Deprecated: Function strftime() is deprecated in /var/www/vhosts/ilnuovorinascimento.org/wp-dev.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/themes/nuovo-rinascimento/functions.php on line 220
Creare una primavera di felicità nella nostra vita - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 18:33

700

Stampa

Creare una primavera di felicità nella nostra vita

Giulia Cesaroni, Tamiko Kaneda e Giada Garavaglia approfondiscono vari aspetti dell’attività dei  “giovani gigli bianchi” che sta prendendo il via in diverse regioni

Dimensione del testo AA

Giulia Cesaroni, Tamiko Kaneda e Giada Garavaglia approfondiscono vari aspetti dell’attività dei “giovani gigli bianchi” che sta prendendo il via in diverse regioni

In cosa consiste l’attività della “generazione dei giovani gigli bianchi”? Qual è l’obiettivo e quale la sua missione specifica all’interno del Gruppo donne?

Giada: Fanno parte della generazione dei giovani gigli bianchi tutte le donne fino ai cinquant’anni di età che tra dieci anni, nel centenario della fondazione della Soka Gakkai, saranno in prima linea nel movimento di kosen-rufu.
L’obiettivo fondamentale di questa attività è far crescere successore all’interno del Gruppo donne, mirando al 2030. Per questo è importante che ognuna possa approfondire il legame con il maestro, con la determinazione di creare un’ondata di persone capaci in grado di trasmettere alle generazioni future l’essenza dell’umanesimo buddista.
In particolare, l’attività che stiamo organizzando consiste nell’incontro in piccoli gruppi di massimo dieci/dodici persone per studiare e approfondire insieme il volume 30 de La nuova rivoluzione umana. Uno studio “attivo” in cui ognuna può dare il suo contributo condividendo le proprie esperienze alla luce degli incoraggiamenti di Sensei.

Giulia: Con questa attività vogliamo creare uno spazio di scambio e condivisione tra coetanee, in modo che le generazioni delle donne più giovani sviluppino un legame fortissimo con il presidente Ikeda e utilizzino lo studio del volume 30 de La nuova rivoluzione umana per metterlo in pratica nella vita quotidiana. In realtà è ciò che dovremmo fare tutte, ma qui il punto centrale è la condivisione all’interno della stessa generazione.
Sicuramente l’eterogeneità è una grande ricchezza della Soka Gakkai, ma questo aspetto del confronto tra coetanee è un valore aggiunto, come avviene anche per le giovani mamme. Allo stesso modo le donne giovani che non fanno attività giovani mamme possono avere un loro spazio per crescere insieme mettendo al centro la relazione con il maestro.

Tamiko: Sensei spiega che la fascia di età fino ai cinquant’anni costituisce per le donne il periodo di massima fioritura, in tutti gli aspetti della vita (vedi pag. 6).
Allo stesso tempo è anche una fase molto delicata di continui e rapidi cambiamenti. Per questo Sensei afferma che in mezzo a tante difficoltà è importante, grazie al Daimoku per sé e per gli altri, riuscire a diffondere una “primavera di felicità”.
La missione dei giovani gigli bianchi è creare questa primavera di felicità nelle nostre vite.
Afferma inoltre che è fondamentale che il Gruppo donne sviluppi la capacità di “non lasciare nessuna indietro”, rispettando le caratteristiche peculiari di ogni generazione.
Quindi anche per noi responsabili è fondamentale sviluppare, attraverso il Daimoku, la capacità di incoraggiare e sostenere tutte le generazioni che fanno parte del Gruppo donne, ogni fascia d’età, in accordo con il principio del “ciliegio, susino, pesco e prugno selvatico”.
Attraverso la nostra pratica buddista possiamo sviluppare ognuna le proprie caratteristiche e continuare a migliorarci.
Credo che il volume 30 de La nuova rivoluzione umana raccolga l’essenza di ciò che Sensei vuole lasciare a noi discepoli, la sua eredità. Ogni volta che lo rileggo scopro delle guide su cui non mi ero soffermata e questo mi sprona a metterle subito in pratica per inciderle nella mia vita.

Come si colloca questa nuova attività nel Gruppo donne?

Tamiko: Sono convinta che l’attività dei giovani gigli bianchi porterà una ventata di energia fresca nel Gruppo donne, com’è avvenuto con le giovani mamme. D’altra parte il compito delle donne più grandi è fondamentale per trasmettere la loro esperienza di fede e di vita alle più giovani, perché hanno un bagaglio davvero prezioso e possono incoraggiarle basandosi su una forte convinzione maturata con l’esperienza.
Personalmente, quando sono passata al Gruppo donne la cosa che mi ha più impressionata è stata la forza del loro Daimoku, il fatto che tutto si basa sulla preghiera, tutto parte dal Daimoku, questo mi ha molto colpita.

