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La festa giapponese delle bambole - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:24

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La festa giapponese delle bambole

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È giunto marzo, il tempo di una nuova crescita.
Congratulazioni a tutti coloro che hanno concluso le scuole elementari! E complimenti per il lavoro svolto anche agli studenti delle altre classi che si sono impegnati molto nel corso dell’anno. Le vostre famiglie, la società e il mondo intero guardano con grande aspettativa e speranza alla fresca crescita e al progresso che sicuramente raggiungerete passando all’anno scolastico successivo.
Il 3 marzo in Giappone si celebra il Giorno delle Bambine, detto anche Festa delle bambole. Quel giorno i genitori espongono delle particolari bambole che esprimono il desiderio e l’augurio che le figlie possano condurre delle vite felici, crescendo forti e in buona salute.
Io stesso conservo un ricordo della mia famiglia legato alla Festa delle bambole. Durante la Seconda Guerra mondiale la mia famiglia fu costretta a evacuare per trasferirsi in una nuova casa. La sera in cui finalmente portammo a termine il trasloco, la nostra casa, costruita da mio padre e da mia madre con un duro lavoro, venne colpita da una bomba e fu rasa al suolo. Riuscimmo a salvare solo un baule dalla casa che bruciava. «Conterrà cibo o vestiti?», ci domandammo con trepidazione. Ma con grande sorpresa vi trovammo una serie di bambole del Giorno delle Bambine. Eravamo tutti profondamente delusi, ma mia mamma esclamò gioiosa: «Sono sicura che un giorno vivremo di nuovo in una bella casa, dove potremo esporre tutte queste bambole!».
Le sue parole allegre ci fecero sorridere, e anche le bambole sembrarono sorridere con noi.

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Le bambole hanno la capacità di unire le persone.
Quando nel maggio del 1981 visitai la Russia, la Soka Gakkai sponsorizzò una mostra di bambole giapponesi a Mosca, la capitale. Tra le ottocento bambole esposte, erano presenti anche quelle del Giorno delle Bambine provenienti da tutto il Giappone.
In passato, Russia e Giappone avevano combattuto una contro l’altro durante la guerra, pertanto quelle bambole giapponesi stavano svolgendo la funzione di messaggere di amicizia, esprimendo il comune desiderio di pace. È interessante come queste bambole portassero il sorriso sui volti sia dei piccoli che degli adulti. Sebbene le persone possano appartenere a paesi diversi o parlare lingue differenti, quasi tutte conservano il ricordo felice di aver giocato con qualche bambola. Tutti condividono il desiderio della felicità per i bambini, rappresentato dalle bambole. In quell’occasione ebbi modo di parlare con alcuni bambini e bambine che visitavano la mostra. Inoltre, incontrai molti dirigenti e funzionari sovietici che auspicavano un mondo in cui tutti potessero vivere in pace e sicurezza. Il fatto di avere a cuore i bambini e quello di prendersi cura delle bambole incarnano entrambi lo spirito di pace condiviso da tutta l’umanità.

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Coltivare l’ideale della pace non è qualcosa di complicato o difficile. Andare d’accordo con i vostri amici, salutare gioiosamente le persone, dire “Grazie!” e cercare di aiutare chi è in difficoltà, tutte queste azioni contengono lo spirito della pace. Più vi sforzate in queste azioni, più contribuite a creare un mondo pacifico, iniziando proprio da lì dove vi trovate. Il modo migliore per coltivare lo spirito della pace in famiglia è di essere buoni figli per i vostri genitori, la cui preoccupazione principale è la vostra felicità.
In una lettera al giovane Nanjo Tokimitsu, un predecessore del nostro Gruppo futuro, Nichiren Daishonin descrive la bontà nei confronti dei genitori come una qualità delle persone eccezionali. Scrive: «Primo […] non disobbediamo in alcun modo ai genitori e siamo sempre attenti a procurare loro ogni sorta di cose buone o, quando è impossibile farlo, a rivolgere loro almeno due o tre sorrisi al giorno» (Le quattro virtù e i quattro debiti di gratitudine, RSND, 2, 600).
Una delle gioie più grandi per i genitori è vedere i propri figli sorridere.
Il sorriso è il punto di partenza per la felicità e per la pace.
Avanziamo verso questa primavera di speranza coltivando l’ideale della pace!

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