L’8 settembre è stato pubblicato su un quotidiano indiano un articolo in cui il presidente Ikeda indica la strada per superare le conseguenze che la pandemia sta avendo nella vita di ciascuno di noi, in ogni angolo del pianeta
Mentre continua a imperversare la crisi sanitaria ed economica provocata dalla pandemia di Covid-19, mi addolora profondamente sapere che così tante persone stanno vivendo con un senso di disperazione e di claustrofobia per non riuscire a vedere una via d’uscita. Vi è una sempre maggiore preoccupazione che i legami tra le persone si stiano indebolendo e che le divisioni già esistenti nella società rischino di intensificarsi ulteriormente.
Dobbiamo sempre ricordarci che anche molte altre persone sono afflitte da un senso di disperazione, persone con un vissuto diverso dal nostro, che possono aver perso i propri cari o ritrovarsi improvvisamente in condizioni di indigenza.
L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha sottolineato che questa prolungata situazione di difficoltà sta costringendo molti ad attingere ai propri risparmi, qualora abbiano la fortuna di averli, mettendo così a rischio il proprio benessere attuale e futuro. La dura realtà di questa pandemia è che tutti, indipendentemente dalle differenze occupazionali, geografiche, etniche o religiose, sono esposti in un modo o nell’altro agli effetti del Covid-19.
È senza dubbio naturale considerare la propria vita come la più preziosa di tutte. Questa visione è accolta dall’approccio alla dignità della vita e ai diritti umani esposto negli insegnamenti buddisti che vengono praticati dai membri della Soka Gakkai Internazionale (SGI).
L’insegnamento del Budda
Un esempio è costituito da un racconto tratto dalla vita e dagli insegnamenti di Shakyamuni. Una volta, mentre stavano conversando, il re e la regina dell’antico regno indiano del Kosala si resero conto che sia l’uno che l’altra avevano a cuore soprattutto se stessi.
Quando Shakyamuni venne a conoscenza di questi loro sentimenti sinceri, rispose con i seguenti versi:
«Dopo aver viaggiato
in ogni direzione con la mente
si scopre che nessuno
in nessun luogo ci è più caro
di noi stessi.
E poiché ogni persona
ha massimamente a cuore se stessa,
chi ama se stesso
non dovrebbe nuocere agli altri» (Allegato a BS, 208, pag.17).
In altre parole, se considerate la vostra vita preziosa e insostituibile, dovreste comprendere che è così per tutte le altre persone. Se alla base del vostro comportamento c’è questa consapevolezza, dovreste decidere di non commettere mai azioni che possano danneggiare gli altri. Mentre la pandemia sta facendo sentire la sua presenza in ogni settore della società, un gran numero di persone avverte, con intensità forse mai provata prima, una maggiore sintonia, una maggiore attenzione per il dolore delle persone che si vedono negare la vita e la dignità.
Estendere l’amore per se stessi
È fondamentale estendere l’amore che proviamo per noi stessi in modo che, con questo gesto di apertura, diventi amore per gli altri. Così facendo, possiamo ritessere l’arazzo della nostra vita risanando i modi con cui ci rapportiamo agli altri e alla società nel suo complesso. E da lì, sono convinto che potremo indirizzare con coraggio le nostre energie per espandere la solidarietà tra coloro che sono impegnati in azioni costruttive, e trovare il modo per superare insieme questa crisi.