Nell’ottobre del 1961 Daisaku Ikeda intraprese il suo primo viaggio in Europa, incoraggiando gli unici otto membri che allora vivevano nel nostro continente e piantando i semi della Legge mistica in nove paesi: Danimarca, Germania, Olanda, Francia, Gran Bretagna, Spagna, Svizzera, Austria e Italia. In seguito Ikeda Sensei è tornato in Italia altre sette volte incoraggiando calorosamente ogni persona che incontrava
Il primo viaggio in Europa del maestro Ikeda, avvenuto nell’ottobre 1961, costituisce l’avvio di kosen-rufu nel vecchio continente. Dopo aver piantato i semi della Legge mistica a Copenaghen, Düsseldorf, Berlino ovest, Amsterdam, Parigi, Londra, Madrid, Zurigo e Vienna, il 19 ottobre giunse a Roma.
Nel romanzo La nuova rivoluzione umana, il maestro Ikeda ricorda il suo soggiorno nella capitale italiana, dove ad accoglierlo c’era solamente una coppia giapponese.
Rivolgendosi a loro affermò:
«Qual è la maggiore impresa per un essere umano? È lasciare dietro di sé altri che condividono i propri ideali. […] Se si pianta anche solo un seme, questo crescerà diventando una pianta che ne produrrà molti altri; ognuno di questi semi è l’inizio di una generazione di innumerevoli altri. Allo stesso modo, tutto inizia con un singolo individuo. Ecco perché è così importante curare ogni persona. Dare valore a ciascun individuo e considerarlo un tesoro è la chiave per raggiungere kosen-rufu» (NRU, 5, 92). In quell’occasione Sensei paragonò l’impresa di kosen-rufu a quella della costruzione di Roma ricordando il proverbio “Roma non fu costruita in un giorno”, poiché la nobile impresa di realizzare la pace nei cuori di tutti gli esseri umani richiede tempo e perseveranza.
Come membri della Soka Gakkai, noi stiamo costruendo questa realtà, istante dopo istante, consapevoli che tutte le vittorie future dipendono dalla vittoria nel presente, qui e ora.
Dopo il 1961, Ikeda Sensei ha visitato l’Italia in altre sette occasioni riversando ogni volta tutte le energie nell’incoraggiare ogni singolo membro con la convinzione che ciascun incontro fosse determinante per la realizzazione di kosen-rufu. Grazie ai suoi sforzi incessanti e inarrestabili il Buddismo di Nichiren Daishonin si è diffuso in 192 paesi del mondo creando delle solide fondamenta su cui sviluppare e far progredire la pace mondiale.
È fondamentale non considerare questo anniversario come una semplice ricorrenza ma come l’occasione per alzarci con una rinnovata determinazione e aprire nuovi scenari di vittoria lì dove ci troviamo.
In ogni viaggio che Sensei ha intrapreso, il suo punto di partenza era sempre il dialogo interiore con il suo maestro Toda, ogni passo era sempre accompagnato da questo dialogo.
La determinazione di fare nostro il cuore del maestro mettendo in pratica i suoi incoraggiamenti e ispirandoci al suo esempio, è ciò che determina la felicità nostra e quella di chi ci sta vicino!
Con questa rinnovata decisione incamminiamoci verso il 18 novembre con il desiderio di poter dire: «Sensei, guarda che grande vittoria ho realizzato!».
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“Cari amici italiani…”
Con il desiderio di rinnovare la nostra determinazione per lo sviluppo di kosen-rufu, in queste pagine riportiamo alcuni incoraggiamenti che il maestro Ikeda ha condiviso durante le sue visite in Italia
1961 – Roma
«In piedi / tra le rovine di Roma, / sento la certezza / che la Terra della mistica Legge / non perirà mai» (NRU, 5, 108).
1963 – Roma, Napoli, Pompei
«Abbiamo bisogno di saggezza per sopravvivere nella società. La saggezza è vitale anche per vincere nei nostri sforzi di diffondere il Buddismo del Daishonin e nella vita in generale. Per far emergere la saggezza dobbiamo riflettere seriamente su ciò che è necessario fare e attingere a una grande forza vitale recitando Daimoku sinceramente, con un forte senso di responsabilità e missione» (Pompei: NRU, 7, 179).
