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Dialoghiamo per trasmettere speranza alle persone - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:44

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Dialoghiamo per trasmettere speranza alle persone

In queste pagine presentiamo il report della consulta nazionale tenutasi il 30 gennaio 2022 su piattaforma online

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In queste pagine presentiamo il report della consulta nazionale tenutasi il 30 gennaio 2022 su piattaforma online

Il viaggio decisivo della nostra nobile missione inizia ora!

di Alberto Aprea, presidente della Soka Gakkai italiana

Benvenuti e benvenute alla prima consulta del 2022!
Sono felice di comunicarvi che abbiamo ricevuto un messaggio da parte di Sensei: «Grazie per avermi informato. Desidero esprimere la mia gratitudine per i vostri sinceri e nobili sforzi. Desidero porgere a tutti i componenti della consulta italiana i miei più affettuosi saluti!».

Inoltre, in occasione del 40° anniversario de Il Nuovo Rinascimento, Sensei ha inviato un meraviglioso messaggio che vi invito ad approfondire, perché è una guida rivolta a tutti noi italiani. In questo messaggio Sensei afferma che «Da ora in avanti, quanto più il movimento di kosen-rufu in Italia continuerà a progredire in modo straordinario, tanto più grande diventerà la missione de Il Nuovo Rinascimento» (pag. 2).
Da oggi, per rispondere alle sue grandi aspettative, rinnoviamo il nostro impegno a promuovere l’abbonamento alla nostra rivista tra tutti i membri!
Grazie Sensei e congratulazioni di cuore a tutti!

All’inizio di quest’anno, il 2 gennaio, il presidente Ikeda ha compiuto 94 anni e una settimana dopo, il 9 gennaio, si è recato insieme a sua moglie Kaneko presso la sede centrale della Soka Gakkai, a Tokyo, dove ha recitato Gongyo e Daimoku per la pace nel mondo e per la sicurezza, la felicità, la buona salute e la vittoria di tutti i compagni e le compagne di fede.
Non c’è gioia più grande di sapere che il presidente Ikeda e la signora Kaneko godono di ottima salute, e ogni giorno pregano per la nostra felicità e per le nostre vittorie!

Prendendo esempio dal nostro maestro che continua a incoraggiarci e a pregare per la nostra felicità con profonda compassione e spirito sempre giovane, raccogliamo tutta la nostra fede e recitiamo Daimoku ancora più forte per la felicità nostra e degli altri, senza farci intimorire dalle difficoltà. Il Daimoku è l’arma più potente, dobbiamo essere convinti di questo. Come scrive Sensei:
«Noi non preghiamo solo per noi stessi: l’immenso potere del Budda e della Legge si manifesta quando ci alziamo basandoci sul grande voto di realizzare kosen-rufu. […]
Condividere gioie e sofferenze, incoraggiarci a vicenda e recitare Daimoku gli uni per gli altri come compagni di fede uniti da un profondo legame di amicizia. Quando uniamo le nostre preghiere mirando al grande ideale di kosen-rufu, la forza della nostra unità si moltiplica di cento, mille, diecimila volte» (NR, 743, 2).

Il mese di febbraio segna il settantesimo anniversario della campagna di Kamata. La chiave di quel meraviglioso risultato fu la rivoluzione umana di ciascuno e la sincerità con cui venne incoraggiata ogni singola persona.
La determinazione che si trasmette da una persona all’altra, da cuore a cuore, è la chiave dello sviluppo del nostro movimento.
La storia di Kamata non appartiene al passato, è una pietra miliare di kosen-rufu a cui possiamo ispirarci per ripartire tutti insieme, all’inizio di questo nuovo anno, determinati a condurre alla felicità tutte le persone con cui condividiamo profondi legami karmici.

Stabiliamo degli obiettivi chiari, di Daimoku e di shakubuku, e risvegliamo anche noi in Italia lo stesso spirito, la stessa passione della campagna di Kamata!
Come spiega Sensei: «Per gli esseri umani è necessario avere obiettivi. Il presidente Makiguchi soleva dire: “Una freccia scoccata verso un bersaglio poco chiaro non potrà mai fare centro”. Se i nostri passi non hanno una meta precisa mancano di dinamismo, mentre i passi compiuti con obiettivi chiari sono pieni di forza. Ci sono obiettivi da raggiungere oggi. Ci sono persone che hanno bisogno di essere incoraggiate proprio ora. Coloro che colgono il momento propizio e creano il massimo valore, scriveranno una nuova storia. Stabilire obiettivi concreti e pregare per realizzarli, per il nostro maestro, per i nostri compagni di fede e per kosen-rufu. è importante essere fermamente determinati su questo punto. Questa è la premessa fondamentale» (Ibidem).

