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Trasformiamo ogni cosa in gioia e scaliamo insieme la montagna di kosen-rufu - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:22

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Trasformiamo ogni cosa in gioia e scaliamo insieme la montagna di kosen-rufu

Pubblichiamo la trascrizione di un discorso del presidente Ikeda del 28 giugno 1993. Il video è disponibile nel canale web “Soka Video Player”

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Pubblichiamo la trascrizione di un discorso del presidente Ikeda del 28 giugno 1993. Il video è disponibile nel canale web “Soka Video Player”

Nel dicembre del 1956, in occasione di un suo viaggio a Sendai per incoraggiare i membri, il maestro Toda fu intervistato dalla Radio del Tohoku. Durante l’intervista – anch’io ero lì al suo fianco, come sempre – gli fu chiesto: «Perché nella Soka Gakkai ci sono così tanti giovani?».
Il maestro Toda rispose: «Ci sono tanti giovani perché la Soka Gakkai si basa su una filosofia profonda».
La sua risposta fu immediata.
«I giovani vogliono apprendere a fondo questa filosofia. Ne sono alla ricerca. Se si vuole apprendere a fondo, la montagna da scalare si fa via via più alta. Più si continua a scalare la montagna, più ci si diverte. Ecco perché una volta che i giovani arrivano nella Soka Gakkai non si allontanano più».
Non sono parole meravigliose?
Il Buddismo spiega perfettamente le leggi dell’universo e della vita. È la grande Legge in grado di trovare una soluzione al destino dell’essere umano e alla questione della vita e della morte. Non è un’idea, ma una filosofia radicata nella realtà, in grado di guidare la società. Per questo il Buddismo è più profondo di qualsiasi altro sistema di pensiero o filosofia.
Il maestro Toda diceva: «Amo più di chiunque altro i giovani dal grande spirito di ricerca, che mettono in pratica il Buddismo. Sono giovani meravigliosi, estremamente importanti, che vivono basandosi sull’essenza della vita». A sentire queste parole ho pensato: “Il maestro Toda è davvero una grande persona”.
Egli continuò dicendo: «Anch’io commino insieme a loro, sono solo un passo o due più avanti. Non dico di aver scalato tutta la montagna. Non dico di essere arrivato in cima alla montagna. Dico piuttosto: “Camminiamo insieme mirando alla vetta. Giovani, camminiamo insieme! Compagni di fede, camminiamo insieme!”».
La montagna sta a indicare kosen-rufu.
All’epoca, se avesse parlato di kosen-rufu, il conduttore radiofonico non lo avrebbe capito. In ogni caso, la cosa fondamentale è questa: “Viviamo insieme fino in fondo mirando alla cima della montagna, andiamo avanti insieme”.
La nostra vita è davvero preziosa. Questa vita scorre via in un attimo. La stessa esistenza può essere vissuta anche solo guardando la TV, divertendosi e mangiando.
Qualcuno ha detto: «Se comunque si deve sudare quando fa caldo, tanto vale sudare impegnandoci per realizzare qualcosa di grande!». Questo è anche lo spirito del maestro Toda. Lo stesso spirito vale per tutti: camminiamo insieme! Anch’io provo la stessa cosa.
Se raggiungiamo una vetta, subito dopo apparirà di fronte a noi un’altra vetta ancora più alta. Tutti insieme, continuiamo a scalare con gioia, andando sempre più in alto. Questa è la nostra vita e il modo di vivere più soddisfacente. Questa è la conclusione a cui giunse il maestro Toda.
Con questo in mente, avanziamo insieme verso la montagna più alta, per condurre la vita migliore e creare un cammino che sia fonte del più grande orgoglio.
La vera via per l’essere umano, la Legge del Buddismo, non cambia. È eterna. Il punto cruciale nella vita è se la si abbraccia o meno.
