La ex bulla della scuola
Fulvia, 20 anni – Quattro anni fa, quando iniziai a praticare il Buddismo, era un periodo grigio in cui non mi sentivo viva, impegnata com’ero a prendermela con i ragazzi più deboli. Scoprii di essere inesistente come essere umano, dentro. Piano piano sono cambiata e le persone hanno iniziato a volermi bene. Ho parlato della filosofia buddista a tutti i miei compagni e tanti di loro hanno partecipato ai meeting del mio gruppo. La prova del cambiamento è stata quando ho vinto anche un concorso scolastico sull’Olocausto; dopo aver visitato un campo di sterminio in Austria sono tornata con un nuovo senso di umanità. Adesso sono all’università e studio per trasformare in realtà il mio desiderio di aiutare i popoli.
Nessuno può offendere la mia vita
Melania, 30 anni – Quando ho iniziato a praticare stavo insieme a un ragazzo di cui ero innamorata pazza. Non riuscivo a trovare un lavoro stabile, così saltavo da un lavoro all’altro e ogni volta mi trovavo malissimo con i datori di lavoro. Quando il mio ragazzo iniziò a sminuirmi, anche di fronte agli amici, decisi con il Daimoku di far cambiare direzione alla mia esistenza. Lo lasciai, decisa a non farmi più offendere da nessuno e realizzare una vita felice. Ripensai al mio desiderio di lavorare con i bambini, ma seguire l’università mi sembrava impossibile. Alla fine mi sono iscritta al corso di laurea in Scienze dell’infanzia. Ho sostenuto il primo esame e adesso mi godo il mio primo trenta!
L’Arte di studiare
Alessio, 21 anni – Fin da piccolo la mia passione è stata l’arte, ma dopo una brutta esperienza alla University of the Arts di Londra, ho abbandonato gli studi. Iniziando a praticare il Buddismo la mia condizione vitale si è trasformata e ho deciso di riprendere a studiare. Avrei però dovuto aspettare un anno e di certo non avrei più studiato arte. La stessa mattina in cui ho ricevuto il Gohonzon ho saputo di un concorso per una borsa di studio presso l’Accademia internazionale di grafica a Firenze. Ho deciso di provarci, sfidando e superando tanti blocchi interiori. Incoraggiato dalle parole di sensei ho ripreso la matita in mano e ho vinto: la borsa di studio è diventata mia! Adesso supererò ogni difficoltà con il Daimoku e con uno studio intenso.
Una casa per due
Christian, 33 anni – Nel 2011 io e il mio compagno abbiamo deciso di convivere, in una casa nostra. Iniziai a recitare Daimoku con la determinazione di conficcare una freccia nella roccia, come suggerisce il Gosho. Trovammo la casa come e dove la desideravamo. Il Comune metteva a disposizione delle coppie un fondo per l’acquisto della casa. Recitai Daimoku per vincere il timore del giudizio e superare gli ostacoli che si trovano di fronte a coppie come la nostra: nei moduli della domanda non erano previsti due nomi maschili. Non mi diedi per vinto. Il funzionario comunale diventò il nostro sostegno, nonostante l’iniziale rifiuto ci disse di compilare ugualmente la richiesta, lei avrebbe fatto il possibile. Decisi dentro di me che la richiesta sarebbe stata accettata. Ho cercato di sviluppare lo spirito dell’offerta con senso di gratitudine e di ampliare quindi la mia vita. Mi sono buttato a capofitto nelle attività e ho fatto la richiesta del mutuo. Ho sfidato le mie paure: avrei costruito il mio futuro come lo volevo. La domanda è stata accettata, la banca ci ha accordato il mutuo a un tasso molto basso e il costruttore ha perfino abbassato il prezzo! Abbiamo realizzato il nostro sogno.
Il tema del cuore
Matteo, 19 anni – Un anno prima della maturità ho iniziato a praticare il Buddismo. A scuola studiavo poco e i professori erano certi che avrei avuto serie difficoltà a passare l’esame anche per la mia difficoltà nell’esprimere i concetti. Le loro previsioni si rivelarono tutt’altro che giuste. Nel tema di italiano presi il massimo dei voti con un argomento che riguardava la gioventù che fece piangere, nel vero senso della parola, un commissario esterno. Con il mio tema, ho raggiunto un obiettivo grande: toccare il cuore delle persone. Grazie al Buddismo sono riuscito a creare un legame più forte anche in famiglia, e a contribuire alla realizzazione di un traguardo che stavamo portando avanti da troppo tempo: adesso vi scrivo dalla mia nuova casa, con una cameretta tutta per me e per il mio Gohonzon.
La mia strada
Michela, 32 anni – Nel corso dei miei studi universitari in Legge, a volte mi sentivo persa. Decisi di trovare un lavoro per capire se quella era davvero la mia strada. La costanza non era il mio forte, decisi quindi di partire da lì, dal Daimoku e dalle attività buddiste dando il cento per cento di me stessa. Di lì a breve un amico mi propose una sostituzione retribuita nello studio legale dove lavorava. Ho potuto studiare e lavorare in un luogo in cui alla base c’erano gli stessi valori in cui credo e il rispetto per la dignità della vita. Una volta laureata, il mio contratto era concluso, e riemersero sconforto e sfiducia. Grazie all’attività buddista ho ripreso in mano la situazione e un consiglio sulla fede mi ha incoraggiata tanto. Adesso ero decisa a trovare un lavoro. Poco dopo mi hanno chiamata dallo studio legale in cui avevo lavorato: cercavano una collaboratrice. Adesso lavoro lì e ho anche sostenuto l’esame di avvocato.
Determinata a non mollare
Sara, 20 anni – A gennaio dello scorso anno iniziai una scuola per diventare parrucchiera. Per le insegnanti ero una delle più brave. Poco tempo dopo ebbi un incidente sul lavoro che mi compromise gravemente l’uso della mano destra, rischiando di perderla del tutto. Vidi infrangersi il sogno della mia vita proprio nel momento in cui lo stavo realizzando. A scuola andavo solo per le lezioni teoriche, non riuscivo neanche a tenere un pettine in mano: tutto ciò mi faceva stare malissimo. Ho pensato di lasciar perdere tante volte, ma per fortuna ho sempre avuto vicino mio padre che mi incoraggiava a non mollare. Poi ho incontrato il Buddismo. Praticando ho ricominciato a credere in me stessa, a dirmi che dovevo farcela, dovevo tornare a essere una delle più brave. Con tanta determinazione, Daimoku e allenamento sono riuscita a passare con il massimo agli esami del primo anno.
Il sorriso che cattura
Valentina, 33 anni – Ho iniziato a praticare dieci anni fa. Da subito ho iniziato a fare tante esperienze importanti, grazie alla pratica costante e all’attività con gli altri da cui non mi sono mai tirata indietro. Quando mi sono ritrovata economicamente nel baratro, decisi di partecipare a un corso al Centro europeo di Trets per approfondire il Buddismo e dare una nuova direzione alla mia vita. Studiando La nuova rivoluzione umana ripartii dalla decisione di realizzare kosen-rufu in Italia, attraverso il mio valore di Budda. Sono stata assunta dalla ASL come assistente sociale superando candidate più esperte. Nella sua relazione la dirigente ha scritto di me: «So che non ha esperienza, ma il suo sorriso e la forza che emana mi danno la sicurezza di investire su di lei». Oggi io e il mio compagno abbiamo costruito una famiglia esattamente come desideriamo.