Tutti noi siamo diventati felici grazie agli incoraggiamenti del presidente Ikeda. Quindi è nostro compito decidere nuovamente di ripagare il nostro debito di gratitudine nei suoi confronti, aiutando coloro che soffrono a diventare felici.
Da qui al 16 marzo – come prima tappa – dedichiamo tutte le nostre energie a rafforzare e a consolidare gli zadankai, lo studio del Buddismo e gli incoraggiamenti cuore a cuore, che sono i tre pilastri della Soka Gakkai fin dai tempi dei maestri Makiguchi e Toda.

Oggi – se siete d’accordo – vorrei condividere con voi una determinazione da trasmettere a Sensei alla fine di questa riunione, a nome di tutti i responsabili della consulta italiana:

«Sensei, noi membri della consulta italiana, per ripagare il nostro debito di gratitudine, ci assumiamo la responsabilità di far sorgere in Italia lo spirito eterno della campagna di Kamata.
Basandoci su una sincera preghiera al Gohonzon e sulla nostra rivoluzione umana, ci impegneremo a realizzare i nostri obiettivi di shakubuku e a trasmettere speranza e gioia a ogni singola persona facendo crescere tanti giovani successori, con la consapevolezza che questo è il “momento decisivo”».

Allora, con questa profonda determinazione, diamo il via al nostro nuovo viaggio portando nel cuore queste parole di Sensei:
«Leviamo l’ancora verso una nuova vita! La grande traversata, il viaggio decisivo della nostra nobile missione inizia ora!» (Ibidem).

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Oggi, in quest’epoca di crisi e divisione, la nostra missione come discepoli è impegnarci sempre più a dialogare per trasmettere speranza e coraggio a ogni singola persona, così come fece Sensei nella campagna di Kamata, di cui ricorre in questo mese il settantesimo anniversario.
Per far questo è necessario rafforzare le basi della nostra fede, a partire da uno studio attivo, volto a mettere in pratica gli insegnamenti buddisti nella nostra vita, e a tale scopo è stata proposta una riorganizzazione dell’attività di studio nei settori. Questi alcuni dei temi affrontati alla consulta nazionale

Credere nel potenziale infinito degli esseri umani

Durante la consulta sono stati condivisi alcuni punti della sessione di domande e risposte tenutasi al summit europeo di gennaio. In particolare Giulia Gallo, vice responsabile nazionale giovani donne, ha riportato la risposta alla seguente domanda:

Qual è il significato della pandemia dal punto di vista buddista? A causa delle restrizioni adottate per prevenire i contagi, nella società si stanno manifestando diversi conflitti. Come buddisti, in che modo possiamo agire di fronte a questi problemi? E come possiamo approfondire la comprensione dei progetti globali esposti da Sensei, in particolare nella Proposta di pace del 2021?

Lo scorso anno, in piena crisi pandemica, nella Proposta di pace intitolata La creazione di valore in tempi di crisiSensei ha sottolineato ancora una volta l’importanza di porre al centro il potenziale di ogni singola persona.
Negli ultimi tempi, le persone di tutto il globo hanno dovuto riadattare la propria vita a nuovi ritmi e priorità, perciò è ancora più importante evitare che questo senso di crisi diffusa diventi la normalità.
Sensei ci ricorda sempre lo spirito di “non lasciare indietro nessuno”. Per mettere in pratica questo principio è fondamentale partire dalla preghiera, la base a cui un praticante del Sutra del Loto deve sempre fare ritorno. La nostra preghiera permea le tre esistenze di passato, presente e futuro.
Negli ultimi due anni molte persone sono venute a mancare a causa della pandemia e in molti casi non è stato possibile riunirsi per commemorarne insieme la scomparsa. Ma ricordiamoci sempre che la preghiera silenziosa che ogni giorno offriamo ai defunti durante Gongyo ci unisce attraverso le tre esistenze di passato presente e futuro.
Nella Proposta di pace 2021, il presidente Ikeda scrive: «Può essere utile considerare il punto di vista del Buddismo espresso nella parabola della freccia avvelenata. Qui Shakyamuni racconta la storia di un uomo colpito da una freccia avvelenata il quale, prima di permettere che gliela estraessero, insisteva per sapere chi avesse fabbricato l’arco e la freccia, chi fosse e a quale clan appartenesse la persona che l’aveva scagliata. Nulla poteva essere fatto prima di aver ottenuto risposta. Ma in questo modo, spiega Shakyamuni, la freccia sarebbe rimasta conficcata nel corpo dell’uomo, che alla fine avrebbe perso la vita. Con questa parabola mirava a incoraggiare i discepoli che avevano la tendenza alle teorizzazioni, a concentrarsi invece su questioni che toccano concretamente la vita umana» (Allegato a BS, 208).

