Il 3 luglio, giorno di maestro e discepolo, il Centro culturale di Milano, addobbato con una cascata di palloncini rossi, gialli e blu, ha accolto circa 520 persone provenienti da tutta la Lombardia.
«Abbiamo colto l’occasione per festeggiare insieme i trent’anni dalla visita del nostro maestro a Milano», ci spiega Alice Marcon, responsabile della regione Lombardia Sud. «Ma non solo, l’obiettivo è stato proprio quello di creare un’occasione per ricollegarci direttamente allo spirito della visita di Sensei del ‘92, per dare un nuovo slancio alle attività dopo questi due anni di pandemia, e ripartire tutti insieme verso il 2030».
L’incontro è iniziato con un video del 1992 quando Daisaku Ikeda dialogò cuore a cuore con i partecipanti, per rispondere alle loro domande e piantare solide basi per kosen-rufu.
Durante la visione del video si è creato subito un ponte tra passato e presente: agli applausi per le parole di Sensei trasmesse nel video si sono uniti quelli spontanei di chi stava guardando il filmato stesso. Un applauso che ha unito le generazioni passate a quelle presenti e che è continuato grazie alle testimonianze di tredici compagni di fede che all’epoca hanno vissuto in prima persona l’incontro con Sensei.
«Recitate con convinzione. Nella mia vita tutte le volte in cui mi sono trovato in situazioni disperate, alla fine ho sempre ricevuto una enorme protezione, è il Daimoku che fa la differenza», ha raccontato un compagno di fede di 90 anni, che all’epoca partecipò all’evento. Con lui anche una donna di quasi 90 anni si è sfidata nel portare la propria testimonianza e cantare una canzone per Sensei in giapponese: «All’epoca facevo parte del coro, così ho potuto incontrare il maestro, è stata una emozione fortissima, lui mi fece sentire speciale».
Al termine dell’incontro, per la prima volta dopo due anni e mezzo, il coro ha cantato davanti ai partecipanti. «Non abbiamo fatto le prove prima di oggi – sottolinea Nicoletta – eppure la determinazione di manifestare il principio di “diversi cuori, stessa mente” era talmente forte che, incredibilmente, è andata benissimo».
Questa giornata di festa è stata anche un’importante occasione per tutti gli staff di sfidarsi, per poter dare nuovo slancio alla propria vita. «Solo una settimana fa avevo il covid – ci racconta Angela che si è occupata della protezione come byakuren – ma non ho dubitato che sarei stata qui, ieri mi sono negativizzata. Tutto questo mi ha fatto capire l’importanza di prendermi cura della mia vita e proteggere i miei sogni. Oggi, nel mio cuore, ho incontrato Sensei».