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Il mio punto di origine - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 15:36

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Il mio punto di origine

Silvia Taddei, Scandicci (FI)

Perseverando nel suo impegno per migliorare se stessa e nella pratica buddista, Silvia è riuscita a dare una prova concreta nel lavoro ricevendo lodi per il suo comportamento. Gli incontri con il maestro Ikeda sono ricordi indelebili che le permettono di fare ogni volta una nuova partenza nella sua vita

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Perseverando nel suo impegno per migliorare se stessa e nella pratica buddista, Silvia è riuscita a dare una prova concreta nel lavoro ricevendo lodi per il suo comportamento. Gli incontri con il maestro Ikeda sono ricordi indelebili che le permettono di fare ogni volta una nuova partenza nella sua vita

Quando ho iniziato a praticare il Buddismo, a ventuno anni, soffrivo di attacchi di panico e non riuscivo a superare gli esami all’università. Dopo due mesi di pratica buddista gli attacchi di panico erano spariti e ripresi gli esami.
Nel frattempo fui assunta da Poste Italiane con la mansione di portalettere in tre lontane località di campagna, dove non erano segnalati nemmeno gli indirizzi per consegnare la posta e trovare i destinatari era un’impresa… Tornavo a casa dopo otto, nove ore di lavoro stremata, sconfortata. Più volte pensai di licenziarmi ma, dopo tanto Daimoku, ogni volta decidevo di ripartire e continuare a impegnarmi proprio lì dove mi trovavo. Nel frattempo mi laureai in Economia e commercio.
Mi misi l’obiettivo di lavorare più vicino a casa e iniziai a recitare ancora più Daimoku. La risposta fu che mi proposero di lavorare in un ufficio postale, nel ruolo di sportellista, ma a circa cinquanta chilometri da casa: avevo determinato di avvicinarmi e mi spedivano così lontano! Mi ricordai degli incoraggiamenti di Nichiren Daishonin a Shijo Kingo, a cui erano state confiscate le terre e grazie ai quali lui non mollò, fino a che riconquistò la stima del suo signore e gli furono concessi terreni ancora più grandi.
Decisi così di accettare e di andare fino in fondo poiché con il Gohonzon avevo fatto tante esperienze ed ero sicura che anche questa volta ci sarebbe stata una risposta. Come afferma il Gosho «Raccogli tutta la tua fede e prega questo Gohonzon. Allora che cosa non può essere realizzato?» (Risposta a Kyo’o, RSND, 1, 366).
Proprio mentre lavoravo in questo ufficio postale così sperduto, venni a sapere che in direzione centrale a Firenze c’era un posto vacante all’ufficio gare e contratti e cercavano una persona laureata in Economia o Giurisprudenza. Dissi subito che volevo propormi e mi fu risposto che, per un posto solo, sicuramente sapevano già a chi affidare l’incarico e che se non conoscevo qualcuno sarebbe stato impossibile. Allora decisi di recitare Daimoku per trasformare l’impossibile in possibile!
Pochi giorni dopo ottenni il trasferimento in direzione centrale.
Il lavoro mi piaceva tantissimo e mi sentivo molto grata, ancora una volta, al Gohonzon. Tutti i miei sforzi nella pratica personale, nello shakubuku, nell’attività, avevano dato i loro frutti. Come avrei potuto dubitarne?
A seguito delle varie riorganizzazioni interne, negli anni il mio lavoro è cambiato e oggi sono responsabile del settore Patrimonio della mia regione.
Ho parlato del Buddismo ai miei colleghi più vicini e ai miei responsabili. Ho regalato loro vari libri e li ho sempre resi partecipi delle attività della Soka Gakkai.
Mi sono sempre sforzata di comportarmi come ci insegna il maestro Ikeda, seguendo le sue guide e basandomi sul Gosho.
Ogni anno i nostri responsabili compilano una scheda di valutazione del lavoro svolto, degli obiettivi raggiunti, le aree di miglioramento, i punti di forza, il comportamento… Quest’anno, mi ha riempita di gioia il seguente commento alla voce “comportamento: “Adotta un comportamento imparziale, senza pregiudizi nei confronti degli interlocutori. Nelle diverse situazioni condivide l’importanza di testimoniare con l’esempio i princìpi etici e di legalità. Esprime coerenza, credibilità e autorevolezza diventando per gli altri un modello di comportamento”.
Quando ho letto la scheda mi sono commossa perché in quelle righe ho visto ciò che Sensei ci chiede di fare attraverso le sue guide, di essere degli esempi per i nostri amici, parenti e colleghi.
Ho pensato che io rappresento la Soka Gakkai nel mio lavoro e che Sensei può essere orgoglioso di me! Ho ricevuto anche un premio e per ripagare il mio debito di gratitudine ho deciso di aumentare l’offerta per kosen-rufu che ho sempre fatto costantemente.
La mia determinazione per il futuro è di continuare a mettere in pratica il Gosho e le guide di Sensei nella mia vita, in modo da essere di esempio e incoraggiamento per tutte le donne e giovani donne del mio hombu.
Nichiren Daishonin afferma: «Più preziosi dei tesori di un forziere sono i tesori del corpo e prima dei tesori del corpo vengono quelli del cuore. Dal momento in cui leggerai questa lettera sforzati di accumulare i tesori del cuore!» (I tre tipi di tesori, RSND, 1, 755).
E io determino di accumulare infiniti tesori del cuore!
Sarò sempre grata a Sensei per la sua compassione verso ogni essere umano e ho sempre in mente il suo sorriso di incoraggiamento quando venne in Italia nel 1992 e io ero la byakuren a cui fu affidato il compito di assisterlo durante il meeting generale a Firenze.
Ogni volta che mi avvicinavo al suo tavolo ero terrorizzata di sbagliare, di far cadere il bicchiere, di distrarlo…
A un certo punto incrociai il suo sguardo e, cogliendo il mio disagio, Sensei mi rivolse un sorriso rassicurante che non dimenticherò mai! Porto nel mio cuore quel sorriso pieno di compassione che mi accompagna in ogni momento.
Per me quello è il mio punto di origine a cui tornare ogni volta per fare una nuova partenza nella mia vita. Nel 1994 incontrai di nuovo Sensei a Firenze (facevo sempre attività byakuren) ed ebbi la fortuna di partecipare alla cerimonia di Gongyo e Daimoku con lui, insieme a tutti gli staff.
Il suono vibrante, deciso, carico di determinazione e di compassione della sua voce è un altro ricordo indelebile che mi sostiene quando sono davanti al Gohonzon.
La mia determinazione è di continuare a impegnarmi come discepola di Sensei per l’eterno sviluppo di kosen-rufu e far sì che attraverso il mio comportamento e le mie vittorie le persone che incontro decidano di abbracciare il Buddismo.

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