Alla fine dell’intervista domandarono al maestro Toda: «Per lei, in quanto maestro, in quanto persona e in quanto presidente, qual è la gioia più grande?». Questa fu la domanda conclusiva.
«Un’esistenza in cui, ovunque io sia, percepisco lo scopo della mia vita, un’esistenza vissuta con gioia, sempre, ovunque io sia: questo è ciò che mi rende più felice, in assoluto».
Non è una risposta magnifica? Ricordiamocela!
Il Daishonin affermò: «Nam-myoho-renge-kyo è la più grande di tutte le gioie» (BS, 124, 54).
Ci sta dicendo: “Gioite!”.
Una persona che non fa altro che criticare e lamentarsi, senza mai agire o fare nulla, non riesce a gioire di niente.
Il Daishonin inoltre affermò: «Provo una gioia senza limiti anche se adesso sono in esilio» (RSND, 1, 342). Ci esorta a gioire e a essere felici!
Inoltre dichiara: «Più le autorità governative si accaniscono contro di me, più grande è la mia gioia» (RSND, 1, 216).
Sono parole molto famose. Qualunque cosa accada, può essere fonte di gioia. Il Buddismo insegna che più sperimentiamo difficoltà e sofferenze, più possiamo provare gioia. Questa è l’essenza della vita.
Chi pensa sempre: “Quanto è difficile”, “Che fatica”, “Ancora?!” con lo sguardo sempre basso, con l’espressione sofferente e scocciata, e non fa altro che criticare, non è mai felice di nulla.
Al contrario, chi riesce a trasformare ogni cosa in fonte di gioia è un esperto della vita. Questa è la quintessenza del Buddismo.
Il Daishonin inoltre affermò: «Quanto più grandi saranno le difficoltà che incontrerà, tanto più grande la gioia che egli proverà grazie alla sua forte fede» (RSND, 1, 29).
Sono le parole del Budda originale. E durante la persecuzione di Tatsunokuchi, il Daishonin disse a Shijo Kingo, invitandolo a sorridere invece che piangere: «Affrontando una così terribile avversità si può sperimentare una così grande gioia!».
“Siate tutti felici!”. Questo è il suo messaggio.
Inoltre, rispetto alle persecuzioni che subì per la sua fede – e furono numerose, come la persecuzione di Atsuhara – dichiarò: «I santi e i saggi sono messi alla prova dagli insulti» (RSND, 1, 269).
Le persone davvero grandi si riconoscono quando vengono criticate e insultate.
Quindi, per quante critiche e insulti possiamo ricevere, tutto questo è per metterci alla prova. Ci faremo sviare o resisteremo?
Il Daishonin ci indica cosa farebbe una persona saggia. Pertanto, noi che abbracciamo il Buddismo troviamo gioia in ogni cosa! Siete d’accordo?
Nichiren Daishonin afferma: «Il destino del Giappone dipende esclusivamente da Nichiren» (RSND, 1, 687).
Sono parole molto conosciute dal Gosho Le azioni del devoto del Sutra del Loto.
«Il destino del Giappone dipende esclusivamente da Nichiren. Una casa senza pilastri crolla, una persona senz’anima è morta. Nichiren è l’anima del popolo di questo paese» (Ibidem).
E noi siamo direttamente collegati a Nichiren Daishonin. Dobbiamo sempre avere la convinzione che il destino del paese dipende esclusivamente da lui.
Il maestro Toda tenne una lezione su questo passo del Gosho e condivise l’orgoglio di far parte della Soka Gakkai, che avanza in perfetto accordo con l’intento e il mandato del Budda originale. «Se la Soka Gakkai venisse distrutta, il Giappone non potrebbe assolutamente sperimentare la vera prosperità.
La Soka Gakkai è il pilastro del Giappone e gli occhi del paese. Non bisogna mai dimenticarlo».
Questo è ciò che disse.
Queste sono le ultime volontà del maestro Toda, è il suo insegnamento. Di conseguenza, ciò che determina la direzione del Giappone, il suo pilastro, la sua anima, l’alba di un nuovo secolo, è la Soka Gakkai.
Impegniamoci con grande energia e incontriamoci ancora! Grazie per la lunga attenzione! Vi prego di trasmettere i miei più calorosi saluti a tutti coloro che non ho potuto incontrare.

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