Giada: Sensei ci chiede sempre di pregare per la crescita delle nuove generazioni e di trasmettere loro tutto quanto necessario per portare avanti il movimento di kosen-rufu, e sottolinea che i tempi cambiano e quindi non dobbiamo pensare di far crescere i successori nello stesso modo in cui siamo cresciute noi.
Questo significa incoraggiare le giovani generazioni affinché emerga il loro talento e avanzare insieme a loro nella direzione indicata dal maestro.
In questo momento, nella Soka Gakkai italiana, le donne fino ai cinquant’anni di età sono più di un terzo del Gruppo donne.
Tra di loro ci sono anche tante ex giovani donne che per vari motivi sono rimaste ai margini e si sentono poco valorizzate. L’attività dei giovani gigli bianchi mira a coinvolgerle creando una rete di legami e di sostegno reciproco. Se tutte queste donne giovani si rivitalizzano, va a beneficio di tutte le fasce d’età!

In questa fase iniziale state incontrando qualche difficoltà?

Tamiko: è naturale incontrare qualche resistenza poiché è la prima volta che cerchiamo di dare vita a questo movimento all’interno del Gruppo donne. Di fronte alle novità è normale che ci sia la reazione di frenare. D’altra parte queste difficoltà ci stimolano a sviluppare ulteriori capacità di confronto, di dialogo, e sono certa che alla fine tutte noi riusciremo a comprendere il senso profondo di quest’attività.
Nella Prefazione alla raccolta di guide per le donne, Sensei racconta che sua moglie Kaneko è stata una delle pioniere di questo gruppo (vedi pag. 5) e questo mi dà molta fiducia, è una grande fortuna per noi avere la possibilità di vivere un’esperienza simile!

Giulia: Le resistenze emergono quando prevale il sentimento di esclusione, ma il nostro scopo è far sì che tutte le donne possano sentirsi a proprio agio. Tante donne giovani hanno più facilità a creare legami tra loro, è naturale.
A volte le giovani donne passando al Gruppo donne sentono la mancanza di quella condivisione tra coetanee che c’era nei giovani. Per questo vogliamo creare una rete in grado di accoglierle tutte, di includere e coinvolgere sempre più persone.
Allo stesso tempo è importante comprendere che – come scrive Sensei – «i calorosi incoraggiamenti colmi di saggezza dei membri più anziani nella fede costituiscono per loro una sicura fonte di forza e vigore» (vedi pag. 7).

Quello della “generazione dei giovani gigli bianchi” è un momento della vita ricco di impegni in famiglia, nel lavoro…
Come conciliare tutti questi aspetti con l’attività buddista?

Tamiko: è una domanda che ci poniamo un po’ tutte, periodicamente, perché gli impegni aumentano e ci saranno sempre, ma noi attraverso il Daimoku abbiamo la capacità di tirare fuori tutto il nostro potenziale.
L’attività buddista è una palestra, un’occasione preziosa per allenarci dal punto di vista della fede ed è fondamentale continuare a portare avanti questo allenamento. L’unico modo è partire sempre dalla preghiera: così possiamo attingere alla saggezza, al coraggio, alla lungimiranza del Budda e riusciamo a conciliare tutti gli aspetti della vita personale con l’attività buddista, giorno dopo giorno.

Giulia: Noi pratichiamo per vivere meglio, per essere felici e la fede ci serve proprio per affrontare tutte le sfide della vita. Il Buddismo non è diverso dalla vita quotidiana, quindi è fondamentale non separare mai la vita dall’attività.

Giada: Recitando Daimoku è importante far emergere la saggezza necessaria per comprendere quali siano le priorità, senza farsi prendere dall’ansia da prestazione. Se si ha ben chiara la propria missione come Bodhisattva della Terra, si riesce a conciliare tutto in modo naturale. Personalmente, è proprio nel Gruppo donne che ho imparato a dare la giusta priorità alle cose, a stabilire attraverso il Daimoku quando è più importante essere presente in famiglia e quando a una riunione. Il punto è: in quel momento dove sta la vera sfida per la mia rivoluzione umana?

Che significato ha, secondo voi, il fatto che l’attività dei giovani gigli bianchi nasca proprio ora, all’inizio di questo decennio che porta al 2030?

Tamiko: Secondo me è un’occasione che il nostro maestro ha creato per allenarci nella fase conclusiva della sua vita.
Noi abbiamo la fortuna di essere la generazione che sta sperimentando cosa significa essere discepole quando ancora il maestro è in vita.
Penso che Sensei ci stia preparando in modo che ognuna di noi abbia la forza di avanzare con lo sguardo rivolto sempre al futuro.
Come nell’esempio dell’ago e del filo, è quando l’ago non ci sarà più che i discepoli verranno messi veramente alla prova.
Io sto vivendo quest’attività dei giovani gigli bianchi con lo spirito di farmi allenare da Sensei fino all’ultimo, in modo da poter portare avanti per sempre la mia missione.