Attraverso questa parabola Sensei ci ricorda l’intento primario del Budda Shakyamuni: quello di liberare le persone dalle cause profonde che provocano la sofferenza negli esseri umani, rappresentate dalla freccia avvelenata. Entrando in contatto con le persone, dialogando con loro e offrendo calde parole di incoraggiamento, Shakyamuni era determinato a far emergere in ognuno la forza e il potenziale insiti nella vita. Questo è lo spirito che animava le azioni di Shakyamuni, ed è la forza degli insegnamenti buddisti che arriva fino a noi oggi attraverso le parole del Gosho, cioè il ruggito del leone di Nichiren Daishonin e gli incoraggiamenti del maestro Ikeda.
Se teniamo saldo questo punto alla base della nostra pratica quotidiana, delle nostre azioni rivolte a sostenere e lodare la vita, seguendo l’esempio del Bodhisattva Mai Sprezzante, possiamo essere certi che saremo in grado di trasformare il nostro karma e le nostre sofferenze.
Il tempo di trasmettere speranza alle persone è adesso, in quanto buddisti e membri della Soka Gakkai. Questo può sembrare il percorso più lungo e tortuoso, ma è in assoluto il più efficace per far emergere il potenziale di ogni singola persona.
Determiniamo di aiutare ciascuno a trasformare completamente la propria vita sradicando la sofferenza che ne è alla base: l’unico modo per farlo è decidere ancora una volta di non lasciare indietro nessuno.
Questo è il voto e la missione che condividiamo in quanto compagni di fede. Sensei ha dialogato con varie personalità di spicco della società partendo sempre da questo assunto fondamentale.
Con la decisione profonda di trasmettere speranza alla persona che aveva di fronte, ha espresso pienamente il modo di vivere del bodhisattva. Approfondendo i suoi dialoghi notiamo che Sensei non cade mai nel pessimismo: questo perché nutre costantemente un’infinita speranza nel potenziale degli esseri umani.

Per noi che stiamo vivendo un’epoca di crisi, divisione e paura, diventare consapevoli del nostro potenziale e aiutare gli altri a individuare il proprio significa agire con uno spirito che si basa saldamente sulla relazione di maestro e discepolo. Poiché il maestro è colui che ci dà l’esempio, facendo ciò che di più potente si può fare oggi: dialogare e dialogare, senza stancarsi di trasmettere speranza nell’incontro con l’altro, non perché siamo su un gradino più alto, ma perché insieme stiamo vivendo in quest’epoca, in mezzo alle sofferenze del mondo e solo insieme possiamo superarle.
Il nome del nostro movimento, Soka, significa “creazione di valore”. Proprio ora è il momento di mostrare tutto il potenziale “umano” della Soka Gakkai creando valore esattamente dove ci troviamo. Brilliamo insieme in questo Anno dei giovani e del progresso dinamico, costruendo una rete di rispetto della diversità che possa essere un faro splendente per la società intera!
Miriamo al 2030, centenario della fondazione della Soka Gakkai, decidendo di realizzare appieno la nostra missione, ponendo la preghiera, lo studio e il dialogo alla base di tutto.

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Durante la consulta, Mauro Ciullo, membro del comitato nazionale di studio, ha condiviso un’altra risposta riguardo al senso di incertezza e isolamento e ai cambiamenti che stiamo attraversando a livello sociale, politico ed economico. Per questa riposta rimandiamo a NR, 742 pag. 17.

