Presentiamo i punti essenziali del discorso del presidente della Soka Gakkai Minoru Harada alla seconda riunione dei responsabili di centro tenutasi a Tokyo il 28 febbraio 2021
Congratulazioni vivissime per la seconda riunione dei responsabili di centro e per la riunione nazionale dei responsabili uomini che celebra il cinquantacinquesimo anniversario della fondazione del Gruppo uomini.
Il mese di marzo, in cui si percepisce la primavera in tutta la sua vitalità, è per noi il momento di dare concretamente avvio a un grande progresso verso il centenario della fondazione della Soka Gakkai. Questi dieci anni che ci separano dal 2030 hanno senza dubbio un significato profondo per il futuro di kosen-rufu.
Il 18 novembre 1980, in occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai – l’anno successivo alle sue dimissioni dalla carica di terzo presidente – il maestro Ikeda dichiarò: «La Soka Gakkai durerà eterna e immortale fintanto che in essa continuerà a pulsare una fede irremovibile e, mirando a kosen-rufu, continuerà tenace a portare avanti la pratica di propagare la Legge. Si conclude qui il primo atto di questo grande movimento della gente comune portato avanti dalla Soka Gakkai la quale, basandosi sulla Legge mistica, si è dedicata a promuovere la pace e la cultura. Oggi ha inizio la seconda fase. Diamo quindi vita a un grandioso progresso con rinnovato entusiasmo, puntando al centenario della fondazione della Soka Gakkai, per la pace nel mondo, per la cultura e per kosen-rufu» (NRU, vol. 30, cap. 3, puntata 49). Il suo fu un ruggito del leone.
Attualmente stiamo continuando ad affrontare la sfida della pandemia di Covid-19, una prova simile a un lungo tunnel di cui non si intravede l’uscita. Proprio in questo periodo Sensei ci ha affidato la responsabilità dei prossimi dieci anni, da lui definiti un «periodo cruciale», in cui spetterà a noi dare i ritocchi finali alla controffensiva della seconda fase di kosen-rufu, che il maestro Ikeda ha portato avanti per mezzo secolo.
Desidero che tutti noi incidiamo nel nostro cuore che, proprio come ha affermato Sensei nella sua guida, la speranza per trionfare in tutto questo è costituita da una fede irremovibile e dalla pratica di propagare la Legge mistica portata avanti mirando a kosen-rufu, ovvero dall’espansione di dialoghi traboccanti dello spirito dello shakubuku. Inoltre, in occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai, il maestro Ikeda disse: «Miriamo da qui a dieci anni. Sicuramente fra dieci anni celebreremo un meraviglioso sessantesimo anniversario, il più bello».
Dieci anni dopo, nel 1990, fu messa in atto la cosiddetta “Operazione C”[ref]Dal verbo inglese cut, tagliare, cioè separare, spezzare il legame tra i membri della Soka Gakkai e il maestro Ikeda, n.d.t.[/ref] tramata da Nikken, l’allora patriarca della Nichiren Shoshu. Tuttavia, la Soka Gakkai era cambiata radicalmente rispetto a dieci anni prima: invece di lasciarsi spaventare, i membri riuscirono a realizzare, grazie alla guida del maestro Ikeda, la “riforma religiosa dell’era Heisei”[ref]L’era Heisei è il periodo storico che va dall’8 gennaio 1989 al 30 aprile 2019, giorno dell’abdicazione dell’imperatore Akihito, n.d.t.[/ref], spazzando via con una risata anche l’operato dei “falsi santi arroganti”[ref]Terzo tipo dei tre potenti nemici, n.d.t.[/ref]. Grazie a tutto questo, oggi, per la Soka Gakkai, è giunto il momento di spiccare il volo come religione mondiale.
Lo spirito di non lasciarsi mai sconfiggere
A causa della situazione attuale, numerosi compagni di fede in tutto il mondo, tra cui molti membri del Gruppo uomini, stanno attraversando uno dei momenti più difficili della loro vita. In simili circostanze, la prova concreta della vittoria mostrata dai membri del Tohoku rappresenta la più grande fonte di speranza. Il 16 marzo di dieci anni fa (2011), il maestro Ikeda ha inviato un messaggio a tutte le persone colpite dal terremoto e dallo tsunami del Giappone nord-orientale, in cui affermava:
«Niente può distruggere i tesori del cuore. Ogni avversità non è che una prova da superare per poter conseguire la felicità eterna. Il Buddismo del Daishonin, la nostra pratica della fede nella Legge mistica, ci permette di trasformare, senza alcun dubbio o eccezione, tutto il veleno in medicina» (NR, 464, 9).
