Mentre si avvia a concludere l’università, sostenuto dagli incoraggiamenti del maestro Ikeda, Simone affronta tante sfide per entrare nel mondo del lavoro
Sono uno studente all’Università Cà Foscari di Venezia nel corso di laurea magistrale in Amministrazione, finanza e controllo.
Questa esperienza riguarda gli ultimi sei mesi ed è incentrata sulla difficile sfida per noi studenti universitari di entrare nel mondo del lavoro. Sensei scrive: «Il presidente Toda una volta mi disse: “Per i giovani è vitale essere tenaci per diventare i migliori in qualsiasi campo”. La tenacia è il punto cruciale, non potete pretendere di far risplendere la gemma della vostra vita senza dei veri sforzi» (Scuola e lavoro, Esperia, pag. 70).
Dopo aver passato a giugno l’esame più difficile della magistrale, mi sono lanciato nella sfida di uno stage curriculare presso una banca del territorio.
In questo periodo ho sostenuto un mio caro amico a cui ho parlato del Buddismo, che a luglio ha deciso di ricevere il Gohonzon.
È stato per me un onore poterlo incoraggiare e vedere i grandi cambiamenti che il Buddismo ha portato nella sua vita. Per me non c’è gioia più grande che fare shakubuku.
Ho quindi iniziato il mio stage curriculare in banca, facendo amicizia con i colleghi con cui si è creata un’intensa collaborazione.
Quando arrivavo a casa la sera studiavo per il penultimo esame che mi mancava per la laurea magistrale. È stata una lotta intensa perché il tempo era poco e dopo una giornata di lavoro la stanchezza si faceva sentire, ma grazie alla recitazione del Daimoku e a una forte determinazione, non ho mollato.
A settembre ho fatto l’esame e l’ho passato! Nonostante i molti impegni, in tutto questo tempo ho sempre fatto attività di settore sostenendo i giovani uomini che da poco hanno iniziato a praticare il Buddismo, organizzando incontri online che mi danno molta gioia.
Inoltre mi sono candidato per una posizione che si era aperta in banca, con lo scopo di essere assunto. Il ruolo era in linea con i miei studi e la retribuzione ottima. Ho fatto due colloqui con l’ufficio delle risorse umane ma non mi hanno preso perché avevo meno esperienza rispetto ad altri candidati. Mi sentii scoraggiato.
Proprio in quel periodo, ho scoperto che mia mamma ha un tumore al seno. Sensei scrive: «I possessori del vostro gioiello siete solo voi, senza dubbio alcuno: il vostro talento innato risiede dentro di voi; l’unico vero problema è come portare alla luce questo talento. C’è solo un modo: esercitarsi, mettersi alla prova fino al limite delle proprie attuali capacità. […] La cosa più importante è l’abitudine a sfidarsi al massimo delle proprie possibilità» (Ibidem, pag. 69).
Incoraggiato dalle parole del presidente Ikeda non mi sono arreso e ho iniziato a recitare Daimoku con tanta convinzione, come se dovessi «accendere il fuoco con legna bagnata o estrarre l’acqua dal terreno riarso» (RSND, 1, 395).
Decisi di iniziare un nuovo stage sempre in banca con il massimo impegno. Inaspettatamente, il primo giorno di stage sono stato contattato dal responsabile delle risorse umane che mi ha fissato un appuntamento per il giorno dopo e mi ha proposto di essere assunto in una filiale della banca. Il 2 novembre ho iniziato questo nuovo percorso. È stata una grande vittoria e i miei genitori sono orgogliosi di me per aver trovato lavoro ancor prima di laurearmi.
In uno dei suoi incoraggiamenti quotidiani pubblicati sul ilvolontinuo.it, Sensei scrive: «“Dove c’è una virtù invisibile ci sarà una ricompensa visibile” (RSDN, 1, 806). Accumuliamo sforzi invisibili agli occhi delle persone e adempiamo fino in fondo le nostre responsabilità. Questo tipo di pratica costante ci permetterà di accumulare grandi benefici» (Ai miei amici, 21 agosto 2021).
Determino di portare fino in fondo il mio percorso di studi e di diventare indispensabile nel mio lavoro, per contribuire a creare una società pacifica attraverso i miei sforzi nel luogo in cui mi trovo.