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Riunione dei responsabili nazionali e regionali - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:45

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Riunione dei responsabili nazionali e regionali

Il 29 maggio si è tenuta online la riunione dei responsabili nazionali e regionali. Di seguito riportiamo alcuni degli interventi dei responsabili nazionali e un’esperienza condivisa durante l’incontro

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Il 29 maggio si è tenuta online la riunione dei responsabili nazionali e regionali. Di seguito riportiamo alcuni degli interventi e un’esperienza raccontata durante l’incontro

Vincere sull’oscurità per realizzare la pace

Roberto Francini ha approfondito come affrontare ostacoli e difficoltà per il bene di kosen-rufu riguardi direttamente la nostra felicità e la possibilità di cambiare il mondo

Roberto Francini, coordinatore del comitato nazionale di studio

Questo intervento riguarda gli ostacoli, gli impedimenti e le “funzioni demoniache” che come membri della Soka Gakkai sappiamo far parte della nostra esperienza di Bodhisattva della Terra impegnati nella propagazione della Legge mistica, per la felicità di tutte le persone. Ho detto “sappiamo” perché sono sicuro che tutti noi abbiamo studiato a fondo l’argomento e, ancora meglio, magari abbiamo esperienze di fede sul superamento di ostacoli anche molto impegnativi e la trasformazione del veleno in medicina.
A volte negli zadankai si parla di demoni e ostacoli e i simpatizzanti e i nuovi membri sicuramente si preoccupano e si spaventano.
Allora noi dobbiamo rassicurarli spiegando che il sorgere degli impedimenti e dei demoni è in realtà un buon segnale che la nostra fede sta progredendo e siamo sulla strada giusta. Non solo, in realtà non dobbiamo avere alcun timore poiché abbiamo il Gohonzon e il Daimoku, abbiamo il migliore dei maestri e abbiamo la forte e calorosa comunità dei compagni di fede. Ma c’è un punto a cui dobbiamo prestare attenzione e che va spiegato e condiviso con tutti i nostri amici: la nostra pratica non deve mai ridursi al tentativo di cavarcela ed evitare di affrontare gli ostacoli e le funzioni demoniache, quali che siano e in qualunque forma si presentino.
I tre presidenti Makiguchi, Toda e Ikeda hanno mostrato con la loro vita che affrontare e sconfiggere i demoni significa permettere al grande voto di kosen-rufu di realizzarsi e far emergere un numero sempre maggiore di Bodhisattva della Terra.
La lotta che avviene nella vita di ognuno di noi, tra la ricerca della via per ottenere l’Illuminazione e le funzioni malvagie che cercano di ostacolarci, parte dalle origini del Buddismo, con Shakyamuni, ed è stata sempre ben chiarita da tutti i maestri che gli sono succeduti.
T’ien-t’ai spiegò che quando la pratica progredisce e aumenta la comprensione, i tre ostacoli e i quattro demoni emergono per confonderci, facendo a gara per interferire con la nostra fede, sottolineando il punto fondamentale: se ci facciamo impaurire non potremo praticare l’insegnamento corretto, quindi non potremo manifestare la natura di Budda.
Nichiren Daishonin ha così sintetizzato: «L’oscurità fondamentale si manifesta come re demone del sesto cielo» (Curare la malattia, RSND, 1, 988). È la lotta tra il Budda e l’oscurità fondamentale.
Dunque stiamo parlando di una questione molto seria, che riguarda direttamente la nostra felicità e la possibilità di cambiare il mondo realizzando kosen-rufu (per approfondire vedi box). 

Ora vorrei sottolineare due aspetti, in qualche modo distinti, dell’operato delle funzioni demoniache.
Da una parte ci sono gli impedimenti e gli ostacoli che possono mettere in difficoltà la fede e la pratica di ciascuno di noi, come singoli individui, ed è l’aspetto di cui più spesso si parla.
Dall’altra parte ci sono le funzioni (qui entrano in genere in azione i tre potenti nemici) che mirano ad ostacolare la propagazione e a distruggere il movimento di kosen-rufu. Questo è l’aspetto forse più subdolo e difficile da individuare e smascherare rapidamente. Inoltre è l’aspetto che in qualche modo pensiamo essere lontano da noi.
Vorrei approfondire questo ultimo aspetto. L’attacco alla comunità dei credenti (il tesoro del samgha) colpisce principalmente su due fronti:

  • Tenta di rompere l’unità dei credenti, di indebolire l’unità di itai doshin, l’unità di diversi corpi, stessa mente.
  • Cerca di spezzare il legame diretto tra maestro e discepolo, sia mettendo in discussione il maestro che interponendo un’altra figura tra il discepolo e il maestro.

