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Lo sport: conquistate “medaglie d’oro negli sforzi” - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:17

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Lo sport: conquistate “medaglie d’oro negli sforzi”

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Le piacevoli e fresche giornate d’autunno sono arrivate in Giappone. È un periodo dell’anno ottimo per esercitare il corpo e la mente attraverso attività come lo sport e la lettura.

Vi piacciono tutti gli sport? Molte delle vostre scuole avranno organizzato eventi sportivi per le prossime settimane.
Possiamo imparare molte cose dallo sport: l’importanza degli sforzi e dell’allenamento, il potere del lavoro di squadra, il coraggio di sfidare se stessi, lo spirito del gioco leale, il saper fare il tifo per gli altri, e il valore dell’amicizia che va oltre la rivalità.
È naturale sentirsi felici quando si vince e frustrati quando si perde. Ma c’è anche molto da imparare dalla sconfitta. Ciò che conta è fare del proprio meglio, indipendentemente dal risultato.
Nichiren Daishonin scrive: «Si dice che il leone, re degli animali, avanzi di tre passi, poi si raccolga su se stesso per saltare, sprigionando la stessa potenza nel catturare una piccola formica o nell’attaccare un animale feroce» (RSND, 1, 365).
I leoni sono forti perché usano tutto il loro potere in ogni situazione. E i cuccioli di leone crescono forti allenandosi nello stesso modo. Chi si impegna così, alla fine vince.
Quando ero più giovane, praticavo spesso diversi tipi di sport con i nostri giovani uomini e giovani donne, e con i ragazzi e le ragazze del Gruppo futuro, dal ping pong al baseball, e poi tennis, pallavolo, dodgeball e sumo.
Abbiamo sempre fatto del nostro meglio e insieme abbiamo creato molti ricordi meravigliosi.
Anche solo guardare qualcuno che dà il massimo è incredibilmente stimolante.

L’estate del prossimo anno si terranno i Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo 2020. [ref] Le Olimpiadi sono state rinviate a luglio 2021 a causa della pandemia [/ref] Abbiamo tutti grandi speranze per i risultati che otterranno i diplomati del Gruppo futuro che parteciperanno agli eventi.
Cinquantacinque anni fa, nel 1964, si sono tenute altre Olimpiadi a Tokyo. Ricordo con affetto di aver seguito in televisione la nazionale di pallavolo femminile insieme alle responsabili delle giovani donne e di aver parlato con loro dello spirito invincibile della squadra giapponese.

Durante i giochi la competizione tra gli atleti è stata intensa e appassionata, in ogni evento. Ma alla cerimonia di chiusura tutti hanno camminato fianco a fianco e a braccetto, in una dimostrazione di amicizia che trascendeva la nazionalità, salutando con gioia la folla mentre percorrevano insieme l’arena. Questa bellissima scena è diventata un simbolo di pace che le persone in tutto il mondo ancora ricordano e raccontano.
Pierre de Coubertin (1863–1937), fondatore dei Giochi olimpici moderni, ha descritto così lo spirito e il significato della partecipazione che prevale sulla vittoria: «Nella vita, la cosa importante non è il trionfo, ma la lotta; l’essenziale non è aver vinto, ma aver combattuto bene».

Lo sport, come la vita, è pieno di sfide.
I veri vincitori sono quelli che danno il meglio di sé. Coloro che combattono più duramente senza fare paragoni con gli altri brillano di una luminosa vittoria.
Forse alcuni di voi non sono fisicamente forti o bravi negli sport.
Io stesso da ragazzo avevo una costituzione debole, al punto che i medici dicevano che probabilmente non avrei vissuto fino all’età di trent’anni. Comunque mi alzavo presto ogni mattina per dare una mano nelle faccende domestiche e andavo a consegnare i giornali, irrobustendo a poco a poco la mia costituzione fisica.
Grazie all’incoraggiamento del mio maestro, Josei Toda, ho recitato Nam-myoho-renge-kyo con convinzione per diventare forte e sano. Di conseguenza, la mia salute è migliorata e ho potuto visitare cinquantaquattro paesi e territori in tutto il mondo, piantando ovunque i semi della pace.

Il 2 ottobre, il giorno in cui ho intrapreso il mio primo viaggio all’estero, nel 1960, viene ora celebrato come il giorno in cui i membri della nostra famiglia Soka globale riaffermano il loro voto di realizzare la pace nel mondo.
Spero che conquisterete tutti “medaglie d’oro negli sforzi”, diventando forti e resistenti sia nel corpo che nella mente. Voi siete tedofori di giustizia, di speranza e di vittoria che avanzano sulla via della pace, l’obiettivo desiderato dalle persone di tutto il mondo.

(1 ottobre 2019)

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