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La gratitudine è il motore della felicità - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 13:24

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La gratitudine è il motore della felicità

Giovanna Laschena, Roma

Giovanna è stata recentemente nominata vice direttrice generale dell’ENAC, l’ente che si occupa di tutto ciò che riguarda il trasporto aereo civile in Italia. In questa intervista ci racconta il suo percorso di rivoluzione umana

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Giovanna è stata recentemente nominata vice direttrice generale dell’ENAC, l’ente che si occupa di tutto ciò che riguarda il trasporto aereo civile in Italia. In questa intervista ci racconta il suo percorso di rivoluzione umana

Come è cambiata la tua vita quando hai iniziato a praticare il Buddismo?

Era il 2004 e avevo appena cambiato lavoro. Dopo diciotto anni di servizio in una realtà nella quale non mi sentivo realizzata, avevo vinto un concorso da dirigente in un ente pubblico, l’ENAC, e mi accingevo a una nuova vita.
Inizialmente si è subito presentata una difficoltà: ero stata assegnata a un incarico fuori della mia città – cosa complicata perché avevo un figlio piccolo – e in un settore di cui non avevo esperienza. Era chiaramente una “mossa” per indurmi a rinunciare, ma io nel frattempo avevo iniziato a praticare e non mi sono arresa.
Ho recitato Daimoku seguendo passo passo le guide del maestro Ikeda e le parole del Gosho, con la fiducia che la mia vita avrebbe preso il ritmo di Nam-myoho-renge-kyo.
Alla fine mi è stato affidato un altro incarico, adatto alla mia professionalità e che avrei svolto nella sede centrale, nella mia città.
Ero profondamente grata per l’opportunità che mi si offriva e ho sentito il desiderio di ripagare questa gratitudine sforzandomi di dare il massimo, sia umanamente che professionalmente, e di creare armonia con i miei colleghi e collaboratori. Dopo soli tre mesi mi è stata offerta la possibilità di dirigere una struttura molto più importante, un incarico di maggiore responsabilità soprattutto per le implicazioni di carattere economico delle mie decisioni.
Per dieci anni ho diretto quella struttura con grande tenacia e orgoglio. Ho avuto molte occasioni di crescita, di viaggiare, di incontrare persone e realtà nuove. Mi sono appassionata sempre più al mio lavoro e mi sono dedicata al cento per cento, proprio come ci chiede il maestro Ikeda. Gli effetti non hanno tardato ad arrivare.
Nel marzo 2016 ho partecipato a una selezione interna per l’incarico di vice direttore centrale e sono stata scelta. Ancora una volta una sfida e un’occasione per sperimentare nella mia vita il potere di Nam-myoho-renge-kyo. Come ci incoraggia il maestro Ikeda, in questi anni mi sono sforzata costantemente di creare una rete di fiducia intorno a me dialogando senza pregiudizi, e di diventare un punto di riferimento affidabile anche per i nostri interlocutori esterni.
Tutto questo è anche frutto dell’attività Corallo che ho svolto per anni nella Soka Gakkai e che mi ha insegnato ad assumermi fino in fondo la responsabilità del mio ambiente, anche se in modo invisibile, in ogni situazione. Ho imparato a fare squadra dando valore a ogni persona, ascoltando sinceramente le sue ragioni.
Oltre che relazioni cordiali e apprezzamento sono riuscita a creare nuove amicizie e ho condiviso il Buddismo con molte persone, tanto che al lavoro vengo identificata come colei che ha “una visione buddista delle cose”.

Come sei riuscita a conciliare gli impegni professionali con gli altri aspetti della tua vita?

Ho sempre messo la pratica buddista alla base di tutto, anche quando mi trovavo all’estero per lavoro mi portavo dietro le riviste per studiare le guide del maestro Ikeda, che sono il mio faro.
A volte far quadrare tutto non è stato facile, in particolare quando mio figlio era piccolo, ma ho sempre cercato di essere presente per la mia famiglia e di mantenere l’armonia, l’incoraggiamento e l’ascolto. Inoltre ho sempre continuato a sfidarmi per riuscire a offrire il mio tempo agli altri.
Uno dei miei obiettivi è ripagare il mio debito di gratitudine verso il nostro maestro e la Soka Gakkai, e per questo cerco costantemente di approfondire lo spirito dell’offerta che è un’occasione fondamentale per realizzare questo desiderio.
Recentemente ho accettato la responsabilità di settore con l’obiettivo di aprire ancora di più la mia vita e incoraggiare ogni persona con la mia esperienza concreta. Nichiren Daishonin afferma: «Tutte le azioni virtuose metteranno nella tua vita buone radici e benefici. Pratica la fede con questa convinzione» (RSND, 1, 4).
Anche durante il lockdown, pur lavorando tantissimo da casa, abbiamo continuato a incontrarci on line quasi ogni giorno con i membri del mio settore. Ho scritto a Sensei mandandogli le foto dei nostri incontri e lui ha risposto ringraziandoci e dicendo di continuare così: ho provato una gioia straordinaria!

Cosa hai provato quando ti è stato proposto l’incarico di vice direttrice generale dell’ENAC?

Sono molto fiera di essere la prima donna ad assumere questo incarico e anche per questo sento quanto è importante vincere sulle mie insicurezze, anche a nome di tutte le donne. Quando, inaspettatamente, il presidente e il direttore generale mi hanno comunicato che volevano proporre il mio nome per questo incarico, il mio primo pensiero è andato al maestro Ikeda.
A prescindere dalla soddisfazione professionale, infatti, mi hanno colpita le parole che hanno usato per comunicarmi la motivazione: resilienza, disponibilità, apertura mentale, rispetto per gli altri, tutte qualità che il maestro Ikeda ci indica per poter realizzare la pace e la felicità di tutti.
Mi sono commossa perché ho sentito di avere in qualche modo reso orgoglioso il mio maestro e ho pensato che i miei sforzi per seguire i suoi insegnamenti erano stati ripagati.
Questa prova concreta la dedico a lui. Ho poi pensato ai miei genitori, a quanto sarebbero stati soddisfatti e fieri di me.

In che modo le difficoltà legate alla pandemia incidono sul tuo lavoro?

La pandemia ha un impatto enorme sul settore del trasporto aereo, che è uno dei più colpiti, abbiamo avuto un calo del novanta per cento dei voli rispetto all’anno scorso.
In questa situazione dare valore agli aspetti umani piuttosto che a quelli economici e concorrenziali non è facile. Penso che in questo momento, più che mai, ognuno deve fare la sua parte. Io mi sforzo per trovare soluzioni equilibrate e cercare di sviluppare un senso di responsabilità condivisa che possa contemperare le esigenze dell’industria con quelle dei singoli.

Quali sono le tue determinazioni per il futuro?

Voglio vivere secondo l’insegnamento del maestro Ikeda dedicandomi agli altri e creando legami umani sempre più profondi. Sento la responsabilità di crescere e di vincere sulle mie paure e sui miei limiti per incoraggiare ogni persona a credere nel proprio valore, basandomi su questa guida di Sensei: «Una “persona capace” è dotata di carattere, premura nei confronti degli altri, tolleranza, forza spirituale per riflettere su se stessa, fede nella giustizia e determinazione di realizzarla: far risplendere una tale personalità è la cosa più importante per un essere umano. Per realizzare tutto ciò è necessario uno spirito combattivo e continuare a lucidare se stessi sfidando le proprie debolezze, affrontando le difficoltà una dopo l’altra» (NR, 644, 9). 

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