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Per la felicità di ogni singolo giovane - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 08:59

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Per la felicità di ogni singolo giovane

Continua la serie dedicata alle attività dei giovani in tutta Italia. Protagonisti di questa terza puntata sono i giovani della regione Campania e Basilicata. Alessia e Giuseppe, responsabili regionali rispettivamente delle giovani donne e dei giovani uomini da settembre 2021, in questi mesi hanno affrontato diverse difficoltà, così come Zaira, responsabile del Gruppo futuro. Partendo da una forte unità tra loro e con gli adulti, hanno trasformato ogni ostacolo in un’occasione per prendersi cura di ogni giovane e realizzare una meravigliosa crescita. Segue l’esperienza di Alessandra, che racconta di come grazie al Buddismo è riuscita a scoprire la sua missione e cambiare la sua vita

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Continua la serie dedicata alle attività dei giovani in tutta Italia. Protagonisti di questa terza puntata sono i giovani della regione Campania e Basilicata. Alessia e Giuseppe, responsabili regionali rispettivamente delle giovani donne e dei giovani uomini da settembre 2021, in questi mesi hanno affrontato diverse difficoltà, così come Zaira, responsabile del Gruppo futuro. Partendo da una forte unità tra loro e con gli adulti, hanno trasformato ogni ostacolo in un’occasione per prendersi cura di ogni giovane e realizzare una meravigliosa crescita. Segue l’esperienza di Alessandra, che racconta di come grazie al Buddismo è riuscita a scoprire la sua missione e cambiare la sua vita

La regione Campania e Basilicata è formata da due territori: il primo comprende Napoli e le isole, l’altro Salerno, Avellino e Benevento. A questi si aggiunge il capitolo Basilicata. La regione è composta da 449 giovani di cui 284 giovani donne e 165 giovani uomini. Da luglio 2020 a oggi 37 giovani hanno ricevuto il Gohonzon.

Avete cominciato la vostra attività come responsabili regionali dei giovani da pochi mesi. Qual è stato il vostro punto di partenza?

Alessia: Fin da subito, la nostra priorità è stata di stringere un legame diretto con il maestro e, quindi, di prenderci cura di ogni persona e non lasciare indietro nessuno. Di conseguenza, la prima cosa che abbiamo fatto è stata controllare il quadro statistico per essere sicuri di quanti fossero i giovani della nostra regione, con l’obiettivo di ripartire dall’incoraggiamento da persona a persona.
Abbiamo subito affrontato delle difficoltà, perché ci siamo trovati improvvisamente ad avere diversi hombu e capitoli senza responsabili giovani. Inizialmente non sapevamo cosa fare, né come gestire la situazione.
Un fattore determinante è stata la nostra unità come responsabili regionali: da subito abbiamo condiviso le nostre sofferenze e le lotte reciproche. Inoltre, avevamo tutti, giovani e adulti, un unico obiettivo: che i giovani della Campania e Basilicata fossero felici. Questo è stato il nostro punto di partenza.

Giuseppe: All’inizio la situazione legata alla pandemia mi faceva soffrire moltissimo. Proprio per questo motivo, recitando Daimoku davanti al Gohonzon e consolidando il mio legame con Alessia e con i responsabili adulti, ho determinato di non farmi sviare da quello che stava accadendo nel nostro ambiente ma, seguendo gli incoraggiamenti di Sensei, ho deciso di agire immediatamente. Quindi ho contattato tutti i responsabili giovani uomini della regione.
Questa è stata la prima mossa. Successivamente, io con i giovani uomini e Alessia con le giovani donne, abbiamo cominciato una campagna di visite a casa mirate a incoraggiare i giovani che, come noi, stavano vivendo grosse difficoltà e sofferenze.

Alessia: Anch’io inizialmente ero molto giù di corda. Nello specifico non avevo chiaro quale fosse il modo migliore di impiegare le nostre energie e, di conseguenza, non riuscivo a concretizzare tutti i miei sforzi. Inoltre provavo un senso di irrequietezza dovuto al fatto di non vedere subito un risultato concreto.
Recitando Daimoku e determinando di ripartire dalle visite a casa, mi sono resa conto che il punto focale non erano i risultati, ma il prendermi cura con cuore sincero delle persone.
È stato in quel momento che ho deciso di mettermi un grande obiettivo: recitare Daimoku e sforzarmi concretamente perché ogni singola giovane donna della mia regione fosse felice. Non appena ho iniziato a pregare con questo scopo ho notato un reale cambiamento anche nella modalità in cui portavo avanti le visite a casa: non le incontravo in quanto responsabile, bensì mi confrontavo con loro con un cuore aperto e sincero, creando così un legame autentico finalizzato ad affrontare le difficoltà insieme.
Da ottobre 2021 a febbraio 2022 sono riuscita a dialogare e a incoraggiare personalmente due-tre persone ogni settimana. Così è cambiato tutto.