1964 – Roma
«Tutti hanno qualche problema o qualche preoccupazione. Dopo tutto, nessuno di noi può sfuggire alle sofferenze universali di nascita, invecchiamento, malattia, e morte. Per di più, chi non ha sofferto non brillerà mai di grande umanità. Non c’è nulla da vergognarsi ad avere problemi. I massimi responsabili dell’attuale Soka Gakkai non sono forse stati in grado di promuovere le attività della Gakkai usando le loro lotte personali come trampolini di lancio per il progresso? In altre parole, è stato esattamente grazie ai loro problemi personali che hanno potuto dedicarsi a kosen-rufu. La cosa più importante per un responsabile della Soka Gakkai è non essere sconfitto dalle difficoltà. Questo è il requisito principale» (NRU, 9, 189).
1965 – Milano
«La musica e l’arte hanno il potere di trascendere le differenze nazionali ed etniche, di approfondire la reciproca comprensione e di forgiare solidi legami tra gli individui di diversi paesi. È mio desiderio che grazie a questi sforzi i cuori dei cittadini di ogni paese possano unirsi» (NRU, 10, 216).
1967 – Roma
«Non importa quanto siamo impegnati, se siamo fermamente decisi a incontrare gli altri riusciremo sempre a trovare il tempo per farlo. Inoltre, anche se un incontro è breve, le nostre parole sincere, che nascono da una profonda preghiera e sgorgano dal cuore, toccheranno in profondità la vita dell’altra persona» (NRU, 12, 67).
1981 – Pisa, Firenze, Milano
«Sicuramente nutrite tutti grandi speranze, ma nel presente o nel futuro potrete imbattervi in problemi seri o in battute d’arresto di qualche tipo. La vita può essere definita una lotta continua contro le difficoltà ma, come praticanti del Buddismo di Nichiren, tutte le sfide e le sofferenze che incontriamo e superiamo, servono per dimostrare la prova dell’incredibile potere della nostra pratica buddista. In altre parole, trionfare sulle sofferenze dovute al karma ci consente di dimostrare la verità e la validità del Buddismo di Nichiren e di diffondere la Legge mistica. È in questo modo che realizziamo la nostra missione di Bodhisattva della terra. In un certo senso, le difficoltà e le sofferenze sono indispensabili per poter adempiere a questa missione. Il Buddismo di Nichiren insegna a trasformare il karma in missione. Anche se saremo assaliti dalle più violente tempeste del karma, non ci sono difficoltà o sofferenze insormontabili» (Firenze: NRU, 30, 374).
1992 – Pisa, Firenze, Milano
«Una banconota da centomila lire vale più di una da diecimila, perciò è preferibile possedere la banconota di maggior valore. Nel caso della recitazione del Daimoku, è anche importante farlo sinceramente con grande convinzione. Inutile dire che avere tante banconote da centomila lire sarebbe ancora meglio! Nella recitazione di Daimoku sono importanti sia la qualità che la quantità. Nel Buddismo è importante comunicare con la vita del Budda originale. Per esempio, con un telefono di buona qualità vi potete far sentire anche con un sussurro, mentre al contrario se avete un telefono di qualità scadente è difficile farvi sentire anche urlando. Per far sì che le vostre preghiere si realizzino, dovete stare davanti al Gohonzon così come siete, con la stessa fiducia istintiva di un bambino che corre fra le braccia della mamma» (Milano: Ai miei cari amici italiani, pag. 57).
1994 – Pisa, Firenze, Bologna, Milano
«Se la nostra fede è debole, il veleno in noi rimane veleno. Ma se la fede è forte qualsiasi veleno, per quanto potente, si trasforma in una medicina benefica. Io spero, perciò, che voi tutti nutriate una totale fiducia. Quanto più grande è la sofferenza, tanto più grande è la felicità: l’immenso potere della Legge mistica opera in questo modo. Vi chiedo con grande convinzione di aprire allegramente e con forza la vostra vita» (Firenze: Ai miei cari amici italiani, pag. 74).