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Allenamento “di gruppo” nella fede - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 15:51

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Allenamento “di gruppo” nella fede

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Domenica 2 aprile, presso il Centro culturale di Bologna, si è svolto il primo corso per responsabili di gruppo del territorio Ferrara. Gli obiettivi erano incoraggiarsi e riflettere su alcuni concetti fondamentali della responsabilità, come ad esempio il valore della prova concreta, o il rapporto maestro-discepolo, argomento al centro di un discorso del presidente della Sgi Daisaku Ikeda, in cui sono stati ricordati i tempi pionieristici della Soka Gakkai. «Non dimenticherò mai il profondo senso di missione e il legame karmico creato con il mio maestro», ha detto Ikeda.
Come ha sottolineato Romano Casalboni, vice responsabile della Divisione uomini dell’area Adriatico, i responsabili dovrebbero condurre gli altri verso il Gohonzon e approfondire in prima persona questa relazione. Come? Sforzandosi di mettere in pratica le parole del Gosho e gli incoraggiamenti di sensei. Senza ovviamente scordarsi del Daimoku.
Nel pomeriggio sono stati toccati gli aspetti primari delle riunioni di discussione: l’importanza di proteggere i luoghi in cui si svolgono e il ruolo centrale delle esperienze, che sono la dimostrazione della validità dell’insegnamento buddista e ne trasmettono l’efficacia. Proprio per mettere subito in pratica questo suggerimento, i partecipanti si sono divisi in piccoli gruppi, condividendo le loro esperienze di fede. Occasione molto apprezzata, durante la quale è emersa l’importanza fondamentale del legame esistente fra pratica per sé e pratica per gli altri.
Infine Virna Giglioli, vice responsabile Divisione donne dell’area Adriatico, ha ricordato che per approfondire il legame con il Gohonzon, ogni responsabile dovrebbe basarsi su una forte preghiera, pilastro della nostra pratica buddista.

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Toscana sud: tre giorni all’insegna del coraggio

di Diego Salcedo e Sonia Soncin

Con lo slogan “Facciamo sbocciare il fiore della fiducia”, la cittadina di Arcidosso, sul monte Amiata, ha visto riunirsi 240 membri del territorio Toscana Sud dal 31 marzo al 2 aprile. Lo studio del Gosho Risposta a Kyo’o, filo conduttore di queste giornate, ha fatto emergere il tema del coraggio, grazie anche agli approfondimenti e alle preziose esperienze di alcuni compagni di fede. Sia in questa lettera di incoraggiamento indirizzata al discepolo Shijo Kingo, in cui Nichiren Daishonin parla dell’importanza di affidarsi coraggiosamente al Gohonzon, che nelle esperienze raccontate, si è evidenziato come le difficoltà della vita possano diventare trampolini di lancio per gioie immense. «La forza sta nel coraggio – hanno spiegato Andrea Bottai, vice direttore generale e Luisa Nerozzi, vice territorio Gd –, il coraggio di perforare con il nostro Daimoku la barriera della mente razionale per ritrovarvi dietro la vera mente del Budda e quindi fondersi con essa e con il Gohonzon».
Il coraggio di “alzarsi da soli”, il coraggio di seguire il maestro, il coraggio da tirare fuori nei “momenti cruciali”, il coraggio di sentire lo spirito che ha mosso la vita di Nichiren Daishonin. Essere un tutt’uno con il Gohonzon. Una fede coraggiosa può trasformare chiunque in un leone, ogni veleno in medicina e far sbocciare il fiore della fiducia.

