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Una vita che risplende di felicità - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:53

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Una vita che risplende di felicità

Rojda ha venticinque anni e attualmente lavora in Germania. Facendo della relazione con il maestro il pilastro della sua vita, è riuscita a trasmettere la pratica buddista a tanti giovani amici. «In questo modo – racconta – ho potuto realizzare che fare shakubuku è la gioia più grande e la migliore opportunità per crescere”

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Rojda ha venticinque anni e attualmente lavora in Germania. Facendo della relazione con il maestro il pilastro della sua vita, è riuscita a trasmettere la pratica buddista a tanti giovani amici. «In questo modo – racconta – ho potuto realizzare che fare shakubuku è la gioia più grande e la migliore opportunità per crescere”

Ho venticinque anni e lavoro come insegnante di scuola materna a Paderborn, in Germania.
Quando incontrai il Buddismo, nel 2014, fu la semplicità di questa pratica che mi spinse a provare. Vivevo un momento difficile, pieno di sfide, ero grata di avere l’opportunità di trasformarlo. Iniziai a praticare, a fare esperienze e a sentire più stabilità nella mia vita.
Ciononostante non riuscivo a capire la relazione maestro discepolo, e inoltre il solo pensiero di studiare mi mandava nel panico. Nella mia infanzia e nel percorso scolastico mi ero sentita dire spesso che ero stupida e pigra. Questa convinzione si era radicata in me, ed era difficile dissolvere questo blocco. Quando mi trovai a un punto cruciale della mia vita, realizzai che non bastava recitare Daimoku. Il 16 marzo 2016 determinai di affrontare questa paura, di impegnarmi nello studio e di condividere la pratica con gli altri facendo shakubuku.
Iniziai a studiare il volume 25 de La nuova rivoluzione umana. In particolare il primo capitolo, “Luce di felicità”, portò la luce nella mia oscurità: non solo compresi perché sia così essenziale studiare, ma sentii per la prima volta la relazione maestro e discepolo nel profondo del mio cuore. Il modo in cui Sensei incoraggiava le persone, chiunque fosse, con una tale sincerità, infuse calore e gioia nel mio cuore. Dopo aver studiato La nuova rivoluzione umana ero così determinata che superai l’esame di studio di primo livello della Soka Gakkai.
Ho potuto così capire perché i tre pilastri di fede, pratica e studio siano così importanti e ho compreso la mia missione nella vita.
Con questa consapevolezza ho condiviso il Buddismo con quattro dei miei amici, ma non potevo immaginare che avrebbero iniziato a praticare! Nel giro di un anno tre di loro ricevettero il Gohonzon. Fu incredibile, ero così grata di vederli assumere la responsabilità della propria felicità in prima persona!
In seguito dovetti trasferirmi in un’altra città per iniziare il corso di formazione come insegnante di scuola materna, e rimasi molto male quando seppi che non c’erano praticanti del Gruppo giovani in quella città. Ero però determinata a mettere a frutto gli incoraggiamenti e l’allenamento ricevuto continuando a studiare La nuova rivoluzione umana, facendo shakubuku e vivendo come discepola di Sensei.
Prima di tutto mi misi in contatto con i membri del Gruppo donne e uomini e costruii con loro una profonda amicizia che divenne una base di grande supporto per me.
All’inizio, nel mio corso di formazione a scuola non volevo parlare di Buddismo in classe.
Ma poi, sollecitata da una mia compagna cominciai a parlarle della mia esperienza e di come la pratica buddista avesse messo in moto la mia vita.
Nello stesso momento un altro compagno si avvicinò e ci chiese di cosa stessimo parlando.
Così ci incontrammo per un brunch e per praticare insieme. Durante quell’anno ho condiviso il Buddismo con altri tre compagni di classe.
Uno di loro ha ricevuto il Gohonzon e un altro sta praticando determinato a riceverlo presto.
Nel frattempo, altri due giovani hanno cominciato a praticare. Durante questi tre anni, a Kassel, sette giovani hanno ricevuto il Gohonzon e cinque miei amici hanno frequentato i nostri incontri regolarmente.
Guardando indietro non so come questo sia potuto accadere, io ero semplicemente me stessa e parlavo molto naturalmente del Buddismo, e così si sono avvicinate le persone che lo stavano cercando.
In questo modo ho potuto sperimentare che fare shakubuku è la gioia più grande e la migliore opportunità per crescere.
Grazie a tutto questo, ho avuto anche la grande occasione di partecipare al corso europeo giovani in Giappone, il “Corso del Voto”, che si svolse proprio nel Tohoku, dove in un certo senso era iniziata la mia relazione con il maestro perché il capitolo de La nuova rivoluzione umana “Luce di felicità” parla del Tohoku.
Al festival dell’amicizia, noi membri europei cantammo la canzone Youth, be the light! e tutti i giovani del Tohoku cantarono insieme a noi. Fu incredibile!
In quel momento realizzai che kosen-rufu può essere una realtà, e che grazie al legame con Sensei, condividendo la sua visione, possiamo realizzare qualsiasi cosa!
A distanza di quasi tre anni da quel corso, posso dire che la relazione maestro e discepolo è il pilastro che mi sostiene giorno dopo giorno. Non importa quanto la situazione sembri senza speranza, quando ricordo che io sono una discepola di Sensei, che conta su di me e nutre un’assoluta fiducia nei giovani, in me torna la speranza.
Adesso per un anno sono a Paderborn, di nuovo una città dove ci sono pochi membri giovani, e sono determinata a spargere molti semi della Legge mistica.
Il mio ragazzo recita Daimoku con me da sei mesi e stiamo già parlando di Buddismo con due dei nostri amici.
La mia determinazione è continuare ad approfondire e rafforzare la mia relazione con il maestro per fare del Buddismo e dell’attività nella SGI la base della mia vita, e di vincere ancora di più nello shakubuku sfidandomi nella campagna europea di “ondate di dialoghi per la speranza”.
Sensei scrive: «Come membri della Soka Gakkai e come campioni, dobbiamo traboccare di convinzione nella fede, essere colmi di forza vitale e avere il desiderio ardente di affrontare qualsiasi sfida la vita voglia porci davanti. In altre parole, è importante essere energici e condurre una vita che risplenda veramente. La lucentezza di una vita che risplende illumina l’oscurità. Questa è la luce della felicità» (NRU, 25, 72).

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