Passioni: Calcio, fumetti giapponesi, cucina
Ho diciotto anni, pratico il Buddismo da sei anni e nella mia famiglia praticano tutti.
All’inizio di ogni anno scolastico, solitamente, fisso un obiettivo, che sia possibile o meno. Lo scorso anno, essendo l’anno della maturità, come obiettivo avevo quello di riuscire a passare con 100.
L’anno sembrava iniziare nel modo giusto: in presenza invece che a distanza, con banchi distanziati ma senza l’obbligo della mascherina, quindi con la possibilità di rapportarsi con i compagni e con i professori. Con la seconda ondata di Covid siamo dovuti ritornare a fare lezione a distanza.
Inizialmente ero contento di potermi svegliare un po’ più tardi e fare lezione da casa, ma non mi rendevo conto che a fine anno avrei dovuto affrontare un esame di Stato e che il risultato sarebbe stato un biglietto da visita per l’università.
Quindi, per i primi tre mesi iniziai a riflettere sul da farsi, mi preoccupava molto dover fare l’esame e dover prendere la patente, così fui preso dall’ansia di non riuscire a portare a termine nessuno dei miei impegni, e tanto meno di raggiungere il mio obiettivo.
Fortunatamente ho una famiglia che mi sostiene sempre, soprattutto nella fede.
In particolare mia madre non ha mai smesso di incoraggiarmi, anzi, in quel periodo avevo un po’ mollato e mi incoraggiò ancora di più, dicendomi che avevo le capacità per riuscire a fare tutto e che mi ero fatto prendere dall’oscurità.
Quindi dal giorno dopo decisi di rinnovare la mia determinazione davanti al Gohonzon.
Incoraggiato dagli scritti del nostro maestro Ikeda, ho capito che ognuno ha i suoi tempi e che la fretta può essere controproducente, quindi ho deciso di recitare almeno trenta minuti di Daimoku al giorno, con determinazione e fermezza, per realizzare i miei obiettivi con il desiderio di fare esperienze per poter incoraggiare le altre persone.
Proprio riguardo alla determinazione, c’è una frase del Gosho che mi ha sempre incoraggiato: «Il potente guerriero, il generale Li Kuang, la cui madre era stata divorata da una tigre, scagliò una freccia contro una pietra, scambiandola per la tigre, e la freccia si conficcò fino alle piume. Ma quando si rese conto che si trattava di una pietra, non riuscì più a perforarla. In seguito a ciò divenne noto come il generale Tigre di Pietra. […] Comprendendo questo, devi rafforzare la tua fede più che mai» (Il generale Tigre di Pietra, RSND, 1, 846).
La corsa fino a giugno non è stata facile, ma ne ho tratto una soddisfazione infinita, e se anche non avessi ottenuto quel 100 di punteggio, sarei stato contento per il duro lavoro e per tutto il percorso che avevo fatto, e per aver partecipato a tutte le riunioni buddiste che mi hanno fatto crescere a livello di fede, di autostima e come persona.
A fine maggio sono cominciati gli incontri del corso nazionale del Gruppo futuro, che sono stati un grande sostegno. La preoccupazione si è trasformata in determinazione e la paura di non farcela in coraggio.
A fine giugno ho superato l’esame di teoria della patente. E a luglio ho sostenuto l’esame di maturità e ho realizzato il mio obiettivo di passare con 100!
Ringrazio tutto il Gruppo futuro e soprattutto Sensei: con i suoi costanti incoraggiamenti è un grande sostegno per affrontare al meglio la mia vita.