Ora più che mai, facciamo ardere in noi lo spirito di non lasciarci mai sconfiggere, proprio come i compagni di fede del Tohoku il cui motto è: “Non ci arrenderemo mai!”, e alziamoci con coraggio e speranza mirando da qui a dieci anni, con la convinzione che celebreremo sicuramente un meraviglioso centenario.
Gruppo uomini, prendetevi cura delle donne e dei giovani!
Non credo ci sia bisogno di dire che il maestro Ikeda è il modello eterno per i membri del Gruppo uomini. La “palestra” dove possiamo imparare, approfondire e fare nostro il suo spirito è costituita dalle attività quotidiane della Soka Gakkai. Non si tratta di qualcosa di astratto: è un allenamento che ha inizio da azioni concrete, come prendersi cura di ciò di cui il maestro Ikeda ha continuato a prendersi cura, e lottare con risolutezza per ciò per cui ha lottato il nostro maestro.
Coloro di cui Sensei si è sempre preso più cura sono le donne e i giovani. In particolar modo, ha dato numerose guide molto severe su come rapportarsi con le compagne di fede del Gruppo donne.
Ne La nuova rivoluzione umana, ad esempio, si legge: «Il Gruppo donne è il più grande motore delle attività della Soka Gakkai. […] È importante che i membri del Gruppo uomini rispettino i membri del Gruppo donne, apprezzino i loro sforzi e ascoltino le loro opinioni. I responsabili del Gruppo uomini dovrebbero assolutamente evitare di prendere decisioni in autonomia, senza confrontarsi con gli altri, per poi annunciarne i risultati. Questo non è il modo di prendere parte alla lotta condivisa. Quando tra corresponsabili c’è tensione, spesso viene meno il passaggio di comunicazioni all’interno dell’organizzazione. […] Inoltre, gli uomini non devono mai guardare le donne dall’alto in basso, trattarle con arroganza o rimproverarle. Se un responsabile dovesse mai comportarsi così, fatemelo sapere. Me ne occuperò di persona» (NRU, 25, 124).
Anche nelle tempeste più violente degli ostacoli e dei demoni e dei tre tipi di potenti nemici, Sensei si è sempre preso cura fino in fondo delle donne e dei giovani.
In questo periodo di grave crisi economica causata dalla pandemia di Covid-19, i membri del Gruppo uomini – in particolar modo coloro che rivestono una responsabilità centrale – oltre a essere i pilastri d’oro di kosen-rufu, sono anche le colonne portanti delle loro famiglie, che sostengono con il loro lavoro. Tutto ciò richiede sforzi fuori dal comune.
Proprio per questo, il fatto di sfidarci in questo momento nel mettere in pratica la guida di Sensei di rispettare i membri dei Gruppi donne e i giovani, apprezzare i loro sforzi e tener conto delle loro opinioni, rappresenta per noi uomini una grande opportunità di percepire il cuore del nostro maestro e di espandere e trasformare la nostra condizione vitale.
Quando si affrontano sfide senza precedenti, le circostanze in cui ciascuna persona vive, così come le sue idee e prospettive, sono sempre varie e diversificate.
Desidero che noi del Gruppo uomini, continuando a pregare per la vittoria e la felicità di tutti i membri nonché per rafforzare la nostra unità di itai doshin (diversi corpi, stessa mente), ci impegniamo a migliorare noi stessi a tal punto che le donne e giovani arrivino ad affermare: “Posso chiedergli tranquillamente consiglio su qualsiasi cosa”!
Impegniamoci in prima linea nei dialoghi
Dopo il 16 marzo si susseguiranno numerosi anniversari: il 2 aprile, il 3 maggio e poi il 3 luglio[ref]2 aprile, giorno della morte di Josei Toda (1958). 3 maggio, giorno della Soka Gakkai. Il 3 luglio 1945 Josei Toda fu rilasciato dalla prigione dove era stato incarcerato dalle autorità militari giapponesi insieme al suo maestro Tsunesaburo Makiguchi. Il 3 luglio 1957, il maestro Ikeda fu arrestato con la falsa accusa di aver violato la legge elettorale dell’epoca; questo avvenimento è conosciuto come “Incidente di Osaka”, n.d.t.[/ref], a proposito del quale il maestro Ikeda scrive: «Questo giorno di scarcerazione / e di incarcerazione / è il simbolo del legame / di maestro e discepolo».
In una battaglia, la vittoria o la sconfitta dipendono interamente dallo slancio iniziale, in cui infondiamo tutte le nostre energie.
Nel Gosho si legge: «È come quello che succede alle giunture di una canna di bambù: se ne viene spezzata una, anche le altre si divideranno» (Lettera a Horen, RSND, 1, 456). Prima di tutto noi responsabili andiamo a trovare e incoraggiare ogni membro con tenacia e determinazione, e a partire da lì, creiamo una reazione a catena che porti a una grande espansione dei dialoghi!