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Riunione nazionale del Gruppo uomini italiano - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:55

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Riunione nazionale del Gruppo uomini italiano

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Il 30 maggio si è tenuta online la riunione generale del Gruppo uomini italiano presentata da Antonello Dose e Gaetano D’Amico. Con l’obiettivo di trasmettere speranza a tutti, sono state raccontate due esperienze e condivisi dei momenti artistici e di incoraggiamento.
Durante la diretta si sono collegate 20000 persone, con picchi di 7500 persone collegate simultaneamente, e dopo poche ore si contavano oltre 35000 visualizzazioni.

«In occasione del cinquantacinquesimo anniversario della fondazione del Gruppo uomini in Giappone, ha detto Antonello Dose, è stata organizzata questa riunione con la determinazione di contribuire insieme al maestro Ikeda alla felicità delle nostre comunità e diventare persone che ispirano gli altri con fiducia e speranza».

Nell’introduzione, Gaetano e Antonello hanno sottolineato che la Soka Gakkai promuove attivamente la pace, la cultura e l’educazione basandosi sul rispetto della dignità della vita e sulla convinzione che gli esseri umani hanno un infinito potenziale positivo. Inoltre, hanno ricordato i tre motti del Gruppo uomini:

  • Mantenere lo spirito di ricerca tutta la vita per non trovarsi mai a un punto morto
  • Vincere sul lavoro per dare una prova concreta secondo il principio di fede e vita quotidiana
  • Contribuire alla propria comunità per far sì che divenga la Terra della Luce Tranquilla.

In conclusione, hanno letto la poesia del presidente Ikeda dedicata agli uomini:

Impetuoso, come una cascata
instancabile, come una cascata
audace, come una cascata
allegro, come una cascata
fiero, come una cascata.
Un uomo dovrebbe avere
il portamento di un re

(D. Ikeda, giugno 1971).

Nelle prossime pagine presentiamo i contenuti della riunione che è ancora disponibile online sul canale Youtube della SGI Italia.

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Vivere per il bene delle generazioni future

di Alberto Aprea, presidente Soka Gakkai italiana

Congratulazioni per questa magnifica riunione che celebra il cinquantacinquesimo anniversario della fondazione del Gruppo uomini.
Trovo che il titolo scelto, Accendere la luce della speranza, sia molto incoraggiante, grazie mille!
Inoltre ringrazio di cuore tutti coloro che hanno lavorato per realizzare questo bellissimo incontro, così come i numerosi ospiti presenti e tutti i membri del Gruppo uomini, per le azioni altruistiche che stanno portando avanti nonostante le difficoltà.
Oggi stanno seguendo questa riunione anche molte compagne di fede del Gruppo donne, alle quali voglio dedicare un saluto speciale. Noi uomini desideriamo cogliere quest’occasione per esprimervi il nostro più profondo apprezzamento per tutto ciò che fate ogni giorno, per aprire strade di pace e felicità. Grazie!
A causa della situazione attuale, innumerevoli persone in tutto il mondo, tra cui molti membri del Gruppo uomini, stanno attraversando uno dei momenti più difficili della loro vita.
Tuttavia, per quanto l’epoca sia avvolta dall’oscurità, la Legge mistica ci permette di creare valore in qualsiasi circostanza, trasmettendo speranza anche alle persone intorno a noi.
Proprio nei momenti di maggiore difficoltà, il nostro spirito è quello di far emergere il “cuore del re leone” e di manifestare tutto il coraggio e la forza inerenti alla nostra vita, per risvegliare la natura di Budda in noi stessi e negli altri.
Nichiren Daishonin dichiara che il Daimoku del Sutra del Loto è come il ruggito di un leone.
Più la situazione si aggrava, più dobbiamo intensificare la nostra preghiera, recitando con ancora più forza Nam-myoho-renge-kyo.
Questo invincibile ruggito del leone ci permette di manifestare una potente forza vitale, e di vincere su tutte le sfide.
Il Buddismo di Nichiren Daishonin è un insegnamento per la trasformazione interiore della vita, la fonte della forza per creare la solidarietà umana e stabilire la pace.
Quando parliamo a qualcuno del Buddismo, con gioia e coraggio, quando recitiamo Nam-myoho-renge-kyo e ci attiviamo per sostenere una persona, naturalmente, sia nella sua vita che nella nostra, sboccerà la felicità.
Nichiren Daishonin scrisse a una sua discepola: «Quando si accende una torcia per qualcuno di notte si fa luce non solo a quella persona, ma anche a se stessi» (I vestiti e il cibo, RSND, 2, 1002).
E Tolstoj una volta disse: «Viviamo per noi stessi solo quando viviamo per gli altri. Può sembrare strano, ma provateci e lo capirete con l’esperienza».
Un grande ideale come la pace nel mondo inizia con il prenderci cura delle persone vicino a noi, la nostra famiglia e i nostri amici.

