In queste pagine il vicepresidente Hiromasa Ikeda evidenzia alcuni punti salienti del ventottesimo volume de La nuova rivoluzione umana
Punti principali
- La motivazione all’origine delle canzoni della Soka Gakkai
- Lo “spettacolo della nostra esistenza” che regala profonde emozioni
- La sfida delle “isole vittoriose”
Ambientati nel 1978, i primi due capitoli del ventottesimo volume de La nuova rivoluzione umana, “Canti di kosen-rufu” e “La strada maestra”, descrivono come Shin’ichi Yamamoto riuscì a creare il tempo, durante le sue giornate fitte di impegni, per comporre circa diciannove canzoni per diverse regioni del Giappone e vari Gruppi all’interno della Soka Gakkai, tra cui Kofu ni hashire (Corriamo verso kosen-rufu) – dedicata al Gruppo studenti – e La canzone di Shinano, per i membri della Prefettura di Nagano.
La sua motivazione nasceva dal desiderio di fare tutto il possibile per incoraggiare i membri che durante quel periodo continuavano a subire attacchi ingiusti e irragionevoli da parte di un gruppo di preti della Nichiren Shoshu. Shin’ichi decise di scrivere queste canzoni con la convinzione che quello fosse il momento di imprimere un nuovo slancio al movimento di kosen-rufu.
Inoltre, il 30 giugno la Soka Gakkai pubblicò sul Seikyo Shimbun una dichiarazione ufficiale con cui rispondeva in modo accurato alle domande poste dal clero riguardo l’uso e l’interpretazione da parte della Gakkai di alcuni termini e dottrine buddiste.
La protezione dei membri era la priorità assoluta della Gakkai, e questo articolo costituì uno sforzo sincero per mantenere relazioni armoniose con il clero.
Lo stesso giorno, il Gruppo studenti tenne una riunione di responsabili in cui fu presentata Kofu ni hashire (Corriamo verso kosen-rufu), la nuova canzone del loro Gruppo che celebra gli sforzi condivisi di maestro e discepolo.
Nel frattempo Shin’ichi, venuto a sapere di attacchi implacabili da parte del clero nei confronti dei membri nella prefettura di Chiba, sentì la necessità di comporre una canzone per quella prefettura, come espressione di lode per il coraggio e la convinzione dimostrati dai membri. Si mise quindi al lavoro componendo testi in cui paragonava la loro determinazione a un’alba maestosa.
Ai membri del Kyushu, che stavano lottando per contenere la loro giusta collera verso i commenti diffamatori del clero sulla Gakkai, Shin’ichi dedicò una canzone con cui li invitava a unirsi a lui nell’impresa di creare la “storia della giustizia” Soka.
Shin’ichi compose anche una canzone dal titolo Il giuramento di Aoba per incoraggiare i membri della regione del Tohoku dove i compagni di fede erano stati colpiti da una tempesta di critiche da parte del clero, in particolare nelle prefetture di Akita e Yamagata. Lo stesso fece poi con i membri dell’Hokkaido, che allo stesso modo si trovavano ad affrontare un gruppo di preti che tramavano per distruggere il movimento di kosen-rufu nella regione.
Mentre riversava tutte le sue energie nella composizione di queste canzoni della Gakkai, Shin’ichi continuava a viaggiare in tutto il Giappone per incontrare di persona i membri. In ogni zona che visitava – tra cui Yonago, nella prefettura di Tottori e Matsumoto, nella prefettura di Nagano – partecipava a numerose cerimonie di Gongyo.
Al Centro culturale di Tono, nella prefettura di Gifu, tenne cinque cerimonie di Gongyo per incoraggiare tutti coloro che si erano recati lì per incontrarlo.
A luglio, durante la sua visita al Centro culturale di Yonago, nella Prefettura di Tottori, gli fu chiesto di attribuire dei nomi agli alberi di canfora lì piantati. Egli scelse i nomi: “Canfora guardiana di destra”, “Canfora guardiana di sinistra”; “Canfora Makiguchi” e “Canfora Toda”. Giunto poi davanti all’ultimo albero, affermò: «Questa sarà la “Canfora senza nome”. Non solo nel senso che sarà dedicata ai “re senza nome e senza corona della Soka Gakkai”, ma anche perché desidero che sia il prossimo presidente della Soka Gakkai che verrà qui in visita ad attribuirle un nome» (NRU, vol. 28, cap. 1, p.ta 49).
Una volta stabilito un flusso costante di persone capaci in Giappone, Shin’ichi, con lo sguardo rivolto al futuro, era determinato a concentrarsi sullo sviluppo del movimento di kosen-rufu su scala globale. Per questo si dedicò con tutto se stesso a trasmettere lo spirito di maestro e discepolo attraverso le canzoni della Gakkai composte per i membri di tutto il paese.
«Ricordatevi che sarà la vostra determinazione, saranno le vostre azioni a dare un valore a questa canzone» (NRU, vol. 28, cap. 1, p.ta 23). Proprio come esprimono queste parole del primo capitolo del ventottesimo volume, “Canti per kosen-rufu”, sono le azioni e la pratica di ciascuno di noi, in quanto discepoli, a dare forma e vita allo spirito di maestro e discepolo racchiuso in queste canzoni.
L’unità di Tokyo
Anche durante la sua visita nella regione dello Shikoku, a luglio del 1978, Shin’ichi trovò il tempo per lavorare a una canzone per i membri di Tokyo. Riflettendo profondamente per individuare cosa fosse necessario a Tokyo per compiere un ulteriore balzo in avanti, gli vennero in mente le parole “passione ed entusiasmo”.
