Costruire un futuro luminoso basandosi sul voto: La vita dei discepoli di Nichiren Daishonin – I fratelli Ikegami [puntata 2 di 2]
Desidero passarvi un testimone, miei giovani successori del Gruppo futuro, “tedofori di giustizia”. È il testimone della pace e dei diritti umani, che viene trasmesso dal maestro al discepolo nel mese di luglio.
Alle 19:00 del 3 luglio 1945, il mio maestro Josei Toda fu rilasciato dalla prigione in cui era stato rinchiuso due anni prima, in tempo di guerra, insieme al suo maestro Tsunesaburo Makiguchi, dalle autorità militariste giapponesi. Ereditando lo spirito di Makiguchi, che morì in prigione per le sue convinzioni, Toda si alzò da solo per promuovere il movimento della rivoluzione umana della gente comune.
A Osaka, nella stessa data e più o meno alla stessa ora, dodici anni dopo (nel 1957), anch’io fui arrestato con false accuse in quello che divenne noto come l’incidente di Osaka[ref]Incidente di Osaka: nel luglio 1957, il presidente della SGI Ikeda, allora responsabile dello staff del Gruppo giovani della Soka Gakkai, fu arrestato e ingiustamente accusato di aver violato la legge elettorale della camera dei consiglieri per le elezioni suppletive di quell’anno a Osaka. Al termine del procedimento giudiziario, protrattosi per più di quattro anni, Ikeda fu completamente scagionato da ogni accusa, il 25 gennaio 1962.[/ref]. Fu un tentativo da parte della natura demoniaca dell’autorità di ostacolare lo sviluppo della Soka Gakkai, che aveva compiuto grandi passi avanti verso la realizzazione dell’ideale di Nichiren Daishonin di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”.
Quando – dopo due settimane di intensi interrogatori – fui rilasciato, il 17 luglio, il maestro Toda e molti dei miei compagni di fede mi accolsero nella grande sala civica di Nakanoshima. Quell’edificio in mattoni rossi fu la sede del raduno di Osaka, dove ci riunimmo per parlare della verità e della giustizia.
Uno striscione di fronte alla stanza proclamava queste parole, tratte da Lettera ai fratelli del Daishonin, che ho condiviso con voi nella scorsa puntata (NR, 700, 14): «Se la propagate [questa dottrina], i demoni sorgeranno certamente. Se così non fosse, non ci sarebbe modo di sapere che questo è il vero insegnamento» (RSND, 1, 446).
Il Buddismo riguarda la vittoria. La nostra orgogliosa storia racconta di una Soka Gakkai capace di superare con coraggio ogni avversità e di aprire la strada alla pace e alla felicità di tutte le persone.
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I fratelli Ikegami, Munenaka e Munenaga, affrontarono una strenua opposizione alla loro pratica buddista da parte del padre, Yasumitsu, che per due volte diseredò il fratello maggiore, Munenaka.
Ma i fratelli, insieme alle loro mogli, restarono uniti e superarono ogni ostacolo, convincendo infine il padre ad abbracciare gli insegnamenti del Daishonin.
Fu mentre si trovavano in mezzo a tutte queste sfide che ricevettero il Gosho Lettera ai fratelli, in cui il Daishonin li esortava a non farsi sconfiggere.
È certo che le funzioni demoniache sorgeranno quando progrediremo sul sentiero della fede, cercando di dividere le persone, come nel caso dei fratelli Ikegami, seminando discordia.
Makiguchi metteva in guardia dal fatto che le persone corrotte e senza scrupoli tendono a unirsi, possedendo l’infida capacità di accrescere il proprio potere, e se le persone buone e oneste rimangono isolate e disunite, la società corre il rischio di diventare un luogo oscuro e pericoloso. Ecco perché, insisteva, coloro che stanno dalla parte del bene devono unirsi.
L’unità tra i buoni e i giusti sconfiggerà il male e l’ingiustizia.
Desiderando che i fratelli Ikegami e le loro mogli rimanessero saldamente uniti, il Daishonin continuava a guidarli offrendo loro parole di incoraggiamento.
Per esempio, condivise con loro questo ammonimento: «Si deve diventare maestri della propria mente e non lasciare che la mente sia la nostra maestra» (RSND, 1, 431).
Permettere alla nostra mente di dominarci significa lasciare che la nostra mente debole e instabile ci governi e ci faccia vacillare.
