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Trasformare la mia passione in missione - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 13:44

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Trasformare la mia passione in missione

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Ho iniziato a praticare il Buddismo nove anni fa, pochi mesi dopo i miei genitori che allora erano separati. Ciò che mi aveva colpita era stato il loro cambiamento.
Infatti, un anno dopo aver iniziato a praticare, erano tornati insieme e il 26 gennaio 2014 hanno ricevuto il Gohonzon, mano nella mano. Dieci mesi dopo, appena compiuti sedici anni, anche io sono diventata membro della Soka Gakkai.
Una tappa importante che ha segnato l’inizio del mio percorso è stata l’apertura a Milano della mostra “Senzatomica”, nel 2013. La prima volta che ci sono andata ero con la mia famiglia.
Alla fine del percorso, mi sono imbattuta in un discorso del presidente Ikeda riguardante l’importanza di assumere un impegno personale a favore della pace. La protezione dei diritti umani è un tema che mi appassiona da sempre: in quel momento, leggendo le parole di Sensei, ricche di fiducia e di speranza, ho deciso di trasformare la mia passione in missione.
Da quell’istante mi sono attivata con il desiderio che più persone possibili visitassero la mostra e ne uscissero incoraggiate.
Ci sono tornata con una mia amica e poi ho deciso che avrei portato anche la mia classe.
I professori, colpiti dalla mia determinazione, hanno sostenuto la proposta di visitare Senzatomica e, proprio l’ultimo giorno utile, la mia classe ha visitato la mostra. Le professoresse erano commosse e grate per aver avuto la possibilità di partecipare a un evento così bello, tanto che il consiglio di classe decise di continuare ad approfondire i temi di Senzatomica attraverso progetti di gruppo.
Da lì in poi ho fatto molto shakubuku a scuola. Questa è stata la mia prima, grande esperienza di pratica volta alla realizzazione di kosen-rufu. Adesso, a distanza di anni, far parte dello steering committee di Senzatomica mi permette di ripagare il grande debito di gratitudine che sento nei confronti di questa preziosa attività.
Attualmente sto frequentando il quinto anno di Giurisprudenza all’Università Statale di Milano.
A marzo 2020 ho realizzato un obiettivo per cui stavo praticando da anni: vincere una borsa di studio per trascorrere un semestre presso la facoltà di Diritto dell’Università di Buenos Aires. Quando è scoppiata la pandemia ho visto questo sogno sgretolarsi. L’università di Buenos Aires si è attivata per offrirmi la possibilità di svolgere lo scambio online, opportunità che, però, ho rifiutato due volte, nella speranza che la situazione migliorasse. Mi sembrava di scendere a un compromesso accettando di svolgere lo scambio online, ero convinta che non avrebbe avuto lo stesso valore.
Grazie allo studio del Gosho Ammonimento contro l’attaccamento al proprio feudo, ho visto con chiarezza che quella che pensavo fosse determinazione nel realizzare un sogno, altro non era che un attaccamento rispetto all’obiettivo. In quel Gosho infatti il Daishonin incoraggia Shijo Kingo a considerare le circostanze in cui si trovava come una forma di protezione, invitandolo ad affrontarle sulla base della fede.
Ho realizzato che, in realtà, non avrebbe fatto alcuna differenza il luogo in cui avrei svolto lo scambio, perché tutto dipendeva dalla mia decisione di renderlo un’occasione per creare valore, che potesse incoraggiare anche altri studenti nella mia stessa situazione. Inoltre, le attività Soka svolte online mi avevano allenata a stringere nuovi legami, abbattendo qualsiasi distanza.
Così mi sono decisa a confermare la mia partecipazione per il secondo semestre del 2021, che ho concluso proprio nelle scorse settimane. È stata un’esperienza bellissima e arricchente, sia dal punto di vista accademico che dal punto di vista umano.
Qualche settimana dopo l’inizio dello scambio, il mio relatore di tesi mi ha segnalato la possibilità di partecipare a un bando per svolgere la tesi all’estero, incoraggiandomi a presentare domanda per fare ricerca proprio in Argentina. Incredula per l’opportunità che mi si stava presentando, ne ho parlato con un professore argentino, che si è dimostrato entusiasta del progetto di tesi; lui stesso ha poi coinvolto un altro illustre professore di Diritto costituzionale dell’Università di Buenos Aires.
Recentemente, dopo il meraviglioso corso studenti che si è svolto il 12 dicembre, ho scoperto di essere stata selezionata per il bando e a febbraio partirò finalmente per Buenos Aires.
Con mio enorme stupore, non appena i docenti argentini l’hanno saputo, hanno contattato l’ambasciatore argentino a Roma, raccontandogli del mio progetto ed esprimendo il loro massimo supporto. Ho avuto poi modo di parlare direttamente con lui e l’ambasciata ha subito contattato il consolato di Milano per velocizzare i passaggi per ottenere il visto.
Sto veramente sperimentando il concetto di “buona fortuna”, frutto di tutto il Daimoku e le attività degli ultimi anni, e percepisco quanto la mia vita sia “a ritmo”, trovandomi sempre nel momento giusto con le persone giuste. Quando ho lasciato andare davanti al Gohonzon qualsiasi attaccamento e ho pregato con il desiderio di diventare una giurista in grado di creare valore nella società, si sono aperte strade che non avevo nemmeno immaginato.
In questi mesi, inoltre, davanti al Gohonzon sentivo il desiderio di superare la sensazione di impotenza che provavo rispetto al momento di difficoltà che stava vivendo la mia famiglia.
Mentre i miei genitori già praticano, mio fratello pur rispettando la nostra scelta, ha sempre respinto categoricamente l’idea di praticare.
Il 19 novembre di quest’anno si è finalmente aperto con me e io, vedendolo stare male, ho desiderato che potesse essere profondamente felice. È stato allora che gli ho chiesto di fidarsi di me e di venire davanti al Gohonzon: abbiamo recitato cinque minuti di Daimoku.
È stato un momento emozionante, lui ha fatto Daimoku come se praticasse da sempre, quando si è alzato era più calmo e io avevo il cuore traboccante di gratitudine nei suoi confronti.
Sensei scrive: «Voi siete il solido pilastro di fortuna e benefici che reca felicità alle vostre famiglie. Chi ha creato un legame con il Buddismo alla fine lo accetterà e lo praticherà» (Cos’è la rivoluzione umana, pag. 188).
Il mio prossimo obiettivo è di concludere l’università con gioia, realizzando una tesi di valore, e che ogni membro della mia famiglia possa trionfare assolutamente sulle proprie difficoltà, vincendo fianco a fianco. In particolare, desidero che il seme che ho piantato davanti al Gohonzon con mio fratello germogli, che lui percepisca spontaneamente la voglia di praticare per essere felice e che si senta sempre nella condizione di poter contare su di me.

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