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Espandiamo la nostra cerchia per abbracciare nuovi amici - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:14

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Espandiamo la nostra cerchia per abbracciare nuovi amici

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Il 5 ottobre 1961, sessant’anni fa, misi piede in Europa per la prima volta con la determinazione di aprire la strada a un mondo più pacifico diffondendo ampiamente i princìpi del Buddismo di Nichiren Daishonin.
Il muro di Berlino, un potente simbolo della divisione causata dalla Guerra Fredda tra Oriente e Occidente, era stato costruito appena due mesi prima.
All’epoca c’erano solo pochi membri in Europa. Ecco perché ho fatto tesoro di ogni persona che ho incontrato e ho continuato a coltivare dialoghi cuore a cuore.
Trovare buoni amici e creare legami con loro diventa un faro di speranza per il futuro.
In una lettera al suo giovane discepolo Nanjo Tokimitsu, il Daishonin scrive: «Tutto dipende dal particolare paese e dal particolare tempo. Quando si ha a che fare con gli insegnamenti buddisti, occorre comprendere questo principio» (Gli insegnamenti dipendono dal tempo e dal paese, RSND, 2, 908).
Con i membri locali convenimmo che avremmo dovuto concentrare le nostre energie per creare una solida base in Europa e conquistare gradualmente, ma con tenacia, la fiducia e la comprensione degli altri nei confronti del nostro movimento.
Ciascuno dei nostri membri in Europa si è alzato con un forte senso di responsabilità personale, incarnando lo spirito: “Io sono la Soka Gakkai!”.
Hanno condiviso la mia determinazione di vincere anche le sfide più ardue che si fossero presentate e di avanzare con orgoglio attraversando l’Arco di Trionfo di kosen-rufu.

Ora, sessant’anni dopo, la nostra rete di Bodhisattva della Terra in Europa ha superato i 160.000 membri. Essi stanno dando il loro nobile contributo come cittadini esemplari anche nelle difficili circostanze causate dalla pandemia di Coronavirus.
Con il loro motto “One Europe” (un’unica Europa), che unisce armoniosamente diverse nazioni, risplendono nella loro unità di itai doshin (diversi corpi, stessa mente).
Il presidente Makiguchi, che studiò le opere dei pensatori europei, immaginò un’epoca futura di competizione umanitaria.
Il presidente Toda, preoccupato per i conflitti che dividevano l’Europa, affermò l’ideale della cittadinanza globale, l’ideale di un’umanità come unica famiglia globale. Come sarebbero felici entrambi di vedere l’attuale sviluppo del nostro movimento in Europa!

La Danimarca fu la prima tappa della mia prima visita in Europa, nel 1961.
Il giorno del mio arrivo venne a trovarmi un responsabile del Gruppo giovani del Giappone. Era un ingegnere, si trovava in Europa per un viaggio di lavoro ed era riuscito a organizzarsi per potermi incontrare. Il suo spirito di ricerca mi riempì di gioia.
Condivisi con lui le seguenti parole di Nichiren Daishonin: «Non dovete trascorrere questa vita invano e rimpiangerlo per i prossimi diecimila anni» (Il problema da meditare notte e giorno, RSND, 1, 554) e lo incoraggiai dicendo: «Ora è il tuo momento. Intraprendi una lotta che solo tu puoi fare! Allenati, forgia te stesso e accumula una fortuna che durerà per l’eternità».
In risposta a questo mio appello egli si è unito agli altri membri per creare una vera e propria “montagna” di persone capaci a Hiroshima, la città della pace, e nell’intera regione del Chugoku.
Un singolo incontro, un singolo dialogo cuore a cuore permeato dalla nostra forte preghiera è in grado di creare un valore incommensurabile.

Ricordo con affetto un altro episodio accaduto quarant’anni fa in Europa (a giugno del 1981).
Mentre viaggiavo sulla metropolitana di Parigi, dettai una poesia per una riunione del Gruppo giovani francese a cui mi stavo recando.
Alcuni versi recitano:

«È il momento di espandere
la nostra cerchia
e abbracciare nuovi amici,
di illuminare il cuore di tutti,
facendo rinascere la gioia nei cuori
di chi è anziano, di chi soffre,
di chi sta cercando la sua strada
e di chi è triste;
in questo modo noi andiamo avanti:
incessantemente»
(NRU, 30, 403)

I giovani Soka d’Europa, del Giappone e di tutto il mondo stanno tenendo alta la fiaccola dell’amicizia e dell’unità spirituale, mentre si dedicano a dialogare con una persona dopo l’altra.

Con il cambio di stagione è particolarmente importante prendersi cura della propria salute. Quando ero giovane, il maestro Toda mi diede la seguente guida: «I Bodhisattva della Terra sono forti e robusti per natura. Recita Daimoku con la determinazione di diventare forte!».
Mia moglie Kaneko e io stiamo recitando Daimoku con tutto il cuore affinché ognuno di voi, preziosi compagni di fede, possa manifestare la grande forza vitale di un Bodhisattva della Terra e sconfiggere qualsiasi tipo di malattia.

(Seikyo Shimbun, 5 ottobre 2021)

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