Come membri della Soka Gakkai, e in particolare come uomini, dobbiamo rifiutare con fermezza la guerra, rigettare ogni tipo di conflitto e qualsiasi forma di violenza che possa arrecare dolore e sofferenza alle persone, privando i giovani del loro futuro. Noi abbiamo la responsabilità di prenderci cura delle generazioni a venire.
Facendo nostro il desiderio del maestro Ikeda, da oggi dedichiamoci ancora di più, con tutto il cuore, a far crescere i nostri successori giovani e giovanissimi!
A questo riguardo, nel libro dedicato al Gruppo uomini, L’orgoglio di essere pilastri d’oro per kosen-rufu, c’è un passo di Sensei a me molto caro che dice:
«Gli alberi di ginkgo del Giappone provengono dalla Cina. Nella lingua giapponese essi vengono designati anche con alcuni caratteri cinesi che significano letteralmente “albero nonno-nipotino”, poiché se qualcuno pianta un ginkgo adesso, i suoi frutti verranno raccolti dai nipoti. Lessi questa spiegazione tanto tempo fa e ancora ne serbo il ricordo. A me pare che questo nome voglia significare: “Non vivo per me stesso, ma per il bene delle generazioni che verranno dopo di me. Raccoglierò tutta la mia forza vitale e realizzerò grandi cose!”» (pag. 115). Ispirato da questo incoraggiamento del presidente Ikeda, il Gruppo uomini ha fatto proprio questo spirito, esprimendolo anche nel testo della sua canzone – Cuore sempre giovane – con queste parole: «Ora vivrò per il bene di chi nel futuro verrà. Questa è l’eterna promessa che la mia gioia sarà».
Da oggi, con allegria e con un cuore sempre giovane, affrontiamo ogni sfida che ci attende e facciamo risplendere più che mai la brillante luce della speranza per una “cultura di pace” per la felicità dell’intera umanità.
Grazie!

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In cosa credono i buddisti?

I buddisti credono che ogni individuo possiede un potenziale positivo illimitato e il potere di cambiare in meglio la propria vita e di conseguenza la società.
Il Buddismo insegna che c’è una Legge che include ogni fenomeno dell’universo e che tutte le forme di vita sono interconnesse. Spiega inoltre che noi siamo i soli responsabili della direzione che prendono le nostre vite: un cambiamento nel nostro cuore o nel nostro modo di pensare porta inevitabilmente a un cambiamento delle circostanze esterne, influenza il luogo in cui viviamo e le persone che ci circondano.
Il percorso per raggiungere questa consapevolezza, o Illuminazione, può suggerire l’idea di pratiche austere, ben oltre la portata delle persone comuni. Questa visione però è stata rivoluzionata da Nichiren Daishonin, basandosi sull’insegnamento del Sutra del Loto che afferma che l’Illuminazione non è altro che la piena comprensione della realtà di questo mondo e della natura della nostra mente, e diede istruzioni precise su come tutti possono ottenerla in questa vita.
L’Illuminazione non è un traguardo prefissato che alla fine raggiungeremo, ma è un processo per sfidarsi ogni giorno, rinnovare con costanza la nostra determinazione, migliorarsi e influenzare positivamente l’ambiente che ci circonda.

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Non rinunciare mai

Intervista a Roberto Baggio

Alla riunione del Gruppo uomini ha partecipato anche Roberto Baggio con questa intervista, per trasmettere un messaggio di incoraggiamento e di speranza

Puoi raccontarci in che modo stai lottando in questo periodo così complicato e difficile per l’umanità intera?

Abbiamo la grande fortuna di conoscere il Buddismo, di praticarlo e di avere un maestro che ci guida in ogni momento.
Sappiamo benissimo qual è il suo pensiero, in che modo ci incoraggia di fronte a grandi difficoltà, come questa pandemia.
Lui ci invita sempre a raccogliere le sfide e ad affrontarle con grande determinazione. Credo che questo sia la base di tutto.
In questo periodo così particolare e difficile per tutti, in cui purtroppo molti di noi hanno perso i propri cari, quello che mi ha sostenuto è stato approfondire ancora di più la mia fede, giorno per giorno.
Perché da lì nasce tutto: nasce la speranza, nasce il desiderio di rinnovarci, nasce una visione positiva per il futuro.

