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Spicchiamo il volo con il coraggio di un leone - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 13:40

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Spicchiamo il volo con il coraggio di un leone

Durante il corso sono intervenuti anche Alessja Trama e Lorenzo Console, responsabili nazionali del Gruppo futuro, condividendo la loro esperienza di fede e incoraggiando i partecipanti a far emergere tutto il loro coraggio per vivere una vita meravigliosa

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Durante il corso sono intervenuti anche Alessja Trama e Lorenzo Console, responsabili nazionali del Gruppo futuro, condividendo la loro esperienza di fede e incoraggiando i partecipanti a far emergere tutto il loro coraggio per vivere una vita meravigliosa

Alessja Trama, responsabile nazionale del Gruppo futuro
Grazie mille per essere qui oggi e per tutti gli sforzi che avete fatto per partecipare! Il motto del corso di quest’anno è “Illuminiamo il futuro con la fiamma della speranza”!
Rivolgendosi ai membri Futuro, infatti, Sensei scrive: «Vorrei fare appello a tutti gli amici del Gruppo futuro, eredi della Soka Gakkai: “Illuminate il futuro con la fiamma della speranza! Studiate e allenatevi anche oggi con gioia! Crescete come un grande albero!” […] Siete voi le persone che realizzeranno la pace dell’umanità, creando una profonda solidarietà con gli amici di tutto il mondo. Per questo motivo vi prego di studiare ora con vigore e allegria. Io sarò sempre dalla vostra parte e vi sosterrò sempre» (Il mondo vi attende, Esperia, 22).
Ho avuto la grande fortuna di iniziare a praticare il Buddismo quando ero adolescente. Allora odiavo me stessa, tutto quello che ero. Il mio dolore era così forte da non riuscire a vedere le cose belle e invidiavo gli altri. Iniziare a recitare Daimoku è stata la prima azione coraggiosa della mia vita: più recitavo e più le nubi della mia sofferenza venivano spazzate via. Questo è il potere della preghiera.
Sensei scrive: «Fede, nel Buddismo di Nichiren, non vuol dire affidarsi passivamente a un potere esterno, ma significa che grazie ad assidue preghiere e sforzi diligenti possiamo far emergere la nostra vera forza interiore, il nostro potenziale unico. In tal modo possiamo migliorarci e svilupparci» (BS, 210, 6).
Grazie al sostegno dei miei genitori, ho messo tutto quello che ero davanti al Gohonzon e ho vinto. Ho costruito legami di amicizia sinceri, ho rilanciato nello studio e scoperto nuove passioni. Ciò che sono adesso lo devo tutto all’allenamento degli anni trascorsi nel Gruppo futuro.
In questi anni di studio, di scoperta, di grandi sofferenze e gioie, in cui ho perso mio padre, vissuto una pandemia insieme a tutti voi, ho sempre avuto chiaro di essere una discepola del presidente Ikeda, di essere nata per realizzare kosen-rufu.
Questo significa per me avere un maestro: sapere sempre chi sono e dove voglio andare. La più grande fortuna della mia vita.
Concludo con queste sue parole: «Quando superate le paure e iniziate a sfruttare appieno le vostre capacità provate un senso di realizzazione, crescita, gioia e orgoglio. Anche se a volte capita di sentirsi delusi o vivere degli insuccessi, ricordate che solo chi vince su se stesso è il vero vincitore. Inoltre, tutti voi avete abbracciato la pratica impareggiabile del Buddismo di Nichiren Daishonin in giovane età. Se la paura si insinua nei vostri cuori, dissipatela con il Daimoku. Continuate a recitare Nam-myoho-renge-kyo con il coraggio di un leone ruggente. […] Ripartiamo oggi con uno spirito vivace, iniziando con un vigoroso Gongyo e Daimoku mattutino! Facciamolo con il motto: “Chi ha una fede da leone non teme nulla!”» (NR, 720, 12).

