In aprile il gruppo Giove ha accolto cinque nuovi membri. Dopo un anno di difficoltà questa è la prova che – come afferma il presidente Ikeda – “con amore e con pazienza niente è impossibile”
In questi lunghi mesi di pandemia non abbiamo mai smesso di svolgere le nostre attività e, dopo dodici mesi dall’inizio degli incontri online, siamo riusciti a raggiungere un grande obiettivo, consegnando cinque Gohonzon nel nostro gruppo!
Il 27 febbraio 2020 abbiamo organizzato il primo zadankai online e da quel giorno le attività del gruppo Giove sono proseguite con costanza e senza interruzioni.
Da subito abbiamo fortemente sentito l’importanza di non perderci e abbiamo iniziato a tenere le nostre riunioni online che sono diventate un appuntamento atteso con gioia da tutti.
Quando abbiamo ricevuto la comunicazione che a marzo di quest’anno sarebbero riprese le consegne dei Gohonzon, cinque persone del gruppo hanno annunciato la loro determinazione di riceverlo. E così a Termoli, il 9 aprile 2021 un uomo, tre donne e una giovane donna hanno ricevuto il Gohonzon: questa è una data che non dimenticheremo mai!
I meeting online sono stati e sono l’occasione per sviluppare un grande spirito di itai doshin.
Tutti insieme siamo riusciti a orientare il nostro ichinen verso il presente e il futuro, senza stare a domandarci quando finirà questa situazione, ma piuttosto concentrandoci su come organizzare il nostro tempo e le nostre vite per tenere salda la fede e proseguire con la nostra rivoluzione umana.
La preghiera è stata determinante per raggiungere questo obiettivo: se i maestri Toda e Ikeda sono riusciti a superare le traversie della guerra, noi non ci saremmo certo lasciati fermare dalla pandemia!
Tutti insieme siamo diventati “diversi corpi stessa mente” e ognuno è riuscito a portare a termine i propri obiettivi.
Così, alcuni di noi sono riusciti a trovare importanti soluzioni riguardo al lavoro.
Maria Teresa ha vinto un concorso come vigile urbano realizzando un obiettivo che aveva determinato da undici anni.
Laura è stata assunta presso un istituto di credito trasformando, dopo anni di preghiera, i propri dubbi in un risultato concreto. Mentre Mauro, che svolge un’attività nell’ambito della ristorazione, grazie alla pratica e alla preghiera è riuscito, proprio durante il lockdown, a chiudere un importante contratto commerciale.
Inoltre Irene, che stava iniziando a sperimentare la pratica buddista con il sostegno del gruppo, è stata ispirata da questa frase di Sensei nel libro Cos’è la felicità: «Niente è così inconsistente come un’azione senza preghiera. Forse per un certo periodo le cose possono anche andare lisce, ma davanti a una difficoltà si cade nella disperazione poiché la vita è debole come un albero secco» (Esperia, pag. 53), e ha maturato la determinazione di ricevere il Gohonzon. Oggi afferma di aver ritrovato la gioia e la speranza, dopo molti mesi di buio!
Adesso il nostro desiderio è continuare a rafforzare la nostra fede e far crescere il gruppo per poter realizzare un settore a Termoli (attualmente siamo due gruppi), affinché le attività di shakubuku possano crescere in tutto il nostro grande, piccolo Molise!