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Risvegliamo la stessa passione della campagna di Kamata

Valerio Baci, segretario nazionale dei giovani uomini, ha approfondito lo spirito del giovane Daisaku Ikeda che ha reso possibile il successo della campagna di Kamata, grazie alla determinazione di vincere per realizzare il voto del suo maestro.

Questa campagna non appartiene al passato ma appartiene al presente, e possiamo trarne infinita ispirazione.
Durante la cerimonia di nomina a secondo presidente della Soka Gakkai, il 3 maggio 1951, il maestro Toda espresse la sua ferma determinazione di realizzare 750.000 famiglie.
Alla fine del 1951, però, non si contavano che 6.000 famiglie circa, e con quel ritmo di crescita la realizzazione del voto di Toda sarebbe stato semplicemente impossibile. C’era bisogno di una scintilla che riaccendesse uno spirito indomito in tutti i membri. Il presidente Toda, con estrema lungimiranza, prese quindi la decisione di nominare il giovane Ikeda consigliere del capitolo Kamata.
Come primo passo, Ikeda cercò di incoraggiare tutti i responsabili di nucleo a vincere nello shakubuku, condividendo la sua decisione di lottare con il cuore colmo di gratitudine. Sino a quel momento, i capitoli non erano riusciti a convertire più di cento famiglie in un mese. Piuttosto che concentrarsi su un obiettivo di capitolo, Ikeda incoraggiò ogni nucleo a convertire due nuove famiglie.
Ovviamente, Ikeda trovò tante resistenze, a partire dal fatto che molti responsabili ritenevano che all’interno dei nuclei c’erano troppi membri giovani nella fede, quindi poco affidabili. Tuttavia, egli era spinto dalla convinzione che ognuno avesse una propria, unica missione nel mostrare la prova concreta del Buddismo di Nichiren Daishonin.
Sarebbe stato quindi necessario far emergere il pieno potenziale di ogni persona.
In ogni caso, dare ordini dall’alto o imporre obiettivi non permette di manifestare appieno la propria forza.
Il giovane Ikede decise quindi di assumersi pienamente la responsabilità della campagna, e riuscì a ispirare ogni membro del capitolo portando avanti, in prima persona azioni risolute e coraggiose con la convinzione che ogni incoraggiamento, ogni shakubuku, ogni incontro fosse decisivo per la vittoria finale.
Ognuno di loro si alzò, deciso ad abbattere il proprio muro e a sconfiggere le proprie paure. Ogni membro del capitolo Kamata si tuffò con entusiasmo nelle attività di propagazione e nelle riunioni a livello di nucleo. Quando qualcuno aveva difficoltà nel fare shakubuku, veniva sostenuto e incoraggiato.
Nessuno venne lasciato indietro e l’unità nata dal valorizzare ciascun individuo fu la forza trainante della vittoria finale.
Alla fine del mese di febbraio, il capitolo Kamata realizzò 201 nuove famiglie, aprendo la strada verso la realizzazione del desiderio di Toda di convertire 750.000 famiglie.
Sensei ci incoraggia affermando che non conta quanto siano difficili o complicate le sfide di fronte a noi, perché una volta che l’obiettivo è raggiunto, tutto si trasforma in gioia e soddisfazione.
In questo momento storico così delicato, dove le divisioni a livello sociale si accentuano sempre più, il nostro ruolo come membri della Soka Gakkai diventa ogni giorno più importante.
Vorrei condividere una mia recente esperienza. Quando ho iniziato a preparare questo intervento, decisi di realizzare una vittoria nello shakubuku da poter condividere.
Qualche giorno dopo sono risultato positivo al covid, e tra la quarantena e i ritmi stressanti di lavoro non ho avuto molte occasioni per creare legami… a ogni modo ho cercato di incoraggiare un ragazzo a cui avevo parlato del Buddismo lo scorso anno a iniziare a praticare, e giovedì scorso ha partecipato – con grande gioia ed entusiasmo – al suo primo zadankai.
Prendendo ispirazione dalla lotta dei membri di Kamata che riuscirono a trasformare la sofferenza in gioia attraverso lo shakubuku, anche noi possiamo trasmettre coraggio e speranza alle persone intorno a noi, condividendo la nostra convinzione nel potere del Daimoku. Con la determinazione di realizzare una gioiosa vittoria, rendiamo felice il nostro maestro.

