Il 19 ottobre 1961 il presidente Ikeda giunse a Roma per la sua prima visita nel nostro paese. Così scrive ne La nuova rivoluzione umana, volume 5 (pagg. 91-92)
La sera del 19 ottobre, Shin’ichi e i suoi compagni lasciarono Vienna per Roma, ultima tappa del loro viaggio in Europa. All’aeroporto incontrarono una coppia giapponese, composta da Masao Yamagishi e sua moglie, che viveva nella capitale italiana.
[…]. Shin’ichi si diresse all’albergo con Yamagishi e una volta arrivati invitò la coppia a cena. Voleva mostrare la propria gratitudine per la loro gentilezza. La cucina dell’albergo tuttavia era ormai chiusa, per cui si accontentarono di semplici panini.
Mentre mangiavano, Shin’ichi disse al signor Yamagishi: «[…] Vorrei chiederle di piantare i semi per il futuro sviluppo di kosen-rufu a Roma, aumentando i nuovi membri anche di una sola persona. Qual è la maggiore impresa per un essere umano? È lasciare dietro di sé altri che condividono i propri ideali. Visto che siamo limitati in ciò che possiamo compiere durante la nostra vita, è importante crescere persone capaci. Questo darà vita a un movimento che continuerà a diffondersi in tutta la società».
Se si pianta anche un solo seme, questo crescerà diventando una pianta che ne produrrà molti altri; ognuno di questi semi è l’inizio di una generazione di innumerevoli altri. Allo stesso modo, tutto inizia con un singolo individuo. Ecco perché è così importante curare ogni persona. Dare valore a ciascun individuo e considerarlo un tesoro è la chiave per raggiungere kosen-rufu.