Il 28 novembre 1991 il clero della Nichiren Shoshu inviò alla Soka Gakkai un “Avviso di scomunica”. Da allora il 28 novembre è noto come “giorno dell’indipendenza spirituale” della Soka Gakkai, a partire dal quale la nostra organizzazione ha continuato ad avanzare senza sosta fino a diffondersi in 192 paesi e territori, intraprendendo così una nuova partenza come movimento religioso globale.
Mentre ci avviciniamo a questa data così importante nella storia della Soka Gakkai, approfondiamo il significato della nostra indipendenza spirituale ripercorrendo sinteticamente in queste pagine punti fondamentali relativi alla questione con il clero.
Nel prossimo numero, NR 733, sarà pubblicata una lezione redatta con la supervisione di Masaaki Morinaka, responsabile del Dipartimento di studio della SGI, in cui verranno approfonditi questi argomenti, articolati in nove parti che sintetizziamo di seguito.
Parte 1 – L’essenza della questione con il clero
Dopo la morte di Nichiren Daishonin il clero della Nichiren Shoshu si allontanò gradualmente dallo spirito del Daishonin e da quello del suo successore, Nikko Shonin, cadendo progressivamente in declino.
Più che proteggere il Buddismo del Daishonin, i preti arrivarono ad attribuire maggiore importanza al mantenimento del proprio status, facendo dell’interesse personale la loro priorità assoluta.
Il clero finì per abbandonare la nobile missione di kosen–rufu e formulò delle dottrine da utilizzare come mezzo per assicurarsi il mantenimento della propria autorità. Non solo, considerava i credenti laici come meri “strumenti” che fornivano donazioni per la loro sussistenza. In questo modo la Nichiren Shoshu divenne una scuola che apparentemente sosteneva il Buddismo del Daishonin, ma in realtà agiva in contrasto con i suoi insegnamenti.
Negli anni ‘70 la Soka Gakkai iniziò a realizzare nuovi progressi attraverso azioni concrete volte a far avanzare il movimento di kosen-rufu mondiale, quali il consolidamento delle organizzazioni in vari paesi, la realizzazione di scambi culturali e dialoghi interreligiosi, e la promozione dello studio degli insegnamenti del Buddismo di Nichiren Daishonin.
Il clero reagì in modo negativo e intraprese varie azioni contro la Soka Gakkai, dando vita a quella che in seguito sarebbe stata definita come “prima questione con il clero”.
Intorno al 1977, la Nichiren Shoshu iniziò a sferrare una serie continua di critiche nei confronti della Soka Gakkai, diffondendo affermazioni oltraggiose e infondate.
Per proteggere i membri e preparare lo slancio di un nuovo sviluppo di kosen-rufu, il maestro Ikeda decise di dimettersi da presidente della Soka Gakkai, nel 1979 (per approfondire vedi NRU, vol. 30, capitolo “La grande montagna”).
L’essenza della questione con il clero può essere descritta in questi termini: il clero, che dava la massima priorità all’autoconservazione della propria posizione, non riusciva a comprendere né tantomeno ad apprezzare gli sforzi che la Soka Gakkai e i suoi membri stavano compiendo per realizzare kosen-rufu mondiale, il grande desiderio di Nichiren Daishonin.
Per proteggere la propria autorità, quindi, la Nichiren Shoshu cercò di ostacolare il progresso della Soka Gakkai.
Parte 2 – Una nuova partenza come movimento religioso mondiale
Con la nomina di Nikken a patriarca della Nichiren Shoshu, il disprezzo del clero verso i credenti laici divenne ancora più forte: i preti iniziarono a considerare la Soka Gakkai e il maestro Ikeda come dei nemici.
Nel 1990, il clero escogitò e mise in atto un piano per separarsi dalla Soka Gakkai, chiamato “Operazione C” (dall’inglese cut, tagliare).
Il 28 novembre 1991 il clero della Nichiren Shoshu inviò alla Soka Gakkai un “Avviso di scomunica”. I fatti relativi a questo evento sono conosciuti come la “seconda questione con il clero”.
Il clero smise anche di conferire il Gohonzon ai membri della Soka Gakkai: era chiaramente un caso di repressione religiosa che strumentalizzava il Gohonzon per tenere in ostaggio i membri.
I preti, che veneravano il loro patriarca come entità suprema, continuarono la loro assurda discriminazione nei confronti dei fedeli laici, cercando di assoggettarli al loro completo controllo. Così facendo tradivano lo spirito del Daishonin e calpestavano i princìpi buddisti fondamentali del rispetto della dignità della vita e dell’uguaglianza di tutte le persone.
La Soka Gakkai giunse alla conclusione che il clero della Nichiren Shoshu, continuando a seguire la strada intrapresa, stava distorcendo gli insegnamenti fondamentali del Buddismo del Daishonin. Facendo appello al ritorno allo spirito originale del Daishonin, la Soka Gakkai avviò una riforma religiosa e confutò il clero.
Così le nubi oscure che ostacolavano il progresso della Soka Gakkai si dissolsero e la grande via di kosen-rufu mondiale fu nuovamente aperta.