Sono in apparenza due funzioni diverse ma in realtà sono una cosa sola. Se assistiamo al crescere di confusione, disunità e sfiducia tra i praticanti, il demone è in azione, e non dimentichiamo che a volte potremmo essere proprio noi a svolgere la sua funzione, per poca cura e attenzione per le persone o per aver dato troppo spazio ai tre veleni di collera, avidità e stupidità.

Per diffondere la fede nella Legge mistica e realizzare un mondo pacifico sono di importanza cruciale l’armoniosa comunità dei praticanti e lo spirito di maestro e discepolo.
«In generale, che i discepoli di Nichiren, preti e laici, recitino Nam-myoho-renge-kyo con lo spirito di ‘diversi corpi, stessa mente’, senza alcuna distinzione fra loro, uniti come i pesci e l’acqua, questo si chiama eredità della Legge fondamentale della vita. In ciò consiste il vero scopo della propagazione di Nichiren. Se è così, anche il grande desiderio di un’ampia propagazione potrà realizzarsi. Ma se qualcuno dei discepoli di Nichiren distrugge l’unità di “diversi corpi, stessa mente” sarà come chi distrugge il proprio castello dall’interno» (L’eredità delle Legge fondamentale di vita e morte, RSND, 1, 190).
Spiega Sensei: «Il flusso corretto dell’eredità della Legge fondamentale di vita e morte è strettamente legato alla lotta del maestro e del discepolo per realizzare kosen-rufu, che nell’Ultimo giorno della Legge è la lotta fra il Budda e le funzioni demoniache. Senza una armoniosa comunità dei praticanti saldamente legati fra loro da unità di intenti e animati dallo spirito di maestro e discepolo, non possiamo sperare di vincere in questa impresa» (Lezione sugli scritti di Nichiren Daishonin “L’eredità delle Legge fondamentale di vita e morte”, Esperia, pag. 93).
Quando ci uniamo nello spirito di “diversi corpi, stessa mente” di fatto stiamo sintonizzando il nostro cuore sul grande voto del Budda e sullo spirito del maestro.
Per questo possiamo affermare che la non dualità di maestro e discepolo è l’essenza dello spirito di unità nella fede.
Un’idea superficiale del nostro movimento per kosen-rufu spesso diventa una porta spalancata per le funzioni demoniache.
In particolare, seppur in buona fede, non è raro fare l’errore di pensare che esiste il Buddismo di Nichiren, il suo insegnamento e la sua pratica, a disposizione di tutti, e poi ci sono diverse organizzazioni o simili, tra cui la Gakkai, che ad esso si ispirano. Se si cade in questo equivoco, tutto diventa relativo e opinabile, a partire dal Gohonzon che la Soka Gakkai consegna ai fedeli, fino alle parole del maestro Ikeda, che quindi possono essere interpretate a seconda della propria convenienza. In questa prospettiva la pratica buddista diventa un fatto privato e individuale, tradendo l’intenzione originale del Daishonin e dicendo a se stessi: “Io pratico come dice Nichiren, ma la Soka Gakkai non fa per me”.
Le cose non stanno assolutamente così: la Soka Gakkai e il Buddismo di Nichiren Daishonin sono una cosa sola. La Soka Gakkai è il Buddismo di Nichiren Daishonin.
«Dotata del potere del Budda, la Soka Gakkai si erge come comunità di praticanti saldamente uniti negli intenti, come un grande e indistruttibile baluardo di impegno condiviso tra maestro e discepolo che supererà perfino i più terribili attacchi dei tre ostacoli e dei quattro demoni. Per questo motivo Toda predisse che nei sutra del futuro il nome Soka Gakkai sarebbe stato ricordato come “Budda Soka Gakkai”. L’assemblea della Soka Gakkai, direttamente collegata al Daishonin e attiva nel rendere kosen-rufu una realtà, è essa stessa un Budda» (Ibidem, pag. 101).
Se facciamo profondamente nostra questa convinzione, possiamo vincere sugli ostacoli e le funzioni demoniache dedicandoci ad aiutare le persone a risvegliarsi al grande voto di kosen-rufu, mettendo alla base la strategia del Sutra del Loto e cercando sempre il cuore e i consigli del nostro maestro

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Alcuni riferimenti per approfondire

