Questo è stato il “pensiero costante” che ha ispirato l’attività dei vari staff. E la loro intensa attività dietro le quinte al servizio degli altri ha creato belle esperienze di crescita personale. Al corso, oltre a quelli dei quali vi presentiamo una breve testimonianza, c’erano anche: comitato organizzatore del corso, segreteria, coordinamento incoraggiamenti personali, interpreti, redazione, Vittoria (sicurezza), relazioni esterne, spettacolo, trasporti
Accoglienza
A Roma, come in altre città, si organizza da anni la “Giornata dell’offerta” – dice Marina – così abbiamo pensato che i membri di Roma e Napoli, più alcune persone di Salerno, Avellino e Cosenza, circa centotrenta in tutto, potevano mettere questa esperienza a disposizione, per accogliere ognuno davvero come un Budda, basandosi sulla pratica di inchinarsi di fronte a tutti. Volevamo rivitalizzare e rendere felice ogni singola persona che arrivava al corso, dandole fin dal primo momento la certezza di essere un Budda, acclamandolo come tale, e ricevendo lo stesso compenso.
Allestimento
Siamo dieci – racconta Irma – quasi tutti tecnici, cioè idraulici, elettricisti, falegnami, architetti e geometri, coadiuvati da varie altre persone. Una grande responsabilità, con un numero così alto di partecipanti, è “costruire” la sala in base alla posizione del Gohonzon in modo che tutti possano vederlo. Quest’anno avevamo un nuovo butsudan capace di accogliere un Gohonzon più grande e più visibile di quello usato di solito, del quale mi è stata affidata la progettazione: una grande responsabilità che francamente mi ha messo in crisi. Alla fine, ho curato la facilità di montaggio e smontaggio e la leggerezza di tutta la struttura. Nell’attività si tratta di conciliare l’aspetto tecnico con la fede, il che implica mettere da parte l’egocentrismo tipico di chi fa questo lavoro per ascoltare le esigenze di tutti. Un grande allenamento alla compassione! Così questa attività mi ha fortificato, mi ha reso meno sensibile ai rimpianti e agli attaccamenti, disponibile al cambiamento, anche nella mia vita privata.
Audiovideo
Il nostro staff è composto da nove persone – dice Marco – e anche se siamo tutti professionisti, la nostra attività è basata comunque sulla fede. In situazioni come questa, di grande responsabilità (sta a noi che tutti possano sentire e vedere al meglio!) c’è sempre il rischio che si creino tensioni e attriti, perciò, abbiamo recitato Daimoku per due mesi e mezzo. Ne è valsa la pena: quasi tutto ha funzionato bene, e problemi come quello degli schermi al plasma per permettere la visione dei video alle persone nelle prime file, sono stati risolti in poche ore!
Autisti
Per questo corso – racconta Alfredo – sono stati impegnati circa cinquanta autisti. Due impressioni fra le tante, quella di Loredana che dichiara: «Ho ricevuto più di quanto ho dato, a cominciare dal trasformare il mio modo di guidare che era un po’ folle». E quella di Barbara: «È bellissimo sentirsi ringraziare ogni volta che trasporti qualcuno per Fiuggi. Ti mette addosso una gioia immensa!».
Corallo
L’attività è stata organizzata dal Piemonte – spiega Antonella – che ha contribuito con diciannove persone, mentre le altre provengono da tutta Italia. Eravamo trentasei, ma qui, sull’onda dell’entusiasmo, si sono unite altre quindici persone. Ci occupiamo dell’accoglienza, e anche del sostegno alle persone che ricevono consigli sulla fede. Abbiamo cercato di essere dappertutto senza farci notare e senza imporci. Per me personalmente ha significato vincere la mia tendenza a giudicare, e imparare ad accogliere tutti col sorriso, senza pregiudizi.
Fotografi
Questo gruppo è emerso dal Daimoku, dicono all’unisono Alberto, Alessandra, Carola, Francesca, Gianfranco, Gianni, Raffaela. Dal desiderio di offrire le proprie capacità e il proprio talento a quel mare di persone meravigliose che si sono riunite a Fiuggi. Dal desiderio di far conoscere a sensei i propri compagni di fede italiani, che lui ama tanto. Dal desiderio di fermare gli istanti storici di questo movimento di persone comuni che cambieranno la storia, in modo che nel futuro si possano conoscere i sorrisi dei pionieri e rendergli onore. Dal desiderio di superare l’individualismo e l’arroganza che caratterizzano noi fotografi, sempre soli, con il nostro punto di vista, la nostra macchina e la competizione con gli altri. Insieme trasformeremo queste nostre tendenze e, gioiosamente, le porteremo in dono alla società.
Prometeo
Nella nostra attività, che in questo caso consiste soprattutto nel proteggere l’ingresso e l’uscita dal corso – spiega Andrea – vogliamo mettere in pratica le indicazioni del nostro maestro, che ci chiede di dedicarci alla felicità degli altri. Cerchiamo di proteggere tutte le persone che sono dei Budda, e così percepiamo profondamente che anche noi lo siamo. Lo staff comprende diciassette persone provenienti da Toscana, Umbria, Emilia-Romagna e Marche. Dobbiamo creare armonia per collaborare al meglio: non interferire, ma aiutarci e sostenerci reciprocamente. Così, questa attività ci consente di sfidare i nostri lati oscuri, la collera, l’irritabilità e le suscettibilità di ciascuno, trasformando gli eventuali attriti in occasioni di crescita.
Sanità
«Comunque sia, che uno possieda dei tesori o no, la vita è per tutti il tesoro più prezioso» si legge nel Gosho L’offerta del riso bianco. Questo è il motto dello staff Sanità – spiegano a più voci Simonetta, Gavina e Afra – che riunisce venti persone fra medici e infermieri provenienti da tutta Italia. Creare un forte senso di responsabilità individuale, e un diverso concetto di salute nelle persone; questo è ciò che permea la nostra attività da qualche tempo, con la consapevolezza che il nostro compito non è tanto assistenziale, quanto di trasmettere il valore di questo “tesoro più prezioso” che è la vita.
Soka-han e byakuren
I soka-han e le byakuren provengono da tutte le regioni – racconta Diego – e fare attività per il corso è stata un’esperienza bellissima, perché ci ha permesso di stabilire contatti e relazioni con tutta Italia senza che fra noi ci conoscessimo ancora di persona. La nostra, come molte altre, è un’attività di protezione, e il nostro “pensiero costante” è che tutto proceda senza incidenti. Ci prepariamo recitando Daimoku alle sei con byakuren e Prometeo e chiamando ogni mattina qualcuno del comitato organizzatore a incoraggiarci. «L’attività byakuren, qui a Fiuggi, è assolutamente incredibile – narra Teresa – non credevo di avere gli occhi anche dietro la testa! Sono tutti meravigliosi, collaborativi, seri e incoraggianti!».