«Vista dalla prospettiva buddista, ogni cosa è ricca di profonde emozioni. Essere apparsi in quest’epoca nella grande Tokyo, il “quartier generale” di kosen-rufu, con la nobile missione dei Bodhisattva della Terra; aver intrapreso la grande lotta per la Legge al fine di adempiere il voto formulato sin dal tempo senza inizio, misticamente, insieme ai compagni di fede che dall’immenso universo hanno scelto di riunirsi a Tokyo […]. Ciascuno di questi fatti, così mistici e straordinari, non può che suscitare profonde emozioni» (NRU, vol. 28, cap. 2 p.ta 6).
Shin’ichi racchiuse nel testo della canzone dedicata a Tokyo tutti i suoi sentimenti per la città, e per la sua missione come baluardo di kosen-rufu. Il 2 agosto la canzone di Tokyo Ah, kangeki no doshi ari (Compagni di fede che regalate profonde emozioni) fu presentata a una riunione dei responsabili di capitolo, durante la quale Shin’ichi spiegò nel dettaglio cosa significa essere appassionati ed entusiasti: «L’emozione non può scaturire dall’atteggiamento passivo di chi vive la pratica come un’imposizione. Risiede bensì nell’atteggiamento concreto di agire assumendo l’iniziativa, e di affrontare ogni sfida con la massima serietà» (NRU, vol. 28, cap. 2, p.ta 41).
Inoltre, dialogando dopo l’incontro con alcuni responsabili di Tokyo, affermò: «È essenziale essere tutti sempre pronti a precipitarsi là dove c’è bisogno di aiuto per proteggere i membri, collaborare insieme e incoraggiarsi reciprocamente, consapevoli che Tokyo è un’unica organizzazione. […] Il progresso della “grande Tokyo” potrà realizzarsi grazie alla vittoria delle “piccole Tokyo”, le nostre comunità all’interno di essa. Costruiamo insieme una Tokyo invincibile! Edifichiamo una grande, immortale, gloriosa cittadella di kosen-rufu che tutti i compagni di fede del mondo possano ammirare!» (NRU, vol. 28, cap. 2, p.te 44 e 45).
Il 18 aprile 2021 si è tenuta presso il Toda Memorial Hall di Tokyo la terza riunione dei responsabili di centro per celebrare il Giorno della Soka Gakkai (3 maggio), in concomitanza con la “riunione generale della speranza” del Gruppo donne per celebrare il settantesimo anniversario della loro fondazione, il 10 giugno.
Nel messaggio inviato per l’occasione, il maestro Ikeda ci ha esortato con le seguenti parole: «Insieme ai nostri compagni di fede di tutto il mondo, fonte di grande ispirazione, promettiamo solennemente di realizzare un’incredibile vittoria di itai doshin (diversi corpi, stessa mente), e della non dualità di maestro e discepolo!» (NR, 704).
Siamo noi in prima persona, e nessun altro, i protagonisti dello “spettacolo della nostra esistenza che regala profonde emozioni”. Quando agiamo con spirito di iniziativa basandoci su questa consapevolezza, la passione e l’entusiasmo iniziano a emergere dalla nostra vita. Agiamo prendendo l’iniziativa ed espandiamo ulteriormente la cerchia di passione e di entusiasmo intorno a noi!
Il nostro comportamento nella vita quotidiana
La zona Eiko (Gloria) delle Isole Izu comprende due hombu, “Soka Ota Oshima” e “Hachijojima Soka”, di cui fanno parte i membri di undici isole, tra cui le Isole Ogasawara. Isole remote come Chichijima e Hahajima si trovano quasi alla stessa latitudine delle isole di Okinawa. Alcune di queste isole non hanno aeroporto. È stato particolarmente difficile per le compagne di fede del Gruppo donne di queste isole incontrarsi e sostenersi a vicenda, separate come erano dal mare. Tuttavia, nell’aprile di quest’anno, nel mezzo della pandemia di Covid, hanno organizzato qualcosa di completamente nuovo tenendo per la prima volta riunioni online di studio del Gosho. L’opportunità di incontrarsi e di creare in questo modo legami tra di loro ha generato ondate di gioia tra le partecipanti.
Fin dalla sua fondazione, il Gruppo Isole vittoriose ha sempre superato ogni ostacolo mentre si impegnava per kosen-rufu.
Il quarto capitolo, “Isole vittoriose”, descrive in modo dettagliato questo magnifico spettacolo di vittoria. Nonostante le idee erronee e i pregiudizi nei confronti della Soka Gakkai, i membri di queste isole minori hanno perseverato tenacemente nella loro pratica buddista e si sono impegnati al massimo per conquistare la fiducia delle loro rispettive comunità, basandosi sempre sullo spirito di non dualità di maestro e discepolo.
I compagni di fede di queste isole sono coloro che «sono rimasti fedeli al voto fatto al proprio maestro e che hanno preso consapevolezza della loro missione, hanno aperto nuove, grandi strade di kosen-rufu» (NRU, vol. 28, cap. 4, p.ta 45).
Alla prima riunione generale dell’hombu delle isole minori, tenutasi il 7 ottobre 1978 Shin’ichi parlò dell’importanza di agire con saggezza nella vita quotidiana e incoraggiò i partecipanti con le seguenti parole: «Mi auguro fortemente che creiate armonia tra voi e siate cooperativi con chiunque, che abbiate un forte senso di responsabilità e che, comprendendo e accettando gli altri con un grande cuore, sviluppiate una sempre più ricca umanità» (NRU, vol. 28, cap. 4, p.ta 60).
Un simile atteggiamento è la chiave per realizzare kosen-rufu nelle nostre comunità.
Oggi, mentre affrontiamo avversità e sfide senza precedenti, incidiamo questa guida nel nostro cuore e diffondiamo la luce della speranza nelle nostre rispettive comunità!