  • Il Dizionario del Buddismo, per capire la differenza tra ostacoli e demoni e come si manifestano e chi sono i tre potenti nemici
  • Il libro Linee guida per kosen-rufu, da pag 47 si parla delle difficoltà e delle funzioni negative
  • Il materiale di studio per l’esame di secondo livello, che è ancora possibile ottenere in formato pdf dallo Spazio aderenti, ci sono diversi paragrafi dedicati all’argomento nel capitolo “La fede e la pratica”.
  • La lettura assidua de La nuova rivoluzione umana.
  • Il Gosho. Sono tanti gli scritti di Nichiren Daishonin in proposito, quelli che riguardano la sua lotta personale come devoto del Sutra del Loto e quelli che riguardano i suoi discepoli. Possiamo cominciare da Lettera ai fratelli, indirizzata ai fratelli Ikegami fino a leggere le tante lettere indirizzate a Shijo Kingo per sostenerlo e istruirlo nel periodo più difficile della sua vita. In queste vicende reali si comprende la funzione del demone nel mettere in seria difficoltà la pratica dei discepoli e come rispondere utilizzando la strategia del Sutra del Loto.

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Agiamo con coraggio e convinzione

Rosanna Sorelli incoraggia le donne e le giovani donne a fare una bellissima esperienza in occasione delle riunioni di giugno così da creare “oasi di pace” nella società

Rosanna Sorelli, responsabile nazionale donne

Tra pochi giorni in tutta Italia si svolgeranno le nostre riunioni donne e giovani donne. Dopo oltre due anni torniamo a fare un’attività in presenza e c’è tanto fermento!
Questi incontri sono una grande occasione per stare tutte assieme, per ritrovare una forte unità, per ricontattare chi è rimasto un po’ indietro e per invitare tante persone nuove.
Il nostro desiderio è che queste riunioni siano delle vere e proprie “oasi di pace” perché è ciò di cui c’è bisogno in questo momento. E c’è bisogno anche che tutte le partecipanti si possano sentire protagoniste dando il proprio contributo per realizzare incontri gioiosi e senza incidenti.
Sensei negli ultimi tempi ci ha incoraggiate e spronate con messaggi profondi e toccanti.
Proprio in questi giorni ha inviato un messaggio per le riunioni donne e giovani donne in Europa, che contiene molti spunti per riflettere e rideterminare.
Egli scrive: «In una lettera indirizzata a una sua discepola, il Daishonin scrive: “Nemmeno una volta ho pensato di ritirarmi” (La grande battaglia, RSND, 2, 438). Egli la loda per aver portato avanti fino in fondo una fede incrollabile, rimanendo sempre al suo fianco. Allo stesso modo, il Daishonin è perfettamente a conoscenza della dedizione sincera delle mie care compagne di fede dei Gruppi donne e giovani donne d’Europa» (pag. 5).
Queste parole sono perfette per il momento che stiamo vivendo, con quello che sta succedendo intorno a noi. Chiunque potrebbe avere un momento di cedimento, per questo Sensei sottolinea che il Daishonin stesso ci sta lodando per la nostra dedizione sincera.
Questa determinazione di Sensei mi porta a determinare: “Non voglio pensare neanche una volta di ritirarmi, di indietreggiare nella mia missione”.
Inoltre Sensei scrive:
«Siate sempre convinte che ogni azione coraggiosa che intraprendete vi permette di accumulare una grande fortuna; continuate a incoraggiarvi a vicenda con uno spirito caloroso e amichevole, ed espandete ulteriormente la rete solidale per la pace nei vostri rispettivi paesi» (Ibidem).
Ancora una volta il maestro Ikeda ci esorta a restare unite, incoraggiandoci a vicenda. E ci sprona a maturare una forte convinzione nel fatto che fare azioni coraggiose ci porterà ad accumulare una grande fortuna.
Ci chiede di agire con grande coraggio e convinzione. La più importante di queste azioni è fare shakubuku per diffondere la Legge mistica intorno a noi: questo porterà buona fortuna a noi e al nostro ambiente.
Negli ultimi due anni molte persone hanno dovuto affrontare difficoltà importanti.
Io stessa ho avuto dei momenti difficili in cui l’unica soluzione era recitare davanti al Gohonzon. E mi sono chiesta: cosa avrei fatto senza la pratica buddista? Senza il Gohonzon? Senza i compagni di fede?
Per questo è importante dare a più persone possibili l’opportunità di incontrare il Buddismo, di incontrare il Gohonzon.
Cogliamo l’opportunità che ci offrono le nostre riunioni di giugno per invitare le nostre amiche e familiari.
Come responsabili nazionali donne e giovani donne siamo consapevoli di avere vicino a noi delle meravigliose amiche e compagne di fede e che tutte insieme possiamo realizzare grandi cose.
Per ringraziare Sensei per questo meraviglioso messaggio realizziamo a giugno un movimento gioioso che ci permetterà di creare “oasi di pace” in ogni angolo d’Italia.
Immagino tanti incontri dove donne e giovani donne dialogano insieme, condividono esperienze, ridono, cantano e ballano insieme, come bodhisattva danzanti che emergono dalla terra…
Realizziamo insieme questa vittoria per Sensei e per la signora Kaneko

