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L’università è una fonte spirituale inesauribile: creiamo nuovo valore, con saggezza e vitalità - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:34

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L’università è una fonte spirituale inesauribile: creiamo nuovo valore, con saggezza e vitalità

In occasione della cerimonia di apertura dell’anno accademico che si è svolta il 14 maggio, l’Università del Minnesota (Stati Uniti) ha conferito al presidente della SGI Daisaku Ikeda una Laurea honoris causa in Lettere. Il vice presidente della SGI Yoshiki Tanigawa ha letto il discorso di accettazione a nome del presidente Ikeda

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In occasione della cerimonia di apertura dell’anno accademico che si è svolta il 14 maggio, l’Università del Minnesota (Stati Uniti) ha conferito al presidente della SGI Daisaku Ikeda una Laurea honoris causa in Lettere. Il vice presidente della SGI Yoshiki Tanigawa ha letto il discorso di accettazione a nome del presidente Ikeda

Desidero anzitutto esprimere le mie più sentite congratulazioni agli studenti dell’Università del Minnesota che si sono laureati dopo aver superato innumerevoli sfide, comprese quelle derivanti dalla pandemia di Covid-19, e sono arrivati a celebrare questo momento gioioso che costituisce per loro una nuova partenza.
Avendo vissuto molti anni della mia esistenza in ambito accademico, in quanto fondatore di un’università conosco bene la profonda emozione che si prova, anno dopo anno, nel veder andare via gli studenti appena laureati.
C’è un passo di un testo buddista che insieme ai nostri studenti dell’Università Soka, abbiamo sempre a cuore: «Un commiato che non è un commiato» (La raccolta degli insegnamenti orali, BS, 110, 60).
In altre parole, anche se partiamo e siamo fisicamente separati, nei nostri cuori siamo sempre liberi di tornare a riunirci.
Il fiume Mississippi, che attraversa il vostro campus, ha origine nello Stato del Minnesota.
Da questa sorgente scorre incessante verso luoghi lontani, eppure le sue acque restano collegate in un flusso continuo, mentre fecondano vaste distese di terra.
Allo stesso modo, credo che ciascun neo laureato, indissolubilmente legato alla vita dell’università dalla quale attinge come fonte spirituale inesauribile, continuerà a creare nuovo valore per l’umanità mentre, traboccante di saggezza e vitalità, si lancia nella società, nel mondo e nel futuro mantenendo sempre splendidi legami con i propri ex compagni di università.

Facciamo scorrere il grande fiume dell’educazione umanistica

Sullo stemma dell’Università del Minnesota è iscritto il meraviglioso motto: “Un legame che unisce tutte le arti” (Omnibus artibus commune vinculum).
Oggi è per me un immenso onore ricevere il titolo di Dottore in Lettere ad honorem da questa prestigiosa istituzione accademica.
Sono unito all’Università del Minnesota dal più nobile dei legami, l’impegno comune a far scorrere incessante il grande fiume dell’educazione umanistica, e non esiste per me gioia più grande che condividerlo con i membri della Soka Gakkai internazionale che si stanno impegnando come cittadini globali, negli Stati Uniti e in centonovantadue paesi e territori del mondo, per creare un secolo di umanità e rispetto della dignità della vita. Grazie di cuore.

Il prezioso legame che ora mi unisce alla vostra università è anche associato al mio indimenticabile incontro con il celebre storico britannico Arnold J. Toynbee.
Infatti, proprio nel mese di maggio di cinquant’anni fa, nel 1972, il dottor Toynbee e io iniziammo una serie di dialoghi che proseguirono anche nell’anno successivo.
Nel corso di quei colloqui, durati un totale di oltre quaranta ore, Toynbee condivise con me i ricordi dei suoi viaggi negli Stati Uniti e in giro per il mondo.
Nel novembre 1955, Arnold Toynbee tenne un’importante conferenza presso l’Università del Minnesota in cui sostenne che l’unico modo per evitare la distruzione dell’umanità è che le società di tutto il mondo imparino a convivere come un’unica famiglia.
Toynbee affermò inoltre che «ciò di cui l’umanità ha bisogno ora, soprattutto, è il tempo per permettere ai diversi popoli di familiarizzare con i vari stili di vita degli altri e di apprezzarli come parti del comune patrimonio futuro di un’umanità unita».
Credo che il fatto che Toynbee abbia invitato me, di quarant’anni più giovane di lui, a impegnarmi in un dialogo volto a unire l’Oriente e l’Occidente, sia espressione di questa sua convinzione. Ricordo tuttora quel suo gesto con profonda gratitudine.

Dalla competizione alla collaborazione, verso un mondo senza più fame, senza più miseria e infelicità!

Negli ultimi cinquant’anni mi sono impegnato con tutte le forze nel perseguire la strada del dialogo, imparando dalle differenze reciproche, come mi ha indicato il professor Toynbee.
In questo modo ho cercato di esprimere la mia gratitudine nei suoi confronti, adempiendo la promessa di portare avanti la sua eredità.
Tra le personalità con cui mi sono impegnato a dialogare vi è il dottor M. S. Swaminathan, considerato il padre della modernizzazione agricola in India.
Nel libro in cui sono riportate le nostre conversazioni, discutiamo con profondo rispetto dei risultati raggiunti dal dottor Norman Ernest Borlaug (1914-2009), ex studente dell’Università del Minnesota e vincitore del Premio Nobel per la pace per il suo impegno nella lotta contro la fame nel mondo.

Ispirato dagli incoraggiamenti ricevuti dal suo mentore all’Università del Minnesota, Borlaug si è dedicato a costruire un “legame comune a tutte le scienze del mondo” e, con il suo incrollabile spirito di “non arrendersi mai”, è riuscito a creare delle varietà di grano ad alto rendimento che sono state fondamentali per la “Rivoluzione Verde”.
Ora più che mai, dobbiamo dare ascolto alle sue parole appassionate: «Non si può costruire un mondo pacifico finché ci sono fame, miseria e infelicità tra le persone», e rispondere al suo appello: «La tendenza della nostra epoca deve essere quella della collaborazione, non della competizione».
Un detto orientale afferma: «Più lontana è la sorgente, più lungo è il corso del fiume» (RSND, 1, 836).
L’Università del Minnesota fu fondata nel 1851 in base alla nobile convinzione che “tutte le persone vengono arricchite dalla comprensione e dalla conoscenza”.
La missione dei laureati di oggi, che stanno per intraprendere una nuova partenza per affrontare con energia e slancio un’epoca di crisi, è davvero incommensurabile.
Sono certo che gli anni che hanno trascorso presso questa Alma Mater saranno per loro una fonte di preziosa conoscenza.
Walt Whitman, il poeta delle persone comuni, esaltò il Mississippi come un fiume senza pari sulla Terra.

È mia speranza e convinzione che gli studenti e le studentesse che si stanno laureando oggi faranno sbocciare con calma e dignità – proprio come il fiume Mississippi – magnifici fiori di felicità e prosperità, contribuendo a creare un futuro in cui l’umanità sarà unita come un’unica famiglia.
Oggi, mentre mi unisco con orgoglio alla famiglia dell’Università del Minnesota, prometto solennemente di impegnarmi, insieme ai giovani di tutto il mondo, per garantire che il grande flusso di pace, cultura ed educazione continui a scorrere sempre più nel futuro.
A conclusione del mio discorso di accettazione, offro le mie più sincere preghiere per l’eterna prosperità dell’Università del Minnesota e per la buona salute e la vittoria di tutti i presenti.
Grazie!

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