Durante la campagna di Kamata Sensei si dedicò quindi a incoraggiare ogni singola persona. E nel suo intervento Valentina Dughera, coordinatrice nazionale delle giovani mamme, ha parlato della forza degli incoraggiamenti cuore a cuore (per approfondire, vedi NR, 742, 12).

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Sfidiamoci nella propagazione per trasformare la nostra vita

di Michele Giuseppone, responsabile nazionale giovani

Nel mese di febbraio, che segna il settantesimo anniversario della campagna di Kamata, abbiamo deciso di realizzare a nostra volta una grande vittoria nella propagazione.
Questo mese sarà quindi dedicato a recitare profondamente Daimoku a sostegno della grande ondata di shakubuku e di dialoghi che ognuno di noi si impegnerà a realizzare da qui alla fine del mese.
In particolare ogni fine settimana di febbraio sarà dedicato all’incoraggiamento, rendendo ognuno di noi protagonista. Determiniamo profondamente di essere noi stessi i primi a trasmettere la gioia della Legge mistica ai nostri amici e diffondiamo questa gioia tra tutti i membri della nostra zona.
In che modo? Possiamo organizzare riunioni dedicate ai nostri ospiti e amici interessati a conoscere il Buddismo, oppure degli incontri personali, cercando il modo più adatto a ogni situazione.
Ciò che ci unirà, giovani e adulti insieme, sarà il Daimoku del re leone volto a scardinare tutte le barriere legate al nostro piccolo io.
La promessa di regalare a Sensei una grande vittoria, che sia una pietra miliare nella crescita del nostro movimento in Italia, sarà la nostra forza!
Sullo Spazio aderenti del sito dell’IBISG sarà disponibile dal 1 febbraio un “conta dialoghi”, per raccogliere il numero di persone a cui parliamo di Buddismo, così da riportare nel dettaglio a Sensei i successi delle nostre sfide.
Basterà accedere e segnare di volta in volta il numero di persone con cui abbiamo dialogato condividendo la Legge mistica.
Così come ha fatto Sensei durante la campagna di Kamata, anche noi possiamo tirare fuori il nostro spirito creativo e scoprire i talenti di ogni persona, coinvolgendo tutti i praticanti in quest’attività, giovani e adulti.
Sarà una sfida largamente condivisa che metterà sicuramente alla prova la nostra fede e la nostra determinazione, quindi ricordiamoci sempre la ragione fondamentale per cui agiamo come emissari del Budda!
A questo riguardo Sensei scrive: «Vivere per un voto è l’essenza della nostra umanità. Quando viviamo basandoci sul grande voto del Budda, allora, qualsiasi vicissitudine possiamo incontrare, saremo sempre protetti e le nostre vite inizieranno a risplendere di una luce sempre più intensa. Il potere che scaturisce dal vivere in accordo con questo voto permette a tutte le persone di condurre esistenze dignitose e significative nella malvagia epoca dell’Ultimo giorno della Legge, contaminata dalle cinque impurità» (Il mondo del Gosho, pag. 20).
Personalmente, dall’inizio dell’anno ho intrapreso una sfida nella recitazione del Daimoku e ho determinato di farne la base della mia vita da qui al 2030, centesimo anniversario della Soka Gakkai. Ho determinato di non arrendermi alla tendenza, dovuta alla mia oscurità, ad abbandonare prima di essere arrivato fino in fondo, e quindi voglio portare avanti il mio obiettivo di Daimoku fino al 31 dicembre 2022.
Il solo fatto di aver determinato questo obiettivo davanti al Gohonzon mi ha portato a dialogare sul Buddismo con due nuove persone che in questi giorni hanno iniziato a praticare e, al di là di ogni mia aspettativa, altre due persone a cui avevo fatto shakubuku negli anni passati hanno ricominciato a recitare Daimoku!
Ringrazio profondamente tutte le difficoltà che sto affrontando in questo momento, perché senza di esse non avrei mai sperimentato una così grande gioia.
Alziamoci insieme e sfidiamoci per realizzare una grande ondata di propagazione con l’obiettivo di essere felici fino in fondo e senza rimpianti! Non esiste occasione migliore di questa per trasformare la nostra vita; è una missione che solo ognuno e ognuna di noi nel proprio cuore può decidere di abbracciare, a prescindere dalle circostanze esterne!