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Sosteniamo ogni persona nei nostri zadankai

Andrea Ciccorelli incoraggia i giovani uomini a dare il loro contributo negli zadankai impegnandosi per la felicità di tutti i compagni di fede

Andrea Ciccorelli, responsabile nazionale giovani uomini

Grazie a tutti e tutte per l’impegno che stiamo mettendo per sostenere le persone.
Quando a gennaio abbiamo dato il via all’attività dell’Accademia giovani uomini ci siamo prefissati questi obiettivi:

  • Approfondire il significato dell’attività per kosen-rufu alla luce del Buddismo.
  • Approfondire il significato di affrontare difficoltà con la fede buddista.
  • Condividere la nostra fede con le persone e accompagnare almeno una persona a ricevere il Gohonzon entro la fine dell’anno.
  • Essere in prima linea nel rendere gli zadankai pieni di gioia e incoraggiamento.

Studiando Il mondo del Gosho quotidianamente, ogni giovane uomo che ha deciso di prendere in mano la sua vita come discepolo diretto di Sensei si sta sforzando oltre ogni limite per vincere su se stesso e realizzare questi obiettivi. Siamo a giugno e le difficoltà non mancano. Come giovani uomini è importante impegnarci negli zadankai, dedicandoci con tutti noi stessi ai compagni di fede, perché nella lotta condivisa vinciamo noi per primi le nostre paure.
Ne Il mondo del Gosho leggiamo:
«Il Daishonin afferma: “È raro nascere umani. Il numero di coloro che sono dotati di un corpo umano è piccolo come la quantità di terra che può stare su un’unghia. E mantenere in vita un corpo umano è difficile come per la rugiada restare sull’erba.
Ma è più importante vivere un solo giorno con onore piuttosto che vivere sino a centoventi anni e morire in disgrazia. Vivi in modo che tutte le persone di Kamakura lodino Nakatsukasa Saburo Saemon-no-jo per la devozione al suo signore, al Buddismo e per il suo rispetto e attenzione nei confronti degli altri. Più preziosi dei tesori di un forziere sono i tesori del corpo e prima dei tesori del corpo vengono quelli del cuore” (RSND, 1, 755).
Ikeda: Invece di basarci su un cuore dominato dall’illusione è necessario avere un cuore in accordo con la natura del Dharma, in altri termini occorre perseverare nella fede ed essere vincitore nella società e nel Buddismo. “Devozione al signore”, “devozione al Buddismo”, “bontà d’animo verso gli altri”, si possono tradurre in termini attuali come dedizione “al lavoro”, “a kosen-rufu” e “alla società”, cioè alla totalità della fede e della vita quotidiana.
Un cuore che è sempre rivolto verso il bene, perché si basa sulla natura del Dharma, porta alla creazione di valore in qualsiasi impresa umana. Il Daishonin consiglia di guardarsi dall’egocentrismo e di comportarsi in modo da guadagnarsi l’apprezzamento e la fiducia degli altri. Una solida reputazione di persona affidabile fra coloro che ci circondano è la prova di un autentico comportamento da buddisti. Un cuore rivolto al bene si riflette nel comportamento e nel modo di vivere e non mancherà di essere capito e apprezzato nella società.
Saito: Le innumerevoli esperienze di vittoria attraverso la fede che i membri di tutto il mondo narrano agli zadankai sono la dimostrazione concreta di ciò che il Daishonin spiega in questo brano» (Esperia, pag. 561).

