Coltivando la determinazione e approfondendo la fede, Martina, poco a poco, riesce a dar corpo al suo desiderio più sincero e a vivere della sua passione per l’arte, nel modo che più le si addice
Ho avuto la fortuna di iniziare a praticare il Buddismo a diciannove anni, quasi vent’anni fa. Oggi riesco a vedere quanto la pratica abbia trasformato il mio approccio alla vita, allenandomi a vedere la mia unicità.
A marzo 2020, come mezzo mondo, sono a casa in lockdown. Ho un negozio legato all’attività di famiglia che porto avanti con fatica da circa sette anni. Gli affari vanno male, io sono triste e demotivata, molto infelice del mio lavoro, quindi recito Daimoku da tempo con obiettivi poco chiari. Il Covid dà la mazzata finale alla mia attività. A casa per mesi, col negozio chiuso, approfitto per fare quello che mi piace di più: leggo, studio, cucino, disegno. Disegno, soprattutto. E approfitto per imparare a utilizzare una tavoletta grafica in digitale che avevo da tempo.
Recito molto Daimoku: non ho scuse di tempo e di orari. Passo anche molto tempo al telefono con amiche e compagne di fede. Anche se le attività buddiste in presenza sono sospese, stringo legami forti e profondi e ci incoraggiamo a vincere sui nostri limiti e a metterci grandi obiettivi.
In quei giorni emerge chiaro un desiderio davanti al Gohonzon: voglio vivere della mia arte, usarla per creare valore e per incoraggiare gli altri. Lo esprimo così, definendo i disegni che faccio quasi di nascosto come “arte”…e quindi capisco che è un desiderio vero, per il quale vale la pena combattere! Recito Daimoku, disegno e cerco di dare corpo al mio desiderio. Approfondisco la mia pratica e la mia determinazione. Sono disposta ad andare fino in fondo per realizzare il mio sogno? E cosa significa per me “fino in fondo”?
A luglio un’amica mi propone di creare e disegnare dei pannelli per una mostra educativa contro lo spreco alimentare. Ha pensato a me, ai miei fumetti. Accetto prima ancora che finisca di parlare. E meno male che in lockdown ho imparato a usare la mia tavoletta grafica!
A settembre mi viene proposto di partecipare a un progetto editoriale a più mani: venticinque racconti, tutti al femminile, illustrati da altrettante disegnatrici. Io sono una di queste e il solo pensiero mi dà la vertigine, i miei disegni saranno pubblicati! Nello stesso periodo disegno dei bigliettini di auguri e dei gadget e li metto in vendita online, superando la paura del giudizio.
Dopo Natale tiro le somme: sono riuscita a coprire le spese e faccio l’offerta per kosen-rufu, come azione forte per sostenere il mio desiderio e mettere una causa di vittoria. Sono fiduciosa, ma in realtà il lavoro al negozio è terribilmente fermo.
Il nuovo anno porta una notizia drammatica: una delle mie più care amiche ha un carcinoma al seno. Siamo così unite che il dolore offusca anche me, come tutte le altre del nostro storico gruppetto. Decido che una sofferenza così totale deve servirci a qualcosa, dobbiamo farne una grande esperienza. La sua vittoria diventa la mia. Recito Daimoku, studio e approfondisco il Buddismo: tengo alto lo stato vitale per non cedere allo sconforto, per incoraggiare me stessa e le altre. La mia amica supera bene l’operazione e il difficile percorso delle terapie. Ci scopriamo ancora più alleate, siamo tutte legate da fili invisibili e tenaci. Ci sentiamo improvvisamente cresciute, ci parliamo dal profondo della vita.
Nel frattempo mi viene proposta una nuova attività buddista, per sostenere le donne di diversi gruppi. So che è un’occasione importante per aprire la mia vita ma ho tante resistenze. Recito Daimoku e chiedo consiglio.
Poi innesco un decisivo cambiamento nel mio cuore: invece di pensare ai motivi per rifiutare, porto davanti al Gohonzon ciò che voglio realizzare, per me stessa e per tutte le donne che ho deciso di sostenere.
Li metto nero su bianco, i miei desideri, e al primo posto quello di aprire un nuovo capitolo professionale incentrato su “bene, bellezza, guadagno”, come mi incoraggia il mio maestro.
Nel momento in cui sciolgo le riserve sull’attività buddista e inizio a mettere azioni di unità con gli altri responsabili, determinando di creare nuovi legami umani e coltivare il desiderio di felicità di tante nuove persone, gli effetti nella mia vita appaiono subito: una nuova energia, una grande fiducia… e diversi colloqui di lavoro!
Così il 13 maggio 2021 inizio a lavorare nei musei di Macerata, con un contratto in piena regola e in una dimensione che decisamente mi appartiene: rispolvero i miei studi in Storia dell’Arte, le lingue straniere, accolgo i visitatori con il calore e la gratitudine che ho allenato negli anni di attività al Centro culturale. Dopo tanti anni di lavoro autonomo finalmente ho dei colleghi con cui stringo bei legami e che mi impegno a sostenere dentro e fuori l’ambiente di lavoro, invitandoli anche a zadankai.
Dopo qualche mese mi propongono di seguire le attività didattiche del museo, dove cerco di entrare in empatia con i visitatori tirando fuori la mia creatività. Solo accettando il nuovo incarico mi rendo conto che era anche questo un mio sogno nel cassetto! E si è realizzato in modo così naturale e quasi inconsapevole. Ho sentito tanta gratitudine verso Sensei e la verità del suo incoraggiamento: «Vi prego di progredire lungo il cammino della fede che si rivela nella vita quotidiana vivendo nel modo che più vi si addice. Come il sole si leva ogni giorno, se avanzate basandovi sulla Legge mistica, potrete realizzare tutti i vostri desideri conducendo una vita che al momento non potete neanche immaginare. Vi prego di essere convinti che state percorrendo una strada di sicuro valore» (Giorno per giorno, Esperia, 15 novembre).
Ho sperimentato la potenza di un desiderio sincero e di una preghiera solida. Ora il carburante per la mia pratica è il desiderio di creare valore nel mio ambiente, la guarigione totale della mia amica, la felicità per le mie compagne di fede e per le persone che ho intorno…
E il mio prossimo lavoro come disegnatrice!