Nel percorso tracciato dal progetto culturale Sperone167, Giulia trova un modo creativo per coniugare arte e impegno per la propria comunità locale, valorizzando la bellezza dei luoghi e dando ai quartieri un respiro internazionale
Quando Danilo mi raccontò la prima volta del progetto Sperone167 era nella fase embrionale. Uno scambio tra due artisti di street art e tra due quartieri delle città in cui vivono, lo Sperone di Palermo e la 167 di Lecce: luoghi al margine di tutto, carenti di servizi, della presenza delle istituzioni.
Gli dissi subito: «Mi piacerebbe poterti aiutare, Dani, chiamami se hai bisogno di qualcosa che rientra nelle mie competenze».
Qualche giorno dopo, la sua telefonata: «Non ho bisogno di qualcosa, voglio che tu ci sia in tutto».
Quando nel comunicato stampa di presentazione del progetto viene inserita la frase di Gosho che avevo mandato al gruppo di lavoro in cui sono la sola a praticare il Buddismo, «Se si accende un fuoco per gli altri, si illuminerà anche la propria strada» (Sulle tre virtù del cibo, RSND, 2, 996), mi è stato chiaro quali fossero le competenze specifiche che potevo apportare al progetto. Non solo la mia affidabilità e precisione organizzativa, la mia competenza nell’uso dei social e la mia esperienza nel campo delle relazioni pubbliche, ma lo stato vitale, la speranza e la fiducia nel dialogo, il mio interesse per le persone e le loro vite, un desiderio di giustizia sociale concreto – tutto ciò che ogni giorno sviluppo e nutro grazie al Daimoku e all’attività nella Soka Gakkai.
Dalla primavera del 2022 l’Alleanza creativa di Sperone167 ha avviato un percorso che produce arte, valorizzando la bellezza dei luoghi, nutrendo processi di autodeterminazione, dando ai quartieri un respiro internazionale: un modo alternativo di prendersi cura di un territorio relegato al margine, così come lo sono i suoi abitanti e le loro necessità. Il filo rosso che lega noi membri dell’Alleanza è il desiderio di rendere manifesto tutto ciò che oggi è negato, una visione secondo la quale attraverso delle buone pratiche di partecipazione dal basso si può rafforzare il senso di comunità e contestualmente prendersene cura.
Nel giro di meno di un anno Sperone167 è giunto al suo terzo intervento nei quartieri: i primi due, a Lecce e a Palermo, nella primavera del 2022, hanno ruotato intorno alla realizzazione di due grandi murales a opera di Igor Scalisi Palminteri e Chekos; mentre il terzo, a ottobre, intorno al muro delle argentine Medianeras, allo Sperone di Palermo. In tutti e tre i casi, la presenza degli artisti è stato un espediente per incontrare gli abitanti del quartiere, creare legami, riuscire a raggiungere i cuori dei giovani e delle persone comuni attraverso un programma che comprende laboratori creativi e musicali per i bambini, incontri per le mamme, cura del verde e dello spazio pubblico, un grande concerto con rapper del quartiere, installazioni visive di grandi nomi del panorama nazionale.
Ho incrociato un percorso che mette a frutto le mie capacità personali e il mio amore per le arti, che ha lo scopo di coinvolgere interi quartieri, incoraggiati a sentire il proprio potenziale affinché si alzino da soli.
Questa esperienza mi ha portato a tessere legami profondissimi e a coltivare infinita speranza, pazienza e perseveranza.
La gratitudine che provo è immensa, così come la consapevolezza che se sono qui oggi, è perché Sensei mi ha insegnato con la sua vita come non esista felicità possibile per se stessi senza la cura dell’altro e della comunità in cui viviamo.