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Un nuovo slancio nel movimento di studio del Buddismo

Creiamo una base solida attraverso lo studio

di Rosanna Sorelli, responsabile nazionale donne

Con l’obiettivo di dare rinnovato impulso al movimento di studio del Buddismo in tutta Italia, l’Istituto ha deciso di riorganizzare l’attività mensile dello studio, a partire da ciascun settore. Questa iniziativa, che ci vedrà impegnati per tutto il 2022, prevede la creazione di comitati di studio per ogni settore d’Italia che avranno la funzione di espandere il movimento di studio nei rispettivi settori.
è attraverso lo studio condiviso degli scritti di Nichiren Daishonin e del maestro Ikeda che sviluppiamo il coraggio, la saggezza e la compassione per portare avanti il nostro voto per kosen-rufu.
Lo studio del Gosho è alla base della nostra pratica personale quotidiana, ed è anche alla base delle nostre attività come membri della Soka Gakkai.
Ne La nuova rivoluzione umana il presidente Ikeda afferma:
«Se continuiamo a sforzarci in esatto accordo con essi [i brani del Gosho], riusciremo a sperimentare nella nostra vita la validità di queste parole e svilupperemo naturalmente una grande convinzione nel Gohonzon. Lo studio del Buddismo è uno studio pratico che va applicato alla vita quotidiana. Se riusciamo a incidere nel nostro cuore una singola frase, facendola nostra, saremo in grado di capire con facilità gli altri brani del Gosho» (NRU, 11, 107).
Inoltre, nel messaggio inviato il 18 novembre scorso, Sensei scrive: «Gli insegnamenti di Nichiren Daishonin sono un tesoro della nostra vita, in quanto membri della Soka Gakkai, e allo stesso tempo sono un tesoro inestimabile per l’intera umanità. […] Mai prima d’ora c’è stato così tanto bisogno di una filosofia solida e piena di speranza che possa indicare il cammino verso la realizzazione di una nuova civiltà globale. Ora è il momento, per noi membri della Soka Gakkai, di condividere i princìpi universali di affermazione della sacralità della vita del Buddismo del Daishonin e di costruire una solidarietà sempre più ampia di cittadini globali» (NR, 734, 4).
Anche il presidente Harada ha recentemente spiegato che «la base solida su cui si fondano le nostre attività per kosen-rufu è costituita da zadankai, incoraggiamenti cuore a cuore e studio del Buddismo» (NR, 734, 9).
Perciò, partendo da noi stessi, cogliamo questa occasione per dare insieme un grande slancio nello “studio attivo” degli insegnamenti di Nichiren Daishonin, che rappresentano il tesoro dell’umanità. Buono studio a tutti e a tutte!

La funzione dei comitati di studio nei settori

di Francesco Geracitano, responsabile nazionale uomini

Attualmente diverse regioni sono impegnate nell’organizzazione di questi comitati di studio, altre sono già partite. Alla base di questo cambiamento c’è il desiderio di migliorare il nostro movimento di studio e sostenere i membri nello studio del Buddismo.
Indicativamente il comitato di studio di settore sarà formato da un team di persone che hanno conseguito il terzo o il quarto livello di studio, con l’eccezione dei giovani che si potranno coinvolgere nei comitati a prescindere dal livello di studio.
Il comitato sarà direttamente impegnato nel preparare la riunione mensile di studio della seconda settimana che si svolgerà a livello di settore, avendo cura di coinvolgere nella preparazione altri membri e altri responsabili. Nel caso di settori molto grandi, si può valutare di dividerlo in due.
Il compito dei comitati è fare in modo che ogni persona del settore sia coinvolta a partecipare attivamente a questo “movimento di studio”, approfondendo in prima persona, ponendosi domande, sfidandosi per mettere in pratica gli insegnamenti del Buddismo nella vita quotidiana, facendo esperienze e quindi crescendo nella fede attraverso lo studio.
Tenendo conto che i membri di questi comitati sono promotori dello studio e non insegnanti di Buddismo, come possiamo coinvolgere tutti i membri?
Ogni comitato, secondo le esigenze locali, troverà la maniera migliore per farlo. In questo modo, la necessità di organizzare le riunioni ancora in modalità online si trasformerà in occasione per rinsaldare i legami di fede tra i praticanti del settore.
Abbiamo l’occasione per coinvolgere ogni persona, anche chi attualmente non partecipa, e realizzare il nostro obiettivo di non lasciare nessuno indietro.