Giada: Ora è fondamentale consolidare ancora di più la nostra relazione con il maestro per poterla trasmettere correttamente alle prossime generazioni avendone fatto un’esperienza personale. Io sento che studiando La nuova rivoluzione umana il mio legame con Sensei si è molto rafforzato. La relazione con il maestro è qualcosa che trascende lo spazio e il tempo e ci permette di vivere una vita di felicità assoluta. Sta a noi fare in modo che le nuove generazioni possano avere la stessa consapevolezza.

Come protagoniste della generazione dei giovani gigli bianchi, quali sono le vostre aspettative e i vostri obiettivi?

Giulia: Le mie aspettative sono di fare un grande passo avanti nella mia vita e nella mia fede grazie a questa attività. Ho sempre avuto nel cuore il desiderio di studiare per mettere in pratica e anche nei momenti più difficili mi sono sempre attaccata anche a una sola frase, pensando semplicemente “farò così!”.
Desidero profondamente che ogni donna possa fare una grande rivoluzione umana grazie alla relazione con il maestro e possa dare un contributo alla società e aprire la sua vita in modo da poter accogliere sempre più persone.

Giada: Oggi che in tutte le regioni stanno partendo questi gruppi, ritrovo tante ex giovani donne con cui ho fatto attività in passato, è come non esserci mai lasciate, siamo tutte unite.
Nel corso degli anni ci imbattiamo nelle tempeste del karma, per questo Sensei afferma che è fondamentale attraverso la fede forgiare un cuore saldo, «un cuore che non si lascia mai sconfiggere, capace di sormontare qualsiasi difficoltà». E sottolinea: «L’appagamento e la piena felicità sono determinati da quanto forte e saldo rendiamo il nostro cuore» (NRU, vol. 30, cap. 4, p.ta 41).

Come immaginate il Gruppo donne nel 2030?

Tamiko: Io immagino un Gruppo donne meraviglioso, ricco di diversità. Sono felicissima di far parte dei giovani gigli bianchi e sapere che la signora Kaneko è stata una delle prime a farne parte mi rende felice e orgogliosa.
D’altra parte sento una grande responsabilità perché è facile dare vita a qualcosa di nuovo, ma poi ci vuole tanto impegno perché questo spirito venga trasmesso alle generazioni future. Quindi il mio obiettivo è che questo allenamento si manifesti nella vita di ognuna di noi attraverso una profonda rivoluzione umana.
La vita è in continua evoluzione e anche la nostra organizzazione, poiché è viva, sarà sempre in continuo mutamento.
Perciò è importante mantenere lo spirito di ricerca e non fermarci a dire “accetto/non accetto il cambiamento”, ma invece pensare “bene, mi trovo di fronte a una nuova sfida e con il Daimoku voglio cogliere questa occasione per crescere e migliorare”.
Paragonando anche me stessa alle generazioni più giovani, per esempio a mia nipote che ha quindici anni, ho notato che non ho la sua stessa disponibilità al cambiamento, mentre lei non vede l’ora, quindi è importante per tutti noi continuare a nutrire sempre un grande spirito di ricerca.

Giulia: Il Gruppo donne nel 2030 lo immagino vivace, allegro e pieno di iniziative. Sensei ci incoraggia a risplendere come il sole ovunque siamo, quindi la mia aspettativa è che ognuna di noi riesca a illuminare sempre di più il suo mondo come un sole splendente, i familiari, gli amici, i colleghi e i vicini di casa. Il mio desiderio è che tutte le donne diventino maestre di felicità, il che non significa non avere problemi, ma saper vivere con lo spirito “Io sono la Soka Gakkai, guardate cosa realizzo!”.
Il presidente Ikeda ci insegna che è importante tenere il passo con i cambiamenti della società. Ne La nuova rivoluzione umana scrive: «I tempi stanno cambiando rapidamente. L’essenza fondamentale della nostra fede non cambierà mai, ma il nostro comportamento, così come lo stile dell’organizzazione, devono adeguarsi.
La Soka Gakkai è sempre stata al passo con i tempi grazie ai giovani; utilizzando la loro energia è stata in grado di prendere l’iniziativa e di mantenere lo slancio per progredire.
I Gruppi uomini e donne a volte possono rimanere attaccati al modo in cui hanno fatto attività in passato e non ricercano modalità diverse. Ma è così che si resta indietro. Dobbiamo tenere il passo con i cambiamenti della società e conoscere i nuovi modi di pensare dei giovani» (NRU, 24, 168).
Sensei pensa sempre al futuro e credo che qui il termine “giovani” non si riferisca soltanto al Gruppo giovani, ma alle nuove generazioni, ai successori.

©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata