Il 26 marzo scorso si è tenuta al Centro mondiale delle donne Soka, a Tokyo, una conferenza di Chiemi Machida, presidente del Comitato delle educatrici di Tokyo, che per anni ha svolto un ruolo attivo nell’educazione dei bambini e dei ragazzi. Di seguito un estratto della conferenza pubblicato sul Seikyo Shimbun
Come trasformare ansia e preoccupazione in tranquillità e sicurezza
In seguito alla pandemia da Coronavirus che continua a imperversare, anche il modo di vivere di bambini e adolescenti è cambiato drasticamente. Si trovano a subire numerose limitazioni alla loro quotidianità: costretti a studiare tramite la didattica a distanza e le lezioni online, ad annullare eventi a cui non vedevano l’ora di partecipare, a indossare la mascherina, a lavarsi continuamente le mani…
Attualmente, sono sempre più i bambini che provano ansia e stress a causa di tutte queste restrizioni, proprio perché la loro è un’età in cui è fondamentale muoversi, parlare e interagire con gli altri liberamente. Nel 2020, anno di inizio della pandemia, il numero degli studenti delle scuole elementari e medie che hanno smesso di frequentare la scuola ha continuato a crescere.
Le cause del rifiuto di continuare a frequentare la scuola e del fenomeno degli hikikomori (vedi NR, 758, 10) sono diversi, e possono variare molto a seconda dei casi: l’ansia dovuta ai rapporti con i propri genitori o fratelli, la sensazione di trovarsi sempre in difetto, la bassa autostima, così come il sentirsi sempre in tensione nelle relazioni interpersonali.
In situazioni del genere, è senza dubbio fondamentale sostenere i bambini e i ragazzi rivolgendosi a centri di consulenza educativa e strutture mediche; ma per i bambini, il caloroso incoraggiamento dei propri familiari – i loro “tifosi numero uno” – è più importante di qualsiasi altra cosa.
Facciamo attenzione al modo in cui parliamo ai nostri figli
Quando si tratta dei propri figli, capita a volte che, sebbene l’intento sia quello di incoraggiarli, si finisca col fare pressione su di loro e utilizzare parole forti, che possono compromettere la fiducia in loro stessi oppure generare un senso di rassegnazione o ribellione.
Quando si sentono accusati o minacciati, i bambini entrano in uno stato di confusione, finendo per irrigidirsi. Tutto questo potrebbe essere causato da parole che usiamo tutti i giorni, senza darvi troppo peso, ma non dimentichiamo che le parole sono vive, e hanno un grande potere.
Ai bambini con una forte tendenza all’ansia, è importante rivolgere parole colme di affetto e offrire loro un posto dove possano parlare in tranquillità.
È fondamentale che ogni famiglia trovi il modo più adatto per rapportarsi con i propri figli, cercando di comprendere i loro sentimenti, utilizzando parole colme di affetto e nutrendo il loro cuore tramite calorosi incoraggiamenti.
Apriamo mente e cuore
Tutti i bambini si impegnano sempre al meglio delle loro possibilità, con il forte desiderio di migliorare e di veder riconosciuti i propri sforzi. Tuttavia, nel momento in cui tutto questo non porta i risultati sperati o gli altri non notano il loro impegno, possono finire per dire o fare cose che generano fraintendimenti e incomprensioni.
In casi del genere, noi adulti dovremmo aprire ulteriormente la nostra mente e il nostro cuore per comprendere meglio i bambini, cambiare il nostro modo di osservarli e diventare per loro un sostegno sempre più incoraggiante e rassicurante.
Possiamo impegnarci a considerare in modo positivo alcune caratteristiche dei bambini: cerchiamo ad esempio di vedere la loro “irrequietezza” come “attività e vivacità”, la loro “difficoltà a concentrarsi su un’unica cosa” come “grande curiosità rispetto a molte cose”, o la loro “testardaggine” come “tenacia e perseveranza”.
Diventiamo i più appassionati sostenitori dei nostri figli!
Al giorno d’oggi, molti genitori e molti bambini si trovano ad affrontare così tanti problemi da sentirsi schiacciati da essi, senza però riuscire a condividerli con altre persone e arrivando quindi a provare un senso di isolamento e solitudine.
Tuttavia, la famiglia e la scuola sono come una squadra, composta da membri che possono sostenersi a vicenda, vedere i lati positivi della situazione e incoraggiarsi. Ci sono molti casi in cui, grazie a questo tipo di supporto, bambini e ragazzi che avevano smesso di andare a scuola sono tornati a frequentarla.
Il maestro Ikeda afferma: «Quanto è incoraggiante avere accanto qualcuno che gioisce della nostra crescita!».
E ancora: «È fondamentale che la persona che incoraggia sia paziente e tenace: ciò significa continuare a incoraggiare senza mai arrendersi. In un ambiente del genere, i bambini riusciranno sicuramente a manifestare sempre più il loro potenziale interiore».
Anche nel mezzo della pandemia, continuiamo a incoraggiare i nostri bambini e ragazzi con parole accoglienti e affettuose, in grado di trasformare ansia e preoccupazione in tranquillità e sicurezza!