Il 28 novembre 1991 è noto come il “Giorno dell’indipendenza spirituale” della Soka Gakkai, a partire dal quale l’organizzazione intraprese una nuova partenza come movimento religioso globale.
Parte 3 – Le gravi offese e le false dottrine della scuola Nikken
In sintesi, gli insegnamenti erronei e le più gravi offese perpetrate dalla scuola Nikken consistevano nel:
- Tentare di distruggere kosen-rufu, ovvero ordire dei piani per distruggere la Soka Gakkai, l’organizzazione che sta facendo avanzare kosen-rufu in accordo con il mandato di Nichiren Daishonin.
- Il culto del patriarca, ovvero il dogma erroneo per cui si venera il patriarca come assoluto e infallibile.
- Una visione erronea dell’eredità della Legge, o lignaggio, secondo cui il patriarca trasmetterebbe in modo esclusivo al successivo patriarca la segreta “Illuminazione interiore” del Budda e il “corpo della Legge”, o la Legge dell’Illuminazione stessa.
Quanto affermato sopra affonda le sue radici nel punto successivo:
- Un atteggiamento discriminatorio del clero verso i laici, secondo il quale i preti sarebbero superiori e i credenti laici inferiori.
Non meno importante è l’utilizzo improprio da parte del clero di cerimonie e rituali (come i funerali, le cerimonie in suffragio dei defunti, il conferimento di nomi buddisti postumi e la realizzazione di tavolette in legno da collocare al fianco della tomba), così come la corruzione e il degrado del clero stesso.
Le suddette dottrine erronee sono in completa contraddizione con gli insegnamenti di Nichiren Daishonin. Per questo motivo, la separazione della Soka Gakkai dal clero della Nichiren Shoshu è stata inevitabile per poter diffondere ampiamente il Buddismo del Daishonin.
Infine, nel 1998 la scuola Nikken distrusse lo Sho-Hondo (il grande tempio principale che la Soka Gakkai aveva costruito e donato alla Nichiren Shoshu).
Nel 2005 Nikken si dimise dalla sua posizione di patriarca, trasferendo la carica a Nichinyo. Tuttavia, gli insegnamenti della Nichiren Shoshu non hanno fatto altro che diventare ancora più distorti ed erronei.
Oggi la scuola Nikken è diventata in tutto e per tutto una scuola che viola completamente gli insegnamenti del Buddismo del Daishonin (per approfondire vedi il volume Il Buddismo della gente, IBISG).
Parte 4 – Il riconoscimento del Gohonzon per kosen-rufu
Nel 1993 la Soka Gakkai, in quanto organizzazione religiosa che si impegna a realizzare kosen-rufu in perfetto accordo con il volere di Nichiren Daishonin, accettò e riconobbe il Gohonzon offerto da un prete allontanatosi dalla scuola Nikken come appropriato per portare avanti il movimento di kosen-rufu, e decise di conferirlo ai membri di tutto il mondo.
Parte 5 – Una religione al servizio degli esseri umani
Al cuore di tutte le guide del presidente Ikeda vi è il rispetto per gli esseri umani, la sua fiducia nel potenziale infinito e nella dignità della vita di ogni persona e la sua visione per cui la religione deve essere al servizio dell’umanità.
Parte 6 – Il palazzo del Grande voto di kosen-rufu
Nel 2013 è stato completato il Palazzo del Grande voto di kosen-rufu (Kosen rufu Daiseido), costruito per offrire ai membri di tutto il mondo un luogo in cui possano recarsi e pregare per la felicità propria e degli altri, per la pace e la sicurezza della società e per rinnovare il voto di kosen-rufu e realizzare l’ideale di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese e nel mondo intero”.
Parte 7 – Consolidare l’organizzazione per spiccare il volo come religione mondiale
Nel momento in cui ha dato inizio a una nuova era di kosen-rufu mondiale (nel 2013), la Soka Gakkai si è impegnata a stabilire e garantire la sua indipendenza religiosa nella maniera più adatta a una religione mondiale.
Nel novembre 2014 la Soka Gakkai ha rivisto le Regole e i regolamenti organizzativi e ha chiarito di non riconoscere più come fondamentale oggetto di culto il Gohonzon iscritto nel secondo anno dell’era Koan (1279), attualmente custodito in un luogo di grande offesa alla Legge.
Inoltre nel 2015 è stata pubblicata una nuova “Pratica quotidiana della Soka Gakkai” (libretto di Gongyo) e nel 2017 è stata creata la Costituzione della Soka Gakkai.
Parte 8 – La storia della Soka Gakkai: portare avanti una “riforma religiosa”
Il percorso che la Soka Gakkai ha seguito dalla sua indipendenza spirituale fino a oggi è stato quello di una “riforma religiosa”, per permetterle di diffondersi ampiamente come religione mondiale.
Parte 9 – Un periodo di grande trasformazione affinché l’intera umanità realizzi il suo hosshaku-kempon
Oggi, in un periodo di grande trasformazione per l’umanità, la Soka Gakkai ha dato il via a una nuova fase in cui realizzare il suo hosshaku-kempon (abbandonare il transitorio e rivelare l’originale).
In un momento così cruciale, la missione della Soka Gakkai di realizzare la pace e la felicità di ogni persona, è diventata ancora più importante.