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Pratico il Buddismo da pochi mesi, perciò vorrei approfondire il significato del Gohonzon, e comprendere il vero scopo di Nichiren Daishonin nell’iscriverlo. (Lorenzo T.)
Risposta a cura della redazione
Nel Gosho Il reale aspetto del Gohonzon si legge: «Com’è straordinario che, oltre duecento anni dopo l’inizio dell’Ultimo giorno della Legge, Nichiren sia stato il primo a iscrivere questo grande mandala come il vessillo della propagazione del Sutra del Loto, mentre anche grandi maestri come Nagarjuna, Vasubandhu, T’ien-t’ai e Miao-lo non furono in grado di farlo!» (RSND, 1, 737).
Qual è il significato di questa frase?
Ripercorriamo un po’ di storia: Nichiren Daishonin iniziò a iscrivere i primi Gohonzon dopo la persecuzione di Tatsunokuchi, a Sado, nel 1271, e continuò a iscrivere Gohonzon per tutta la vita, per permettere al maggior numero di persone di intraprendere la strada verso una condizione vitale di felicità assoluta.
Questo è stato il punto di partenza verso la realizzazione di kosen-rufu, ovvero la felicità di ogni singola persona e la pace nel mondo.
Il Daishonin iscrisse il Gohonzon con questo significato profondo, per realizzare l’ampia propagazione della Legge mistica e far sì che gli esseri umani nell’Ultimo giorno della Legge potessero conseguire la Buddità.
Infatti il Gohonzon incarna la condizione illuminata di Nichiren Daishonin, la cui essenza è Nam-myoho-renge-kyo. Quando crediamo nel Gohonzon e recitiamo Nam-myoho-renge-kyo per la nostra e l’altrui felicità, possiamo attingere allo stato vitale di Buddità dentro di noi, ovvero una condizione di felicità assoluta che niente può distruggere.
Il Gohonzon è il vessillo di kosen-rufu
Il Gohonzon esiste quindi per trasmettere questa Legge a quante più persone possibile affinché possano godere dei benefici.
In tal senso il Gohonzon è il vessillo per la realizzazione di kosen-rufu. Tuttavia, nel corso dei secoli questo significato si perse e il Gohonzon non fu più considerato tale.
Infatti, fino alla nascita della Soka Gakkai, nel 1930, le varie scuole Nichiren, compresa la Nichiren Shoshu, nel corso dei secoli non diffusero più il Gohonzon tra la gente. Molte, senza comprendere la vera volontà del Daishonin, finirono con l’utilizzare come oggetto di culto statue e immagini di Shakyamuni. Anche all’interno della Nichiren Shoshu alcuni monaci facevano così, e pian piano, dopo la scomparsa di Nikko Shonin, si perse la consapevolezza della propagazione del Gohonzon fra la gente.
Il Gohonzon divenne un mero oggetto formale da regalare ai seguaci laici che facevano offerte in occasione di cerimonie commemorative, o davanti al quale pregare solo in occasioni particolari.
In questa situazione, la Soka Gakkai, fondata nel 1930 dal presidente Makiguchi, prese l’iniziativa e aprì la strada al movimento di kosen-rufu dando inizio all’ampia propagazione del Gohonzon, esattamente come afferma Nichiren Daishonin nei suoi scritti. Risvegliandosi all’essenza fondamentale del Buddismo di Nichiren, la Gakkai ritornò al vero significato del Gohonzon come vessillo della propagazione.
“Adesso è il tempo di propagare il Gohonzon!”
Quando fu nominato secondo presidente della Soka Gakkai, nel 1951, Josei Toda dichiarò: «Adesso è il tempo di propagare il Gohonzon!» e diede avvio a una grande ondata di propagazione per accrescere il numero dei membri, arrivando a realizzare prima della sua morte l’obiettivo di settecentocinquantamila famiglie praticanti.
Questa impresa, condotta dal presidente Toda insieme al giovane Daisaku Ikeda, si è allargata fino ad abbracciare tutto il mondo realizzando il movimento di kosen-rufu su scala globale.