Dal punto di vista della fede, qual è stato il fattore decisivo?

Alessia: Sicuramente un punto cruciale è stato lo studio: ci siamo impegnati ad approfondire costantemente la lezione che il responsabile del Dipartimento di studio della SGI Masaaki Morinaka ha tenuto al corso europeo di studio giovani.
Di questo corso abbiamo fatto una serie di report nella regione, subito dopo la nostra nomina a responsabili. È stata la nostra prima attività come responsabili regionali.
In particolare, mi ha molto incoraggiata come, per rispondere alle difficoltà dei giovani nel conciliare l’attività buddista con la vita personale, si sia messo l’accento sul punto iniziale della nostra pratica buddista: fare un grande voto.

Giuseppe: Personalmente, in questi mesi, ogni volta che sentivo la mia determinazione vacillare ho chiesto a me stesso: “Peppe, quale spirito vuoi far emergere dalla tua vita? Vuoi proseguire senza arrenderti o vuoi mollare tutto?”.
Questa riflessione, frutto dello studio fatto con Morinaka, mi ha sostenuto tantissimo nel proseguire nei miei sforzi.

Come state sostenendo le attività del Gruppo futuro?

Zaira: Con la pandemia, anche per il Gruppo futuro non è stato un periodo facile. I ragazzi e le ragazze hanno subìto molto le attività online, trovandosi a vivere la stessa situazione anche a scuola.
Ma con il corso Futuro che si è tenuto durante l’estate 2021 abbiamo fatto tutti insieme una bellissima esperienza e tre ragazzi, proprio in quel periodo, hanno ricevuto il Gohonzon.
In questi mesi l’affluenza alle riunioni è aumentata rispetto all’anno precedente, tanto che sono stati proprio i ragazzi e le ragazze del Gruppo futuro a chiederci di studiare e approfondire le lezioni di Sensei sul Gosho Lettera da Sado, con l’obiettivo di riportarle nella loro vita quotidiana.

In questo periodo in cui ci stiamo preparando alla graduale riapertura delle nostre attività in presenza, quali sono le iniziative che state portando avanti?

Giuseppe: Un’attività che abbiamo sempre svolto e intensificato è quella delle visite a casa. Da settembre ad oggi, sia in modalità online sia in luoghi all’aperto, sono riuscito a realizzare l’obiettivo di fare almeno due visite a casa ogni settimana.
Per quanto riguarda i giovani uomini, per l’anno 2022 abbiamo iniziato l’attività dell’Accademia dei giovani uomini. È stata fin da subito un’occasione per studiare approfonditamente il Gosho e stringere un legame ancora più profondo con Sensei, a cui abbiamo deciso di scrivere ogni mese per raccontargli dei nostri progressi e dei legami che si stanno creando tra noi.

Alessia: Il 20 marzo 2020 avremmo dovuto tenere il primo corso giovani della nostra regione, che stavamo preparando da un anno. Eravamo pronti da tutti i punti di vista: protezione, albergo, interventi artistici, esperienze, incoraggiamenti… Ma abbiamo dovuto annullare tutto a causa della pandemia.
Così, nonostante il trambusto, abbiamo deciso di andare avanti con le attività artistiche e abbiamo pubblicato dei video sui canali social dell’Istituto. È stato un espediente che ci ha permesso di rafforzare ancora di più la nostra unità.
Poi abbiamo rilanciato e nel 2021 ci siamo posti lo scopo di 110 nuovi membri nella nostra regione. Il risultato finale è stato 106, di cui 19 giovani. Date le circostanze è un risultato che tutti abbiamo sentito come una grande vittoria. E abbiamo rilanciato per quest’anno!
In questo periodo stiamo organizzando un corso per gli staff di protezione e, come giovani donne, stiamo portando avanti la campagna #100giornidivittoria con lo scopo che ognuna di noi si impegni in un studio attivo e diffonda questo spirito in tutte le zone della regione.

Quali sono le vostre determinazioni per continuare a espandere kosen-rufu nell’Anno dei giovani e del progresso dinamico?

Alessia: Il nostro obiettivo come giovani è quello di costruire un gruppo di persone capaci, più capaci di noi, che abbiano alla base della loro vita una forte fede. È sicuramente importante cercare il confronto, ma vogliamo essere, prima di tutto, giovani che non hanno paura di buttarsi per costruire, in unità, qualcosa di nuovo. Seguendo questa direzione, è nostro desiderio che crescano tanti Futuro e Studenti.

Giuseppe: Il mio primo obiettivo era trasferirmi a Napoli. E l’ho realizzato. Il secondo obiettivo è trovare un lavoro in cui possa creare valore per contribuire allo sviluppo di kosen-rufu. Quest’anno desidero con tutto il cuore approfondire lo studio e recitare almeno due ore di Daimoku al giorno, rafforzando il mio voto formulato insieme a Sensei.

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