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Portare avanti il desiderio del maestro, ovunque io sia - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:34

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Portare avanti il desiderio del maestro, ovunque io sia

Vera Brancasi, Brindisi

Vera è cresciuta partecipando senza risparmiarsi alle attività della Soka Gakkai e questo le ha permesso di vincere la depressione e manifestare gioia nella sua vita. Facendo della gratitudine per il maestro e dell’offerta per kosen-rufu i suoi pilastri, è riuscita a risanare la sua situazione economica e – in piena pandemia – a vincere nel lavoro realizzando il suo sogno di lavorare per le Nazioni Unite

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Vera è cresciuta partecipando senza risparmiarsi alle attività della Soka Gakkai e questo le ha permesso di vincere la depressione e manifestare gioia nella sua vita. Facendo della gratitudine per il maestro e dell’offerta per kosen-rufu i suoi pilastri, è riuscita a risanare la sua situazione economica e – in piena pandemia – a vincere nel lavoro realizzando il suo sogno di lavorare per le Nazioni Unite

Sono diventata membro nel 1992, a ventisei anni. Come giovane donna sono cresciuta nella Soka Gakkai con orgoglio e fiducia, nonostante lunghi periodi di depressione.
Nello stesso anno ho incontrato il maestro Ikeda a Firenze, dove tenne un discorso nel quale ci definì “preziosi figli di Nichiren Daishonin, principi e principesse di kosen-rufu”. Quelle parole mi hanno sostenuto nei momenti più bui.
Dopo quell’incontro decisi di iscrivermi alla Facoltà di Lingue con il sogno di lavorare per le Nazioni Unite. Intanto venni assunta da una compagnia aerea e tre anni più tardi nacque mia figlia Nadia. Dopo il parto soffrii a lungo di depressione, ma l’essere sempre attiva nella Soka Gakkai mi faceva gioire della vita, tanto che mia sorella e uno dei miei fratelli decisero di ricevere il Gohonzon. Per trasformare la mancanza di autostima ed elevare la mia condizione vitale, recitavo molto Daimoku che mi aiutava ad affrontare le sfide della vita. Ho sviluppato una profonda gratitudine per il maestro Ikeda che con le sue parole continuava a trasmettermi tanta fiducia: «Tutte le grandi imprese sono il frutto di un numero incalcolabile di azioni apparentemente piccole. La chiave per realizzare grandi cose e assaporare la vittoria suprema consiste nello sforzarsi costantemente di essere fedeli al nostro compito e di fare il massimo per portarlo a termine» (NRU, 17, 121).
Nel 2008, a causa di una grave crisi economica, fui licenziata dalla compagnia aerea che mi offrì una cospicua compensazione economica, grazie alla quale riuscii a vivere serena con mia figlia per alcuni anni: sapevo che quei soldi erano la manifestazione della grande fortuna accumulata partecipando con gioia alle attività buddiste. Facendo dello spirito dell’offerta per kosen-rufu un pilastro della mia pratica buddista, per esprimere la mia gratitudine, continuavo a dedicarmi all’attività percorrendo il Salento in lungo e in largo, e senza lamentarmi facevo ogni azione possibile, tra cui lavorare stagionalmente in una masseria.
Nel 2014 mia figlia ricevette il Gohonzon e iniziò la sua vita da adulta trasferendosi a Milano.
Nel 2016 ebbi l’occasione di partecipare al corso primaverile della SGI in Giappone e al Kosen-rufu Daiseido rinnovai il mio voto per la pace nel mondo.
Sentire la presenza affettuosa di Sensei in ogni momento del corso è una sensazione che non dimenticherò mai.
Intanto l’instabilità economica diventava logorante.
Costantemente protetta dal Gohonzon, nonostante le difficoltà, lentamente riuscivo a ripagare i debiti che per superficialità avevo accumulato e che avevo promesso di estinguere.
Nel marzo 2020, quando il Covid-19 iniziò a colpire gravemente il nostro paese, mia figlia viveva nella zona a più alto rischio di contagio. Eravamo entrambe senza lavoro e io ero in ansia per lei e per il nostro futuro. Grazie agli incoraggiamenti quotidiani che arrivavano dal maestro Ikeda attraverso le Newsletter dell’Istituto, compresi che quello era il momento giusto per affidarmi completamente al potere della fede e recitare Daimoku come un leone all’attacco per sperimentare la forza della Legge mistica come mai avevo fatto.
L’ansia pian piano scomparve e un profondo senso di speranza e fiducia la sostituì. In estate, sia io che mia figlia ricominciammo a lavorare. Io fui assunta di nuovo nella masseria, ma a causa delle calunnie di un dipendente venni licenziata.
Nonostante la sofferenza e grazie agli incoraggiamenti costanti delle mie responsabili, capii che dovevo continuare ad affidarmi al Gohonzon: quello era il momento per sfidarmi in una preghiera ancora più forte e profonda, per realizzare una vittoria nel lavoro e incoraggiare mio padre – molto preoccupato per me – e i compagni di fede. Volevo dare alla mia vita lo stesso valore che le avrebbe dato Sensei, per renderlo felice e dimostrare il potere di questo legame.
La persona che mi aveva calunniata si allontanò volontariamente dalla masseria e io, chiarita l’infondatezza di quelle accuse, venni riassunta e terminai la stagione con speranza e gioia. In quel periodo una mia collega iniziò a recitare Daimoku e una donna alla quale avevo parlato della pratica ricevette il Gohonzon.
Qualche tempo dopo un conoscente mi incoraggiò a candidarmi per una posizione aperta in una compagnia aerea che forniva un servizio esterno alle Nazioni Unite. A ottobre 2020 iniziai a lavorare a Brindisi, la mia città. Scrissi subito al maestro Ikeda per informarlo di quella vittoria e della mia determinazione di continuare a vincere. A gennaio 2021 finalmente ho estinto tutti i miei debiti.
Qualche mese dopo, il mio capo mi incoraggiò a fare domanda per una posizione sempre in ambito aeronautico al servizio delle Nazioni Unite in Africa. Il mio sogno si stava realizzando!
Pensando a quanto Sensei sarebbe stato felice di questa opportunità unica per la mia età, inoltrai la domanda e fui selezionata.
Dallo scorso aprile sto lavorando in Uganda. Il Gosho afferma: «Anche se può accadere che uno miri alla terra e manchi il bersaglio, che qualcuno riesca a legare i cieli, che le maree cessino di fluire e rifluire o che il sole sorga a ovest, non accadrà mai che la preghiera di un praticante del Sutra del Loto rimanga senza risposta» (RSND, 1, 306).
In Uganda, dal punto di vista del Buddismo, siamo pioniere. Nella zona di Entebbe, dove vivo, siamo in due ad avere il Gohonzon. Insieme abbiamo determinato di formare un piccolo gruppo entro il 16 marzo 2022. Da qualche tempo si è trasferita qui una giovane donna principiante: la mia personale determinazione è che questa ragazza riceva al più presto il Gohonzon.
Invitare le persone allo zadankai online non è facile perché la connessione internet non è stabile.
Mi sto sforzando di capire meglio la cultura e le tradizioni locali e di recitare Daimoku per far emergere numerosi Bodhisattva della Terra.
Grazie alle piattaforme online partecipo alle attività locali in Uganda, ma continuo a seguire le attività della Soka Gakkai italiana e in particolare della mia regione, la Puglia, che sono per me di grande incoraggiamento e stimolo. Prego per continuare a portare avanti il desiderio del mio maestro come principessa di kosen-rufu, ovunque io sia

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