Lo studio combattivo Soka

di Andrea Ciccorelli, responsabile nazionale giovani uomini

In questi anni di attività, ogni volta che si presentava una nuova modalità “organizzativa” ho potuto constatare che, nonostante lo spirito propositivo e la cura nel cercare la soluzione “migliore”, si sarebbero potute escogitare anche altre soluzioni…
A questo proposito, nel volume 30 de La nuova rivoluzione umana il presidente Ikeda scrive:
«Non è esagerato affermare che ci sono tante opinioni quante persone esistono. Ed è più che naturale che le persone di generazioni diverse abbiano opinioni differenti. […] Una volta che si è presa una decisione dopo averne discusso tra di voi, è importante agire in unità e fare il massimo sforzo possibile per assicurare il successo dell’attività, anche se non avverrà secondo le vostre preferenze. […] Le persone hanno opinioni diverse su come svolgere anche tutte le attività del nostro movimento. Non ci sono regole assolute né un modo perfetto di fare le cose. Ci saranno sempre dei pro e dei contro di qualche tipo. La chiave è rimanere flessibili, aperti e cooperare con gli altri. […] La cosa più importante da ricordare nello svolgimento delle attività è di non scoraggiarsi, né di risentirsi quando le nostre opinioni non vengono accettate. Questo danneggerebbe non solo la vostra fede, ma in ultima istanza indebolirebbe il movimento di kosen-rufu. Molte organizzazioni e gruppi religiosi hanno subìto frammentazioni a causa dei conflitti e dei risentimenti derivanti da opinioni e idee diverse sulla gestione. Ma la Soka Gakkai non dovrà mai imboccare quella strada!» (NRU, 30, 162).

Prima di proporre questa nuova modalità di studio, come responsabili nazionali ci siamo confrontati più volte e abbiamo infine trovato un punto di incontro nella modalità proposta. Quando poi a inizio gennaio mi hanno chiesto di far parte del comitato di studio nel settore dove frequento lo zadankai ho pensato: “Se mi tiro indietro io, come posso pensare di promuovere questa attività?”.
Così abbiamo iniziato questa nuova esperienza con l’obiettivo di trasmettere lo spirito dello “studio combattivo Soka” a ogni praticante del settore e di rafforzare ancora di più il legame di ognuno con il maestro.
Inizialmente alcune persone erano scettiche pensando che, come comitato, dovessimo tenere una lezione per insegnare chissà cosa. Invece, concentrandoci sul desiderio di studiare insieme e dar vita a un movimento che non fosse solo finalizzato a “preparare una riunione”, abbiamo iniziato a coinvolgere alcune persone.
Avendo poco tempo a disposizione, per l’incontro di gennaio ci siamo preparati recitando Daimoku e abbiamo coinvolto un giovane uomo, una giovane donna e una donna. È stato un incontro fantastico, in cui anche chi non era convinto della nuova modalità, è rimasto molto incoraggiato e colpito!
Così già dal 15 gennaio, quando è stato pubblicato il materiale di studio di febbraio, ci siamo attivati per contattare i responsabili di gruppo e studiare insieme ai membri, approfondendo tanti aspetti. Quindi, piuttosto che focalizzarci sull’organizzazione della riunione fine a se stessa, stiamo cercando di diffondere lo spirito dello studio combattivo con ogni praticante, per arrivare alla riunione di studio tutti con una consapevolezza nuova.

A oggi sono convinto che questo studio stia rafforzando i legami tra noi, soprattutto perché sono dei legami basati sulla lotta condivisa con Sensei, attraverso le sue lezioni. Questo è il modo in cui il nostro comitato a Torpignattara ha deciso di agire, ma sicuramente in ogni zona d’Italia ogni comitato può mettere in pratica le indicazioni nazionali nel modo più adatto alla situazione locale, con lo scopo di incoraggiare ed espandere ancora di più il movimento di studio tra le persone! In ogni caso possiamo sciogliere qualunque dubbio a riguardo dialogando a fondo tra noi.

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