Hai incontrato varie volte il presidente Ikeda. Il nostro maestro ci incoraggia sempre a non smettere mai di lottare, ricordandoci che la gioventù non dipende dall’età. Cosa puoi dirci su questo?

Mi trovo perfettamente d’accordo. Spesso mettiamo dei paletti alla nostra vita, dei limiti, per paura. Io ho imparato che bisogna avere il coraggio di sfidarsi. Dobbiamo avere il coraggio di andare oltre. Perché non potremo mai scoprire qual è il nostro vero valore se rinunciamo. È questo che voglio dire a tutti i nostri compagni di fede che sono presenti oggi. Non rinunciare, accettare le sfide: solo così potremo capire veramente qual è il nostro grande valore.

Cosa vorresti suggerire, in base alla tua esperienza di marito e di padre, in quest’epoca di così grandi e impreviste difficoltà?

Il nostro maestro ci insegna che dobbiamo andare oltre. Dice che se non c’è speranza, è il momento di crearla. Questo è fondamentale, noi dobbiamo essere degli esempi per i nostri figli, sapendo che loro, anche se alle volte mascherano, ci guardano molto da vicino. Credo che abbiamo tutti gli strumenti, grazie alla pratica buddista. Dobbiamo solo metterli a disposizione di tutte le persone che ci stanno vicino. Per cui andiamo avanti, lottiamo, perché non c’è strada migliore di questa.

Qual è il sogno di Roberto Baggio, oggi?

Quello di diventare una persona sempre più felice. Perché è questo che poi trasforma la nostra vita, trasforma l’ambiente in cui viviamo. E di conseguenza ci permette veramente di alimentare la speranza, giorno dopo giorno. Altrimenti non riusciremo a realizzare quello che il nostro maestro desidera, e che ci insegna ogni giorno.

Grazie davvero Roby.
Grazie davvero a voi. Buona fortuna a tutti e spero che, veramente, le vostre vite siano realizzate!

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La capacità di realizzare un incredibile cambiamento

di Francesco Geracitano, responsabile nazionale uomini

Sono davvero felice di partecipare a questa storica occasione!
Per la prima volta in Italia siamo riusciti a realizzare un incontro aperto a tutti i membri uomini e anche a tutti coloro che, pur non recitando Nam-myoho-renge-kyo, sono interessati a saperne un po’ di più! Grazie, soprattutto perché all’inizio della preparazione, più di tre mesi fa, non pensavamo di riuscire a realizzare un incontro così pieno di gioia e con uno spirito così alto.
Ci siamo sfidati con grande determinazione e siamo andati avanti giorno dopo giorno, sia nelle nostre attività che nella vita quotidiana, nel lavoro, in famiglia e in tutti i campi delle nostre vite, con l’obiettivo di realizzare grandi vittorie nonostante il difficilissimo periodo che stiamo vivendo! Per questo motivo voglio riconfermare che il successo di oggi vale il triplo, perché le sfide affrontate sono state davvero grandi!
Oggi abbiamo ascoltato delle meravigliose esperienze, ma in realtà ne abbiamo ricevute più di trecento, tutte ricche di determinazione e coraggio, testimonianze di grandi sofferenze che sono diventate un trampolino per realizzare vittorie importanti. Non è stato facile fare una scelta, per cui a nome di tutti voglio ringraziare dal profondo del cuore tutti coloro che si sono impegnati per scriverle, e anche chi ha seguito la preparazione di tutto questo.
Vorrei inoltre ringraziare i presentatori, Antonello Dose e Gaetano D‘amico, e Roberto Baggio, perché hanno accettato di essere parte attiva oggi, nonostante i numerosissimi impegni di lavoro e familiari.
Daisaku Ikeda, il nostro maestro, in occasione della ricorrenza della fondazione del Gruppo uomini ha scritto un brano in cui sottolinea aspetti molto importanti per noi. Scrive: «Sia sul luogo di lavoro che nella nostra organizzazione, i compagni di fede del Gruppo uomini dovrebbero impegnarsi con il cuore del re leone
assumendosi la responsabilità della felicità e della vittoria di tutti, e diventare individui che ispirano fiducia e rispetto profondi in chi li circonda.
Quando tu, in quanto uomo, raccogli il coraggio nel tuo cuore e decidi di non tirarti mai indietro,
qualunque cosa accada, adempiendo fino in fondo alle tue responsabilità, la tua vera forza si manifesterà» (NR, 696, 4).
Qui Sensei ci sta chiedendo di essere protagonisti attivi della nostra vita. E ci chiede di farlo con il cuore del re leone, un cuore impavido che si preoccupa non solo per se stesso, ma anche per altri.
Sottolinea che agendo con coraggio, senza mai tirarci indietro, saremo in grado di manifestare la nostra forza reale che sicuramente è molto, molto più grande di quel che immaginiamo.
Trovo questa visione bellissima, incredibilmente ampia, una prospettiva nuova, ricca di grandi soddisfazioni e gioia!
Nichiren Daishonin in uno dei suoi trattati più importanti afferma: «Se vi preoccupate anche solo un po’ della vostra sicurezza personale, dovreste prima di tutto pregare per l’ordine e la tranquillità in tutti e quattro i quadranti del paese» (Adottare l’insegnamento corretto per la pace del paese, RSND, 1, 25).
Questo passo per noi molto famoso e citato spessissimo dal maestro Ikeda, chiarisce come sia impossibile separare noi stessi dagli altri, anche se nell’epoca attuale è un modo di pensare molto diffuso.
Ci insegna che noi e il nostro ambiente siamo inseparabili, sembriamo due cose diverse ma in realtà siamo una cosa sola e dunque è fondamentale, partendo da questa consapevolezza, che ognuno di noi decida di alzarsi e diventi, o torni a essere, l’attore principale di un grande e duraturo cambiamento, il protagonista della propria vita, un pilastro d’oro della società, un punto di riferimento per le persone intorno, per vincere insieme e insieme costruire “vite felici e realizzate”, come insegna il Sutra del Loto! È per questo che noi recitiamo Nam-myoho-renge-kyo, per manifestare la capacità reale della nostra vita di realizzare questo incredibile cambiamento.
Manifestare cioè la nostra vera natura, quella di Budda, proprio oggi, così come siamo, nel presente, nelle nostre difficoltà quotidiane.
Grazie!

