizzare la loro missione. Dopodiché, la cosa fondamentale è individuare quelle persone capaci, prendersene cura e aiutarle a crescere» (NR, 775, 2).

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