Le giovani donne dell’Ikeda Kayo-kai stanno studiando ogni giorno il Gosho seguendo la campagna #100giornidivittoria. Di seguito Barbara Reale, dal Piemonte Est, condivide l’esperienza che sta facendo sostenuta dagli scritti di Nichiren Daishonin e dalle guide del presidente Ikeda
Ho iniziato a praticare il Buddismo nel 2009 e fin da subito mi sono appassionata allo studio del Gosho.
Questo mi ha permesso di dare un senso profondo alle mie sofferenze imparando a considerarle fondamentali per la mia crescita personale perché è proprio nei momenti di dolore che approfondisco e rafforzo la mia fede.
Mi piace usare questo esempio per descrivere il mio cambiamento avvenuto dopo aver iniziato ad approfondire maggiormente gli scritti del Daishonin e del maestro Ikeda: la mia sofferenza è come una tavola da surf, prima rimanevo sotto di essa e ora, grazie allo studio e alla fede, la utilizzo per cavalcare le onde delle acque quotidiane.
Nel Gosho Lettera ai fratelli si legge: «Il Sutra delle Sei paramita dice che si deve diventare maestri della propria mente e non lasciare che la mente sia la propria maestra. Qualunque difficoltà possa sorgere, consideratela passeggera come un sogno e pensate solo al Sutra del Loto» (RSND, 1, 447).
Con la campagna delle giovani donne #100giornidivittoria ho fatto un ulteriore balzo in avanti trasformando la sensazione di non riuscire a dedicare il tempo che volevo allo studio del Buddismo. Grazie a questa meravigliosa attività anche se approfondisco solo una frase di Gosho ogni giorno, lo faccio con la determinazione di metterla in pratica nella mia vita.
Nella lezione sul Gosho La strategia del Sutra del Loto il maestro Ikeda ci incoraggia così:
«Il nostro cuore o mente è ciò che decide la vittoria o la sconfitta in tutte le cose. Un vincitore spirituale è colui che è in grado di condurre una vita che non può essere sconfitta da nessuna cosa. Il segreto per adornare la nostra vita con una brillante vittoria è la “strategia del Sutra del Loto”» (Gli insegnamenti della speranza, pag. 133).
Sono molto affezionata a queste parole poiché mi hanno permesso di non vacillare nella mia fede in quest’anno così difficile in cui ho dovuto affrontare la morte di mio cognato e della mia cagnolina. Inoltre mio papà ha iniziato a lottare con un tumore.
Aggrappandomi a questi incoraggiamenti ho vissuto la mia sofferenza con rispetto, creando valore e dando un significato profondo e unico a ogni difficoltà.
Nel continuare a portare avanti la campagna #100giornidivittoria, rinnovo la mia determinazione di far crescere il capitolo di cui sono responsabile e sostenere e incoraggiare le meravigliose giovani donne.