Donne protagoniste, come Hazel Henderson, la futurologa di cui è appena stato pubblicato il dialogo con il presidente Ikeda sui grandi problemi dell’umanità. Entrambi concordano sulla speranza, del tutto controcorrente in quest’epoca, di “creare una società senza perdenti”, in cui il criterio per misurare il progresso non sia un’impersonale “crescita economica” ma il miglioramento complessivo della qualità della vita.
Donne comuni che, spesso silenziosamente, perché la storia ufficiale è sempre stata scritta dagli uomini, hanno dato nel corso dei secoli un enorme contributo alla realizzazione di una società prospera e pacifica e che cominciano a prendere coscienza delle proprie reali capacità.
Proprio perché lo sguardo sulla realtà e le caratteristiche proprie dell’aspetto “femminile” della natura umana sono ciò che più occorre per trasformare la tendenza al conflitto e alla separazione propria della nostra epoca, Ikeda esprime esplicitamente il desiderio di «dare il via a ulteriori riforme all’interno della Gakkai, a tutti i livelli, per assicurare alle donne pari opportunità di esprimere le loro opinioni liberamente e compiutamente».
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