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Il corso estivo comincia adesso

Dal 31 agosto al 3 settembre si terrà a Fiuggi (FR) il corso estivo nazionale dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, occasione per approfondire la fede e lo studio del Buddismo. Sarà un corso per responsabili di gruppo e settore, al quale parteciperanno anche rappresentanti di territorio e di area, oltre ai responsabili giovani di capitolo, secondo i criteri stabiliti dalla Divisione giovani. Sarà il corso più grande della nostra storia di kosen-rufu in Italia perché vedrà la partecipazione di 2500 membri e quindi un evento complesso da organizzare.
Per il suo pieno successo è importante che ogni partecipante abbia un atteggiamento di piena collaborazione come se lui stesso fosse uno degli organizzatori. Un esempio semplice di collaborazione – che richiede un minimo sforzo individuale, ma permette di risolvere grandi problemi a chi organizza – è quello di leggere attentamente la scheda di partecipazione in ogni sua parte e seguire alla lettera le indicazioni in essa contenute. Ogni area si preoccuperà di raccogliere le adesioni, preparerà le liste e fornirà ai singoli partecipanti tutte le informazioni necessarie.

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A proposito delle candidature politiche

Il 6 e il 7 maggio si è tenuta a Firenze la consulta nazionale nel corso della quale il responsabile europeo Hideaki Takahashi ha risposto alla seguente domanda:

Quali sono le indicazioni della SGI per chi si candida alle elezioni politiche?

Lo scorso autunno, durante il corso della SGI in Giappone, il presidente Akiya ha spiegato chiaramente che le organizzazioni della SGI al di fuori del Giappone non partecipano all’attività politica (vedi NR, 343, 13). Naturalmente, se un membro della SGI desidera dedicarsi all’attività politica può farlo, perché ciascuno decide liberamente cosa fare nella vita privata.
Bisogna però chiarire un aspetto importante: chi decide di candidarsi in politica, a qualsiasi livello (municipale o nazionale che sia), se ha una responsabilità o un incarico nella Soka Gakkai, di qualsiasi tipo, è bene che lo lasci, per evitare ogni tipo di equivoco. Ciascuno decide liberamente cosa fare nella sua vita, ma non bisogna utilizzare la SGI né la relazione con i membri per un secondo fine. La Soka Gakkai esiste solo per realizzare kosen-rufu e non va utilizzata per altre finalità.
Se un giorno poi, chi svolge attività politica lascerà quell’impegno, potrà riprendere una responsabilità nella nostra organizzazione.
È importante chiarire bene questo punto: una persona che pratica da qualche anno ha tanti legami umani nell’organizzazione. Chi si candida non deve utilizzare questi legami per fare propaganda: nessuno può utilizzare l’organizzazione a fini personali. È un aspetto a cui fare attenzione. La stessa attenzione deve essere usata anche dai membri che potrebbero essere tentati di utilizzare i legami di amicizia tra compagni di fede per sostenere la candidatura di quella persona o in generale dare indicazioni di voto.
Nel 1992, durante un corso in Giappone con i direttori generali delle varie organizzazioni della SGI, è stata stilata una risoluzione in cui si affermava che le organizzazioni della SGI al di fuori del Giappone non avrebbero mai portato avanti attività politiche. Questa risoluzione si basa sul desiderio di diffondere il movimento di kosen-rufu in tutto il mondo mantenendo il legame di itai doshin (diversi corpi, stessa mente), l’armonia di tutti i membri basata sulla condivisione del voto di Nichiren Daishonin.

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9 giugno, giorno della Divisione donne italiana

Il 9 giugno si tengono in tutta Italia le riunioni della Divisione donne per celebrare il cinquantacinquesimo anniversario della fondazione della Divisione (Giappone, 1951).
Lo stesso giorno del 2001 il presidente Ikeda dedicò un poema alle donne italiane pubblicato nell’inserto del Nuovo Rinascimento del 1 luglio 2001.
Invitiamo le lettrici a mandare alla redazione i loro contributi sotto forma di resoconti scritti e fotografie. L’indirizzo di posta elettronica è nuovo.rinascimento@sgi-italia.org

