«Coloro che basano la loro vita sulla recitazione di Nam-myoho-renge-kyo sono filosofi che possiedono una totale libertà interiore, brillano della stessa saggezza e vitalità dell’universo intero e creano valore promuovendo la pace e la giustizia», scrive Daisaku Ikeda nell’editoriale in cui paragona la recitazione di Daimoku al ruggito possente di un leone. Una dimensione di libertà interiore è ciò che emerge anche dalle risposte di alcuni membri sul perché fanno Gongyo e quali benefici ne traggono. «Fare Gongyo ogni giorno per me è fondamentale – dice Fabiana – è l’unico modo che ho per mettermi in armonia con la mia vita, con l’universo». Mentre Alessia fa Gongyo tutte le mattine «perché, dopo vent’anni di pratica buddista, scopro tutti i giorni che è l’unico modo per affrontare con equilibrio e vigore la giornata. Le difficoltà le abbiamo tutti nella vita, ma bisogna trovare il modo per affrontarle e non farsi schiacciare e io l’ho trovato: è recitare Gongyo e Daimoku». Altri contributi nell’articolo di copertina.
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