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Come funziona la recitazione di Nam-myoho-renge-kyo?

Alla base del Buddismo c’è la convinzione che ogni essere vivente ha il potere di superare qualunque difficoltà. Questa abilità è chiamata “natura di Budda” ed è una riserva senza limite di coraggio, saggezza e compassione.
Nichiren Daishonin stabilì che la pratica di recitare Nam-myoho-renge-kyo, il titolo del Sutra del Loto, permetterà di cogliere questa mistica verità, innata in tutti gli esseri viventi.
L’impatto positivo che ha la recitazione di Nam-myoho-renge-kyo – o Daimoku – nella nostra vita è una cosa difficile da comprendere e la si può capire solo sperimentandola in prima persona. Per questo motivo la persona che inizia a praticare viene incoraggiata a recitare Daimoku costantemente, per un certo periodo di tempo.
Recitare Nam-myoho-renge-kyo tutti i giorni può aprire aspetti della vita che non abbiamo mai sperimentato prima:

  • il coraggio di affrontare le sfide di ogni giorno;
  • la saggezza di prendere decisioni in direzione dei nostri sogni;
  • la compassione di ascoltare e supportare le persone intorno a noi; e soprattutto la gioia che viene fuori dal sapere che stiamo dando il massimo e dallo scoprire ciò di cui siamo realmente capaci.

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Nessuna preghiera rimarrà senza risposta

esperienza di Antonio Muscillo, Borgo San Lorenzo (FI)