Al contrario, essere “maestri della nostra mente” significa prevalere sulla nostra debolezza interiore, facendo del corretto insegnamento della Legge mistica il nostro fondamento.
Il Buddismo di Nichiren Daishonin e i nostri maestri nella fede ci mostrano la via per diventare maestri della nostra mente e trionfare nella vita. I membri della Soka Gakkai stanno avanzando su questo nobile sentiero incoraggiandosi a vicenda.
Invece di preoccuparvi e soffrire da soli, quando incontrate degli ostacoli sedetevi di fronte al Gohonzon e recitate risolutamente Nam-myoho-renge-kyo. I vostri sforzi iniziano da una preghiera sincera. Quindi parlate con i vostri compagni di fede, sostenetevi a vicenda e sforzatevi di superare i problemi con coraggio, saggezza e ottimismo.
Il Daishonin ha scritto anche: «Qualunque difficoltà possa sorgere, consideratela passeggera come un sogno e pensate solo al Sutra del Loto» (RSND, 1, 447). In altre parole, qualunque cosa accada, pensate che sia solo un sogno e continuate a sforzarvi per kosen-rufu sostenendo la Legge mistica.
Un albero possente con radici solide non potrà mai essere abbattuto, nemmeno dalla tempesta più violenta. Allo stesso modo, coloro che mettono radici salde e profonde nella fede sono forti, anche se a volte possono provare ansia o perdere la fiducia.
I giovani che recitano Nam-myoho-renge-kyo trovano sempre, senza ombra di dubbio, una via d’uscita.
Vincere è importante, ma ancora più importante è non essere sconfitti dalla propria debolezza interiore. Il modo migliore per lucidare il vostro carattere e sfruttare appieno il vostro potenziale è affrontare qualsiasi sconfitta con la rinnovata determinazione di vincere la volta successiva.
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Il dottor Martin Luther King Jr. (1929-1968), leader americano per i diritti civili, ha dedicato la sua vita a combattere il male della divisione e a realizzare il suo sogno di costruire una solidarietà del bene, volta a promuovere la pace e l’armonia. Il dottor King è stato fortemente ispirato dal suo maestro, Benjamin E. Mays, che era il presidente della sua università, il Morehouse College.
Il dottor Lawrence E. Carter, diacono della Martin Luther King Jr. International Chapel del Morehouse College, ereditò lo spirito di questi due grandi uomini, maestro e discepolo, e diffuse il loro messaggio in tutto il mondo. Egli è anche membro del Consiglio di Facoltà dell’Università Soka d’America.
Il dottor Carter una volta ha condiviso con gli studenti delle scuole medie e superiori Soka in Giappone questi versi di una poesia:
Se pensate di essere sconfitti,
lo sarete;
se pensate di non osare,
non oserete;
se vorreste vincere
ma pensate di non farcela,
è inevitabile: non ce la farete.
Se pensate di perdere, perderete,
perché là fuori nel mondo è così,
la vittoria inizia
con la volontà di vincere;
è tutta una questione
di stato mentale[ref]Walter D. Wintle, “The man who thinks he can”, traduzione libera, in Poems That Live Forever, selezionate da Hazel Felleman (New York: Doubleday, 1965), p. 310.[/ref].
Voi, miei cari amici del Gruppo futuro, che avete abbracciato la Legge mistica in giovane età, potete contare su Nam-myoho-renge-kyo, una spada ingioiellata che vi assicura la vittoria assoluta.
Il Daishonin elogiava i fratelli Ikegami per la loro solidarietà e la loro fede incrollabile, dicendo: «Potrà mai esserci una storia meravigliosa come la vostra?» (RSND, 1, 444).
Qualunque cosa accada, non abbandonate il Gohonzon e non allontanatevi dalla Soka Gakkai. Spero che rimarrete sempre in contatto con la famiglia Soka, partecipando agli zadankai e alle riunioni del Gruppo futuro, e in tanti altri modi.
Pensando ai vostri meravigliosi compagni di fede di tutto il mondo, mentre recitate Daimoku custodendo nel cuore il voto di ottenere la vittoria finale, affrontate coraggiosamente i compiti che avete di fronte, uno dopo l’altro.
I vostri sforzi costanti e tenaci per continuare ad avanzare in gioventù come “tedofori di giustizia” illumineranno la via da seguire per voi e per tutti gli altri, e saranno d’ispirazione per le generazioni future.
(1 luglio 2019)