Pertanto possiamo affermare che la Soka Gakkai è apparsa nell’epoca moderna ereditando la volontà di Nichiren Daishonin, e si è assunta la responsabilità di realizzare il grande ideale di kosen-rufu in accordo con l’intento del Budda. Essa riconosce come oggetto di culto il Gohonzon, che il Daishonin descrive come il «vessillo della propagazione del Sutra del Loto» (RSND, 1, 737), e i suoi membri si sono impegnati e continuano a impegnarsi nella pratica compassionevole di diffondere la fede nel Gohonzon, realizzando uno sviluppo senza precedenti.
Il presidente Ikeda scrive: «I membri della Soka Gakkai che fanno propria la missione di propagare la grande Legge e realizzare kosen-rufu attraverso questa compassionevole propagazione, sono tutti Bodhisattva della Terra. Sono tutti inviati del Budda. Quando entrano in azione con questa consapevolezza, in loro si verifica una profonda trasformazione interiore e sgorga l’immensa forza vitale che permette di superare ogni tempesta del karma» (NRU, vol. 27, cap. 2, p.ta 42).
Chi sono i Bodhisattva della Terra nel mondo di oggi?
Sono persone che vivono per adempiere la propria missione di trasmettere la Legge fondamentale per il conseguimento della Buddità nelle circostanze più difficili, permettendo così a coloro che soffrono di attingere al potere intrinseco nella loro vita e di costruire una felicità autentica.
La Soka Gakkai avanza in accordo con l’intento del Budda
Tuttavia, nel tentativo di arrestare questo straordinario sviluppo, il 7 novembre 1991 il clero della Nichiren Shoshu inviò alla Soka Gakkai un documento intitolato “Intimazione di scioglimento”, seguito, il 28 novembre, da una “Notifica di scomunica”.
Oltre a questa mossa arbitraria, i preti decisero di non consegnare più il Gohonzon ai membri della Soka Gakkai. Di fatto stavano dicendo che, se le persone desideravano ricevere il Gohonzon, potevano farlo solo seguendo il clero. In tal modo stavano utilizzando il Gohonzon, la base della nostra fede, per esercitare pressioni sui credenti e intimidirli.
Ciononostante, nel 1993 la Soka Gakkai decise di consegnare ai suoi membri in tutto il mondo un Gohonzon trascritto da Nichikan Shonin (1665-1726), grande restauratore del Buddismo del Daishonin. Ciò fu possibile grazie alla collaborazione di un tempio che si era dissociato dalla Nichiren Shoshu e sosteneva la Soka Gakkai.
Oggi la Soka Gakkai sta continuando a diffondere il Gohonzon tra le persone comuni, come «vessillo della propagazione del Sutra del Loto», in perfetto accordo con lo spirito di Nichiren Daishonin. In tal senso è qualificata a consegnare il Gohonzon per realizzare kosen-rufu, il grande desiderio del Budda (per approfondire vedi Le basi del Buddismo di Nichiren Daishonin in NR, 645 e 654).
Attingere al potere del Gohonzon
Come afferma il presidente Ikeda: «Sia Makiguchi sia Toda insegnavano l’importanza della fede basata sul Gohonzon. Oggi questo tipo di fede e di pratica si è affermata saldamente in tutto il mondo grazie ai nostri sforzi come membri della SGI. Grazie a ciò abbiamo potuto attingere all’incommensurabile potere benefico del Gohonzon. Solo noi della SGI pratichiamo la fede basata sul Gohonzon secondo gli insegnamenti del Daishonin e per questo siamo riusciti a espandere il movimento di kosen-rufu in tutto il globo. Continuiamo ad avanzare per sempre con una “fede basata sul Gohonzon”, sforzandoci di portare avanti lo spirito del Daishonin, sulla base del Gosho e della recitazione di Nam-myoho-renge-kyo» (BS, 219, 42).
