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Il più prezioso di tutti i tesori - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 14:20

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Il più prezioso di tutti i tesori

Francesca Sardella, Torino

Recitando Daimoku per suo papà che si trovava in una condizione di salute critica, Francesca stabilisce nel suo cuore forza e determinazione che le permettono di aprire una nuova fase della sua vita

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Recitando Daimoku per suo papà che si trovava in una condizione di salute critica, Francesca stabilisce nel suo cuore forza e determinazione che le permettono di aprire una nuova fase della sua vita

L’estate scorsa eravamo partiti, io e il mio compagno, per le vacanze. Il giorno dopo una telefonata di mio fratello mi ha comunicato che mio padre durante la notte era stato ricoverato d’urgenza per una crisi respiratoria.
I medici gli avevano dato ventiquattro ore di vita. Il tempo di fare le valigie e siamo ripartiti. Durante il viaggio ho recitato Daimoku in continuazione. Sentivo la paura di perdere mio padre, di non poterlo più rivedere. Lui è sempre stato il punto di riferimento non solo per me, ma per tutta la famiglia. Arrivati a Pinerolo ci hanno convocato per dirci che la situazione clinica era estremamente grave in quanto i suoi polmoni non funzionavano più e aveva avuto un forte scompenso cardiaco. Durante la notte aveva forti crisi e per i medici non c’era più nulla da fare, salvo accompagnarlo senza farlo soffrire, con la morfina. In quei giorni ho recitato moltissimo Daimoku, con il sostegno del mio compagno.
Avevamo appena studiato il Gosho Il prolungamento della vita, dove Nichiren Daishonin scrive: «La vita è il più prezioso di tutti i tesori. Anche un solo giorno di vita in più ha maggior valore di dieci milioni di ryo d’oro» (RSND, 1, 848). Inoltre, nella stessa lettera afferma: «Quando io pregai per mia madre, non solo ella guarì dalla sua malattia, ma la sua vita fu prolungata di quattro anni» (Ibidem).
Così decisi che anch’io avrei fatto questa esperienza, in quanto anche un giorno di vita in più ha un incalcolabile valore.
Era un momento davvero cruciale per la mia fede: ci credevo o no al potere del Gohonzon? Era una sfida con me stessa. Ho cercato di recitare Daimoku con la convinzione che la fede assoluta rende possibile anche l’impossibile.
I miei fratelli mi accusavano di essere poco realista e illusa, e di non voler accettare la situazione. Chiesi al medico il permesso di passare una notte accanto a mio padre, e acconsentì. Recitai Daimoku tutta la notte e riuscii a fare shakubuku alle infermiere. Mio padre quella notte non ha avuto nessuna crisi. La cosa incredibile è che era lucidissimo. Quel giorno anche mia madre ha recitato Daimoku assieme al mio compagno.
Recitavo per trasformare il karma di malattia di mio padre, per prolungare la sua vita e affinché non soffrisse. E nel frattempo cercavo di incoraggiare quante più persone possibili.
Quella notte in ospedale mio padre mi guardò negli occhi, e stringendomi la mano mi sussurrò: «Da qui uscirò con le mie gambe».
Il mio cuore si riempì di gioia ed ebbi la certezza che aveva sentito il mio Daimoku e che stavamo lottando assieme, padre e figlia.
Dopo venti giorni è stato trasferito in un centro di riabilitazione e ora è tornato a casa e continua a migliorare di giorno in giorno.
Da sempre all’interno della famiglia sono stata vista come quella più emotiva, poco affidabile e un po’ immatura.
Con questa esperienza sento di aver trasformato un pezzo del mio karma dimostrando una grande forza, stabilità e determinazione.
In questi venti anni di pratica, di dedizione a kosen-rufu, di sforzi nello studio del Buddismo e nello shakubuku, quindici mie amiche hanno ricevuto il Gohonzon, e sono certa che tutto questo ha contribuito a farmi superare questa grande prova della vita. Sono profondamente grata al mio maestro per tutte le sue guide preziose.
Per finire, avevo un grande obiettivo di lavoro, avevo chiesto da anni il trasferimento a Torino e finalmente da settembre l’ho realizzato. Adesso inizia per me una nuova fase di vita, di lavoro… e di shakubuku!
Voglio continuare a dedicarmi alla mia missione diffondendo sempre di più questo meraviglioso Buddismo mettendo in pratica queste parole di Sensei: «Un leone non ha paura! Un leone non si lascia sconfiggere! Un leone non abbassa mai la guardia! Un leone continua ad attaccare, fino in fondo! Un leone vince sicuramente!» (NR, 766, 2).

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