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Sull’onda dei miei sogni - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:05

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Sull’onda dei miei sogni

Raffaella Heather Treattino, Napoli

Raffaella ha iniziato a praticare il Buddismo a sedici anni e da allora ha continuato a sfidarsi con coraggio cercando di dare il massimo in ogni ambito della sua vita, e così è riuscita ad aprire la strada alla sua grande passione per la musica e per il canto

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Raffaella ha iniziato a praticare il Buddismo a sedici anni e da allora ha continuato a sfidarsi con coraggio cercando di dare il massimo in ogni ambito della sua vita, e così è riuscita ad aprire la strada alla sua grande passione per la musica e per il canto

Quando avevo sedici anni, grazie a mia sorella Leonida e al suo nuovo modo così determinato di affrontare la vita mi sono avvicinata alla pratica buddista. Ho iniziato e mai più smesso.
A diciannove anni avevo l’obiettivo di iscrivermi alla facoltà di Veterinaria, ma per quanto recitassi Daimoku non riuscivo a superare l’esame di ammissione.
In realtà sin da piccola avevo una grande passione per la musica e per il canto, ma pensavo fosse un cammino troppo incerto per farne un lavoro… Scoraggiata riguardo a Veterinaria, provai d’impulso a entrare al Conservatorio. Ci riuscii al primo tentativo e con il massimo dei voti! La vita mi stava dicendo di ascoltarmi e di realizzare la mia vera passione, la musica.
La felicità fu breve: la mia famiglia fu costretta a chiudere il supermercato che gestiva da quarant’anni e dopo pochi mesi persi improvvisamente mio padre.
Per aiutare la mia famiglia decisi di lavorare come commessa full time, mentre continuavo i miei studi. Con tanto Daimoku e con il sostegno dei compagni di fede sono riuscita a laurearmi, nei tempi previsti e con il massimo dei voti.
A quel punto sorse il dubbio: dovevo abbandonare un lavoro sicuro per lanciarmi nel difficile mondo della musica? Seguendo le parole di Sensei ho capito che il punto era dare il massimo lì dov’ero, ed è così che si sono aperte nuove prospettive.
Tutto è iniziato con un viaggio negli Stati Uniti dove, in modo del tutto inatteso, mi è stato proposto di cantare in varie serate importanti in un’orchestra Swing a Broadway.
Rientrata in Italia ho avuto diverse richieste di concerti e dedicandomi solo alla musica guadagnavo in modo continuativo. Poi è arrivata la pandemia.
Con il primo lockdown ho rivissuto tutte le mie paure, il settore della musica si è fermato e le mie tasche erano vuote. Recitavo Daimoku per far emergere i miei talenti.
Poco dopo, uno dei musicisti con cui collaboravo è stato chiamato da un’importante compagnia di crociere e ha proposto me come cantante.
Nell’agosto 2020 mi sono imbarcata. Inaspettatamente, poiché la collega che doveva alternarsi con me sul palco non poté salire a bordo, mi sono trovata ad affrontare da sola serate importanti con il rischio di mettere sotto stress la mia voce e non riuscire più a cantare.
Ho sentito che tutto dipendeva da me, che dovevo seguire semplicemente l’esempio del mio maestro. L’unica arma era Nam-myoho-renge-kyo. Ho recitato senza sosta fino a sentire la certezza che avrei potuto farcela anche da sola.
Il 16 agosto una delle prime navi da crociera al mondo stava ripartendo e durante l’inaugurazione avrei tenuto il mio primo concerto.
Sono salita sul palco con una grinta pazzesca, tra l’entusiasmo di tutti. Mi sono sentita felice perché avevo superato il mio limite e la mia autostima si era rafforzata.
Non ho mai perso la voce, e dopo un mese è arrivato il sostegno di un’altra cantante. Con una preghiera determinata, con fede nel Gohonzon, ero riuscita a trasformare me stessa e ad armonizzare l’ambiente intorno a me. In nave però mi sono ammalata di Covid. L’ho vissuta come una grande opportunità di fede: con il mio atteggiamento combattivo e ottimista ho potuto parlare a tante persone della pratica buddista e il beneficio non si è fatto attendere: sono risultata negativa dopo undici giorni di malattia e dopo i tamponi di protocollo sono tornata sulla nave e ho concluso il mio contratto.
Come ci insegna il nostro maestro: nell’istante in cui decidiamo di vincere, ogni nervo e fibra del nostro essere si orienta in quella direzione.
Voglio continuare a migliorarmi per rendere fiero Sensei e la mia famiglia, e soprattutto vivere senza paura e con professionalità ciò che mi sta più a cuore: la musica.

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