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Il mio ruolo al fianco del maestro - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:14

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Il mio ruolo al fianco del maestro

Grazie all’impegno per la mostra Senzatomica Alessio approfondisce la visione di Sensei e decide di disarmare il suo cuore dalla paura e dall’odio per contribuire al disarmo nucleare e alla pace. Insieme ad alcuni membri del comitato Senzatomica Alessio ha partecipato alla “Settimana dedicata al disarmo nucleare” (Vienna, 18-23 giugno)

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Grazie all’impegno per la mostra Senzatomica Alessio approfondisce la visione di Sensei e decide di disarmare il suo cuore dalla paura e dall’odio per contribuire al disarmo nucleare e alla pace. Insieme ad alcuni membri del comitato Senzatomica Alessio ha partecipato alla “Settimana dedicata al disarmo nucleare” (Vienna, 18-23 giugno)

Ho iniziato a recitare Daimoku dieci anni fa, all’epoca facevo uso di sostanze stupefacenti, ero depresso e non avevo speranze per il futuro. Nel profondo, cercavo una strada per la felicità, che desse significato alla mia vita e l’ho trovata nel Gohonzon e nella Soka Gakkai.
In poco tempo sono tornato a sorridere e a sentire un senso di missione nel mio cuore.
Il disarmo nucleare ha sempre fatto parte del mio cammino di discepolo. Non capivo perché, con tutti i problemi che ci sono nel mondo, Sensei ne scrivesse così tanto.
Nel 2013 visitai la mostra Senzatomica con l’obiettivo di connettermi profondamente al cuore di Sensei e di portare la mostra nella mia città. Quel giorno ho fatto il mio primo voto come discepolo.
L’essere umano nel creare queste armi capaci di distruggere tutto in un batter d’occhio, ha manifestato l’espressione ultima della sua oscurità interiore. Per raggiungere il disarmo nucleare e la pace, infatti, ora più che mai, dobbiamo trasformare questa oscurità. Tutto parte dal nostro cuore.
Nella sua Proposta di pace del 2009 Sensei scrive: «Se vogliamo veramente porre fine all’era degli armamenti nucleari, dobbiamo lottare contro il vero nemico, che non sono le armi nucleari di per sé, né gli Stati che le possiedono, bensì il modo di pensare che ne permette l’esistenza: la prontezza ad annientare gli altri quando vengono percepiti come minaccia o impedimento alla realizzazione dei propri scopi» (BS, 138, 54).
Più tardi, sempre nel 2013, ho sostenuto la mostra Senzatomica nella mia città, durante la conferenza degli scienziati Pugwash per il disarmo, e dopo quel momento significativo ho deciso di seguire i miei sogni e di diventare uno studente dell’Accademia di Belle Arti.
Nel 2017, durante il Corso europeo studenti a Francoforte, ho percepito quanto noi giovani d’Europa siamo la prima linea di kosen-rufu mondiale e abbiamo la grande missione di liberare il mondo dalle armi nucleari.
Ho giurato di non essere mai sconfitto e di dedicare la mia passione per l’arte a questa missione. Questa promessa mi ha dato il potere di trasformare il mio karma e, durante questo processo, mia zia è diventata membro della SGI nel 2018. Inoltre, nel 2020, in piena pandemia, mi sono laureato con il massimo dei voti!
Quando ho deciso di partecipare alla Settimana per il disarmo nucleare a Vienna, tutte le “bombe” presenti nella mia vita hanno iniziato ad esplodere. Ho chiuso una relazione tossica; il mio cuginetto, nato con molte malattie, è peggiorato e tutte le dinamiche familiari tra i miei zii, caratterizzate da una forte violenza, sono esplose.
Ho deciso di trasformare profondamente la paura e l’odio che creavano violenza nel mio cuore e, con molto impegno, sono riuscito a sostenere mia zia e a essere un pilastro per la mia famiglia. Il 23 maggio mio cugino è morto, abbracciato dal nostro potente Daimoku. Sia io che mia zia abbiamo sentito, mentre recitavamo Daimoku, che eravamo con lui, e lui era felice, libero come un Budda.
A giugno ho partecipato alla conferenza di Vienna con il cuore pieno di gratitudine e la determinazione di dare il meglio di me ogni giorno. Mi sono reso conto di quanto sia cruciale il nostro ruolo di discepoli di Sensei all’interno della società, perché portiamo avanti la nostra rivoluzione umana, basandoci sulla consapevolezza che la trasformazione del nostro cuore trasforma la società.

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