Lorenzo Console, responsabile nazionale del Gruppo futuro
Siamo fieri di essere riusciti a realizzare il corso nazionale del Gruppo futuro! Il nostro scopo è di continuare a far ardere la fiamma della speranza e di far risplendere la volontà di realizzare i nostri sogni. Vogliamo che questa giornata segni una nuova partenza per tutti, che ognuno di voi approfondisca il valore della propria vita, il rapporto con il Gohonzon e il legame con il maestro.
In un recente incoraggiamento dedicato al Gruppo futuro, Sensei scrive: «Mentre la pandemia da Covid-19 prosegue, posso immaginare quanto voi, miei giovani amici, siate frustrati dalle varie restrizioni imposte alla vostra libertà. Ma il buio è più profondo poco prima dell’alba e, come il Daishonin ci assicura, “l’inverno si trasforma sempre in primavera” (RSND, 1, 477). Sicuramente riuscirete a superare qualsiasi problema o difficoltà. Più dura è la sfida, più crescerete e svilupperete le vostre capacità» (BS, 210, 13).
E l’esperienza che vi sto per raccontare è stata per me la più dura di sempre, e proprio per questo è stato il momento in cui sono cresciuto più di sempre!
Qualche mese fa a causa del Covid-19 sono stato ricoverato in ospedale e nonostante ciò che mi stava accadendo ho cercato di farmi coraggio con il Daimoku. Paradossalmente quell’esperienza stava riaccendendo in me la fiamma della fede. Infatti, da alcuni piccoli episodi ho percepito quanto fossi protetto: ad esempio appena arrivato al Pronto soccorso un infermiere mi ha riconosciuto e mi ha tranquillizzato, era un sokahan con cui avevo fatto un turno al Centro culturale!
Sono stato in ospedale per una settimana. Un giorno mi hanno avvisato che un mio carissimo amico era venuto a mancare. È stato un duro colpo, non ho potuto dormire quella notte. Ero solo e disarmato, fisicamente e psicologicamente. Però ho pensato a tutto l’affetto che stavo ricevendo dalle persone a me vicine.
Sono state fondamentali le chiamate, i messaggi, gli incoraggiamenti a distanza di tutti i compagni di fede e dei miei genitori. Dovevo uscire dall’ospedale il prima possibile per ognuno di loro, e anche per il mio amico, dovevo essere forte per il mio maestro.
Nella mia stanza di ospedale pensavo al Diario giovanile di Sensei, alla sua esperienza di salute, alla sua sofferenza unita alla volontà di non fermarsi, qualsiasi cosa gli fosse accaduta. Ed è così che sono riuscito a trovare la forza di fare shakubuku ai miei tre compagni di stanza e anche alle infermiere, cercando di trasformare quell’inferno nella “terra della luce tranquilla”.
Ora posso dire di stare davvero molto meglio e forse, grazie a questa esperienza, mi sono addirittura rafforzato. Come scrive Sensei, c’è una forza capace di superare tutti gli ostacoli e di creare una società in cui prevalga la vera umanità, nonostante la realtà che ci circonda: questa forza siamo noi.
«Inseparabili, secondo lo spirito di itai doshin, dobbiamo procedere verso il compimento della grande missione affidataci da Nichiren Daishonin. Il Gohonzon e il Gosho sono la base su cui poggia la nostra unità» (La vera entità della vita, lezione di D. Ikeda, Esperia, pag. 121). Quindi, inseparabili, secondo lo spirito di itai doshin, teniamoci uniti e non arrendiamoci mai.
Seguiamo i nostri sogni con coraggio e saggezza.
Concludo con questo appello di Sensei: «So anche che tra voi c’è chi lotta tutti i giorni a causa delle difficoltà economiche o di lavoro che hanno colpito le famiglie a causa della pandemia. Perciò voglio lanciarvi questo appello: “Giovani fenici, non datevi per vinte! Andate avanti con fiducia! È proprio tirando fuori il coraggio nei momenti difficili come questo che si può spiccare il volo verso il futuro!”» (BS, 211, 4).

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