Ho cinquantanove anni e vivo con la mia famiglia nel Mugello, a Borgo San Lorenzo. Sono diventato buddista nel 1987, insieme a mia moglie, e nello stesso anno ci siamo sposati e abbiamo avuto un figlio. Ho continuato a praticare per una diecina d’anni, e poi ho smesso. A quel tempo avevo un buon lavoro, guadagnavo bene, mi divertivo e sembrava che tutto andasse bene…
Poi nel 2007 si cominciavano ad avvertire i primi segni di crisi economica e nonostante avessi ottimi risultati come fatturato, il titolare dell’azienda decise che voleva chiudere e andare in pensione. Quindi dovevo farmi venire un’idea, e insieme alla mia famiglia volevamo pensare a un nuovo progetto per tutti e tre.
Sapevamo che c’era la possibilità di accedere a dei finanziamenti agevolati e ci venne spiegato che la condizione era restare inattivi, cioè senza lavorare, fino all’esito della pratica che sarebbe pervenuto al massimo entro sei mesi. Tra un sollecito e l’altro invece passò un anno e mezzo e quando finalmente arrivò la risposta, era negativa!
Nel frattempo ci eravamo trasferiti nel Mugello, dove la vita costa meno e sembrava offrirci le giuste opportunità.
Appena trasferiti scoprimmo che mia moglie era incinta, e superati i primi timori, decidemmo di avere questa bambina.
Avevamo finito tutti i risparmi, quindi mi ritrovavo senza lavoro, in piena crisi economica, e con la famiglia cresciuta. Con l’aiuto dei nostri genitori siamo riusciti ad avviare comunque un’attività e sono passati altri sette anni terribili in cui la crisi era sempre più forte e l’unica cosa che cresceva erano i nostri debiti. Nel 2017 eravamo ormai alle corde, avevamo subìto di tutto, furti di macchinari, truffe, insoluti di tutti i tipi, quasi tutti i miei clienti avevano già chiuso … Non sapevo più a chi chiedere aiuto, ma soprattutto la sensazione era di aver fallito una vita intera, di ritrovarmi a cinquantacinque anni con una famiglia sulle spalle senza nessuna prospettiva…
In quei giorni di disperazione mia moglie ebbe l’occasione di riprendere contatto con una ragazza con cui praticavamo il Buddismo all’inizio, e così nel giro di qualche giorno ricominciò a partecipare alle riunioni della Soka Gakkai. Aveva trovato delle persone molto accoglienti e ogni volta tornava a casa entusiasta. Lo stato vitale che mi trasmetteva mi ha spinto a seguirla. Così abbiamo riaperto il nostro Gohonzon e questa volta ho sentito di voler aprire la mia vita davvero. I primi mesi sono stati un’altalena, montagne russe, sentivo che c’era una speranza che cresceva dentro di me, poi arrivava una mail o la telefonata dalla banca che mi faceva risprofondare nella disperazione.
Tutte le mattine recitavo un’ora di Daimoku e andavo a lavorare, partecipavo a tutte le attività buddiste che potevo e la sensazione di essere sulla strada giusta si faceva ogni giorno più forte.
Decisi di chiedere un consiglio nella fede, perché davanti al Gohonzon sentivo che la confusione era il mio problema più grande. Grazie a quei consigli sciolsi ogni dubbio e decisi di fare ciò che per anni non ero riuscito a fare: chiudere la vecchia società e dare nuovo slancio all’attività di riparazione che ci stava dando buoni risultati. Pur essendo in un settore dominato da aziende molto più grandi e strutturate, tutta la cura e la determinazione che mettevamo nel lavoro ha cambiato le cose. Infatti poco dopo un geometra che ci aveva visto lavorare fece il nostro nome a una grossa azienda, un consorzio che aveva appena preso l’appalto per la sistemazione della rete idrica e fognaria di gran parte della Toscana.
Mi sono reso conto che era l’occasione della vera svolta. Anche se avevo una paura terribile di fallire di nuovo, questa volta avevo un’arma in più: Nam-myoho-renge-kyo. Non sapevo cosa fare perché in realtà doveva solo aspettare… e se poi non chiamano? Cosa posso fare io per influenzare questa situazione? Così io e mia moglie abbiamo deciso di intensificare ancora di più la nostra pratica quotidiana.
Alla fine, qualche giorno prima di Natale, sono stato chiamato e prima della fine dell’anno abbiamo stipulato il contratto che tanto aspettavamo. Siamo riusciti a pagare quasi tutti i debiti. Nel giro di qualche mese la nostra situazione è completamente cambiata.
Adesso io e mia moglie sappiamo per certo che altre sofferenze, altre difficoltà verranno, ma sappiamo anche che “nessuna preghiera del devoto del Sutra del Loto rimarrà senza risposta”.

