Siamo tutti perfettamente dotati!
di Roberto Tarantino
Per prepararci al corso del 7 agosto, nel mese di luglio ci siamo incontrati online due volte in gruppi di otto persone.
Durante questi incontri abbiamo potuto conoscerci tra studenti di tutta Europa, ognuno con la propria storia, i propri sogni, le proprie speranze e sofferenze, uniti dal voto di kosen-rufu come “i pesci e l’acqua”.
È stato molto emozionante condividere le nostre esperienze e studiare insieme i materiali del corso. Nonostante lo svolgimento online, era come se fossimo tutti nella stessa stanza.
A ogni gruppo è stato chiesto di approfondire uno degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030.
Con il mio gruppo abbiamo approfondito l’obiettivo numero 1: “Porre fine a ogni forma di povertà nel mondo”.
È stato bello studiare insieme e pensare a ciò che ognuno di noi può fare nel quotidiano per raggiungere questi obiettivi.
Abbiamo poi creato un video di un minuto che è stato mostrato durante l’incontro del 7 agosto insieme a quelli degli altri gruppi. Realizzarlo è stata un’esperienza importante. Abbiamo deciso di creare un montaggio di vari video e io mi sono proposto per montarlo nonostante non mi sentissi all’altezza: è stata un’ottima sfida che abbiamo condiviso insieme, sforzandoci ognuno di fare la propria parte.
Ho trovato inoltre molto incoraggianti le due lezioni, in particolare la spiegazione sul “qui e ora”, su come non serva cambiare il luogo in cui viviamo per realizzare la nostra missione, ma possiamo realizzare il nostro voto di kosen-rufu ovunque, qui e ora.
L’obiettivo di una società pacifica non deve spaventarci, siamo tutti perfettamente dotati!
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In prima linea nel potente flusso di kosen-rufu
di Livia Mancinelli
Gli incontri delle settimane precedenti al corso mi hanno permesso di sperimentare in prima persona quanto il linguaggio del Buddismo sia universale e trascenda ogni ostacolo linguistico o confine.
Le differenti e fantastiche personalità che ho incontrato nel mio piccolo gruppo sono dei tesori immensi che arricchiranno per sempre la mia vita.
Il nostro gruppo si è occupato dell’Obiettivo per lo Sviluppo sostenibile numero 4: “Fornire un’educazione di qualità, equa e inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti”.
Dare vita in inglese a un progetto che mettesse tutti d’accordo è stato molto difficile, ma grazie al Daimoku che abbiamo recitato in itai doshin ci siamo riusciti ed è stato incredibile vedere i nostri sorrisi e il nostro video proiettati il 7 agosto durante il festival culturale.
Ogni lavoro esprimeva in modo unico e diverso lo stesso desiderio di Sensei di un mondo giusto, in cui la dignità della vita e i diritti umani siano al centro.
Ciascuno di noi ha fatto del suo meglio, chi cantando, chi disegnando, chi suonando, chi leggendo poesie, chi condividendo determinazioni o formulando un voto in perfetto accordo con la propria individualità.
Mi sono commossa perché ho sentito di essere parte di qualcosa di grande, di essere nel flusso impetuoso di kosen-rufu e di non essere sola: la Soka Gakkai è fatta di persone diverse e uniche che condividono lo stesso desiderio e lo stesso cuore del maestro.
Sono profondamente grata e desidero portare in qualunque luogo mi troverò lo spirito sempre vittorioso che ho imparato durante il corso.
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L’incoraggiamento dei responsabili europei
Hideaki Takahashi, raccontando la sua esperienza di quando faceva attività Studenti in Giappone, ha incoraggiato su due punti:
- Studiare il Buddismo di Nichiren Daishonin, approfondire i suoi scritti durante il periodo in cui si è studenti, in particolare Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese, L’apertura degli occhi e Gli insegnamenti orali.
- Sfidarsi nello shakubuku incoraggiando gli amici e risvegliandoli al loro infinito potenziale.
Suzanne Pritchard ha ricordato che il prossimo ottobre celebreremo il sessantesimo anniversario della prima visita di Sensei in Europa.
Ha incoraggiato tutti a cogliere questo importante anniversario per rilanciare la propria determinazione e i propri obiettivi.
Citando il Gosho e gli scritti di Sensei ha incoraggiato ad approfondire ancora di più il potere dinamico di Bodhisattva della Terra e decidere con forza di farlo emergere in modo da ispirare anche le altre persone attraverso il cambiamento personale. Le sofferenze e le ansie che si sperimentano, permettono di connettersi alle altre persone che stanno attraversando difficoltà simili, così è possibile incoraggiarle e stabilire un profondo legame con loro.
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I commenti dei partecipanti
Sofia Cataldi (Emilia Romagna), Sento che le parole più adatte a racchiudere l’essenza del corso europeo studenti siano umanità e speranza. Grazie alle esperienze e agli incoraggiamenti ricevuti ho percepito l’infinito potenziale che abbiamo in quanto esseri umani. Se prima disprezzavo e avevo paura delle mie ansie, dei miei dubbi e delle mie insicurezze come se fossero delle debolezze non adeguate a una devota del Sutra del Loto, ora ho capito che un cuore sincero e uno spirito puro possono utilizzare questi sentimenti come uno strumento per connettersi agli altri e creare dei dialoghi di valore.
In quanto esseri umani abbiamo la capacità di trasformare i dubbi in speranza attiva. Sento che costruire un mondo di pace non è un’utopia. Questa certezza deriva dai sorrisi, dalle voci e dagli occhi degli studenti europei partecipanti al corso. Credo che insieme abbiamo l’energia e la creatività per realizzare kosen-rufu. Ho il cuore colmo di gratitudine.
Giulia Censon (Sicilia), Partecipare a questo corso è stato una grande occasione. La gioia con la quale ognuno di noi ha partecipato mi ha toccato nel profondo. L’atteggiamento con cui ci si rapportava mi ha incoraggiata ad abbattere quel velo di diffidenza che caratterizza i nuovi incontri nel mondo di oggi e rende anche difficile fare shakubuku.
Il risultato meraviglioso di questo corso è la riprova che solo collaborando, dialogando e lottando insieme si può vincere veramente. Nonostante le varie difficoltà, grazie alla collaborazione e al desiderio di portare avanti questo corso abbiamo portato a termine la nostra piccola “missione”.