Nello zadankai di maggio ho potuto incontrare per la prima volta “dal vivo” alcune persone del mio nuovo gruppo. Ho percorso la strada per raggiungere la casa dove si teneva la riunione, ho invitato un amico, ho ascoltato, ho riso, e soprattutto ho sentito che questi nostri incontri che abbiamo perseverato a tenere, anche senza incontrarci fisicamente, sono la speranza dei nostri quartieri, delle nostre città e del nostro paese.
Come giovani ripartiamo dal sostenere ogni persona nei nostri zadankai, con sincerità e ponendoci obiettivi di crescita nei gruppi accompagnando i nostri amici.

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Senza arrenderci mai

Jasmina Cipriani invita le giovani donne a non lasciarsi sconfiggere dalle difficoltà, continuando ad approfondire il Gosho e le guide di Sensei per diffondere speranza in questo momento così difficile

Jasmina Cipriani, responsabile nazionale giovani donne

Come giovani donne vorremmo condividere le nostre determinazioni per questa seconda metà dell’anno.
A seguito della pubblicazione del libro Le fondamenta della felicità in ogni regione si stanno tenendo diverse attività, dalle grandi riunioni in presenza nei Centri culturali, alle riunioni a livello di settore, agli incoraggiamenti cuore a cuore. Tali attività hanno permesso a tante giovani donne di appassionarsi allo studio del Gosho e trovare in esso la forza per continuare a diffondere dialoghi di speranza in questo momento così difficile.
Nell’editoriale di maggio il maestro Ikeda scrive: «Ogni volta che apriamo il Gosho, il nostro cuore viene inondato di intensa luce e calore, come se stessimo volgendo lo sguardo al sole del mattino […] Desidero che anche noi leggiamo ogni parola e ogni passo del Gosho come se fosse un incoraggiamento diretto a ciascuno di noi, non a qualcun altro […]. In accordo con il ruggito del leone del maestro, preghiamo e studiamo, usciamo e parliamo con gli altri, e continuiamo a impegnarci per far avanzare il nostro movimento facendo degli scritti del Daishonin la nostra forza e ispirazione» (NR, 757, 7).
Come afferma Sensei, adesso è il momento in cui “preghiamo e studiamo, usciamo e parliamo con gli altri”. Il dialogo e la promozione dell’amicizia sono la base su cui poggiano tutte le nostre attività, partendo proprio dallo zadankai.
In questi giorni mi sono imbattuta in una guida ne La nuova rivoluzione umana, che mi ha incoraggiata tantissimo.
Shin’ichi incoraggia così un giovane che stava sentendo pesantezza nel portare avanti le attività: «Se passerai da un atteggiamento passivo a un atteggiamento attivo, benché le tue attività quotidiane rimangano sempre le stesse, sentirai un’enorme differenza nel tuo impegno interiore e un senso di realizzazione personale. E naturalmente vedrai dei risultati. Fin quando parteciperai alle attività della Soka Gakkai, spero che tu lo faccia come protagonista, agendo coraggiosamente nel modo che più ti si adatta […].
Il compito di realizzare kosen-rufu è una responsabilità dei giovani. […] La gioventù è il tempo delle sfide, il tempo di portare avanti tutte le proprie imprese fino alla fine senza cedere mai. È così che ci si può rafforzare, si può costruire la propria fortuna e realizzare un grande sviluppo. […] Per quanto triste o frustrato tu possa sentirti talvolta, è importante che continui ad andare sempre avanti. […] Se riesci ad andare al di là della tua sofferenza, sperimenterai i limpidi cieli della gioia e della vittoria che si estendono in lungo e in largo di fronte a te» (NRU, 12, 109).
Nel Buddismo troviamo tanti incoraggiamenti ad andare avanti, a persistere con tenacia, a non lasciarsi sconfiggere soprattutto nei momenti di grande sofferenza.
È importante approfondire attraverso il Daimoku quanto sia fondamentale non arrendersi.
Sviluppando questo atteggiamento positivo, grazie a questa preghiera, possiamo vivere senza alcun rimpianto. Come ci insegna Sensei, le difficoltà possono diventare il trampolino di lancio per una felicità incredibile.
A giugno, oltre all’anniversario dell’Ikeda Kayo-kai e del Gruppo donne, celebriamo il 65° anniversario del Gruppo studenti (30 giugno), la punta di diamante della nostra organizzazione.
Ogni studente, sostenuto dalla rete di responsabili nazionali e regionali, sta organizzando tante iniziative per diffondere nella società la filosofia di speranza di Sensei, promuovendo sia l’appello di Peréz Esquivel e Ikeda, sia gli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Incoraggiamoli insieme in questo anniversario così importante!

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