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Il diritto di essere felice

esperienza di Paolo Tosi, Boissano (SV)

Prima di incontrare il Buddismo la mia vita era attraversata da rabbia, impotenza, frustrazione, apatia, angoscia e confusione….
Sono passati ormai più di dodici anni da allora, e praticando quotidianamente sono riuscito a trasformare le mie tendenze negative, alcune molto negative, e ad attraversare difficoltà e sofferenze riuscendo sempre a dare loro un senso, utilizzandole per migliorare la mia vita e avanzando passo dopo passo nella mia rivoluzione umana.
Voglio raccontare come sono riuscito a trasformare una situazione di precarietà economica che mi portavo dietro da tutta la vita. Dopo venticinque anni di lavoro da idraulico, nonostante i miei tanti sforzi per riprendermi da un grosso fallimento e dopo aver fatto l’artigiano, essere entrato in una società, averne costituita un’altra ed essere rimasto solo a remare per l’ennesima volta, esausto, facendo due lavori per pagare tutti i debiti, decisi di chiudere.
Sentivo che per la mia vita era necessario un cambiamento radicale, volevo stabilità e tranquillità: a cinquant’anni mi sarei cercato un lavoro da dipendente.
Mi iscrissi così all’ufficio per l’impiego, era il marzo del 2018.
Tuttavia, la mia determinazione era fiacca. Vivevo come un fallimento aver dovuto chiudere la mia attività, e poi mi spaventava il fatto di andare “sotto padrone”, lo sentivo come una restrizione della mia libertà. E infatti le risposte non arrivavano. Il tempo passava, i pensieri mi portavano a ricercare scappatoie o a rivedere le mie decisioni. Mantenere “una mente salda” è stata un’ardua sfida. Determinai di trovare un lavoro entro il 18 novembre, anniversario della fondazione della Soka Gakkai.
Fui chiamato per un colloquio e il 17 novembre mi venne offerto il posto: era incredibile, avevo determinato e realizzato!
Non sentivo però il cuore leggero, e per di più il lavoro propostomi presupponeva uno sforzo che, lo sapevo, la mia schiena non poteva sopportare perché negli ultimi anni a causa dell’usura da lavoro e di numerosi infortuni, mi trovavo spesso bloccato a letto per giorni interi. Così rifiutai il posto.
Volevo trasformare il mio karma, avere una vita soddisfacente e godere di buona salute. Iniziai con il prendermi cura del mio corpo e smisi subito di fumare.
Anche se non potevamo permetterci la minima spesa, mia moglie e io decidemmo di partecipare a un corso buddista. Quei giorni mi diedero una grande carica e determinazione.
Decisi che avrei vinto! Era maggio del 2019.
I miei sforzi presero quindi una nuova direzione, avrei trovato la soluzione più coerente con la Legge mistica, per creare il massimo valore.
Continuavo però a non ricevere nessuna risposta. Inoltre, facendo un lavoro in casa mi fratturai un polso e per l’ennesima volta mi ritrovai al pronto soccorso.
Volevo assolutamente approfondire quest’aspetto, non doveva più succedere e determinai di prestare la massima attenzione, qualsiasi cosa facessi e di risolvere tutti i miei problemi di salute. Poco dopo venni a conoscenza di un nuovo trattamento grazie al quale risolsi i miei problemi.
Il fisico finalmente reggeva, mi sentivo rinato. Misi azioni in tutte le direzioni per cercare di migliorare. Mi iscrissi a tutti i concorsi a cui potevo partecipare e…non ne passai nessuno.
Era febbraio 2020 e scadeva la disoccupazione, dovevo assolutamente risolvere! Il Coronavirus e la conseguente totale chiusura mi fecero subito pensare al peggio. Eppure in pieno lockdown, un’auto candidatura mandata mesi prima venne notata e fui chiamato per un colloquio e assunto subito come tecnico antincendio a tempo determinato, per passare poi all’indeterminato. Era un buon lavoro, ma a livello retributivo non rispettava la mia professionalità ed esperienza, e facevo anche molti chilometri in autostrada… Rideterminai di vincere su ogni aspetto entro il 18 novembre. Ripartii dalla preghiera, dalla recitazione di Nam-myoho-renge-kyo.
Il 10 novembre partecipai a un concorso pubblico a cui mi ero iscritto durante il lockdown e vinsi piazzandomi primo. Sono stato assunto a tempo pieno e indeterminato nell’acquedotto della zona dove abito come fontaniere di terzo livello, con tutti i diritti e gli emolumenti che mi spettano!
Questa esperienza non ha cambiato solo la mia situazione economica: la vittoria più grande è la trasformazione interiore che ho compiuto grazie a queste sfide. Nel futuro mi vedo impegnato a dare il massimo per migliorare l’ambiente di lavoro e il rapporto tra colleghi, armonizzare il quartiere in cui vivo, far conoscere il Buddismo di Nichiren Daishonin e incoraggiare ogni persona a sentire e perseguire il diritto di essere felice, così come sto imparando a fare io grazie al mio maestro Daisaku Ikeda.

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