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Divisione giovani

nome
Matteo

cognome
Giusti

età
24

da quanto pratichi
da sette anni

grazie a chi
alla mia famiglia

il tuo difetto maggiore
la pigrizia

il tuo punto di forza
la determinazione

il tuo shakubuku più originale o più difficile
al preside dell’istituto che frequentavo

l’azione più coraggiosa nella fede
recitare con costanza giorno dopo giorno

quando alla tua famiglia hai detto che sei diventato buddista, come hanno reagito?
direi molto felici (praticavano già tutti)

e quando hai detto che sei diventato responsabile nazionale dei giovani?
l’hanno saputo in maniere indiretta e comunque bene

i tuoi amici sanno che sei buddista?
certo

hai incontrato ostacoli sul lavoro per la tua fede?
per adesso no

hai amici fra i compagni di fede?
sì, molti

che tipo di attività preferisci?
quella tra i giovanissimi… naturalmente

riesci a dire grazie?
non sempre

ti arrabbi spesso?
non direi

il tuo Gosho preferito
La pratica dell’insegnamento del Budda

cosa non sopporti negli adulti
quando non considerano i giovani

la caratteristica più simpatica degli adulti
ce ne sono?… scherzo, talvolta quella di essere più giovani dei veri giovani

tra la partita della tua squadra del cuore e un meeting, che cosa scegli?
dipende dall’importanza della partita e da quella del meeting. Per esempio: partecipare al meeting nazionale Leonardo o vedere la finale di coppa del mondo… (sarebbe dura)

essere responsabile nazionale del Gruppo Leonardo ha cambiato qualcosa nel tuo modo di vivere la pratica buddista?
no

e nella tua quotidianità?
più impegnato?

in una frase esprimi il sogno che vorresti realizzare
essere circondato da amici di tutto il mondo

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Campania, Basilicata, Puglia e Calabria:quattro regioni diverse, un solo obiettivo

di Ilaria Varriano

Obiettivo stabilito durante l’ultimo corso di area Mediterraneo a Trets: tremila partecipanti alle riunioni nel Sud Italia, entro maggio 2007. Motivazione: contribuire a rendere Campania, Basilicata, Puglia e Calabria luoghi di pace e sicurezza. Sfida raccolta, il 23 aprile nel Centro sociale di Salerno, dai rappresentanti del consiglio nazionale e delle quattro regioni meridionali, da area a capitolo. Come sottolineato dal direttore generale dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, Tamotsu Nakajima, la priorità è cambiare la società dall’interno, attraverso l’impegno a rendere concreti nella vita di tutti i giorni i principi buddisti. Portare avanti la propria rivoluzione umana significa non solo recitare Daimoku e Gongyo, ma sforzarsi di vivere seguendo il cuore di Nichiren. In sostanza, imitare il Budda originale, la sua compassione di essere umano, la capacità di offrirsi con sincerità agli altri, di pregare incessantemente per la felicità del mondo. Condividere i discorsi del Daishonin e del presidente Ikeda sullo spirito dell’offerta, sull’importanza dell’unità tra membri, sullo shakubuku, costituiscono realmente la nostra pratica buddista, solo se prendono forma di azioni concrete. Con gioia. «L’atteggiamento da tenere di fronte a tutto quello che ci capita – ha affermato Tamotsu Nakajima – è sentire profondamente che la vita è un’occasione. Sentire la gioia per la vita, già solo per il fatto di essere vivi. E non lamentarsene». L’effetto della gratitudine verso la vita è trasformare ogni problema, sofferenza, conflitto, disagio in un passo fondamentale per la propria rivoluzione umana. Davanti al Gohonzon, seguendo i maestri, ribadendo la scelta di contribuire al movimento di kosen-rufu si crea una felicità indistruttibile. «L’obiettivo di tremila persone per kosen-rufu – ha detto Asa Nakajima, responsabile nazionale delle donne – è una grande occasione per i membri del Sud Italia per accumulare fortuna. La determinazione è importante e va rafforzata ogni giorno».

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