Nicolas comincia a praticare il Buddismo nel Gruppo futuro a diciassette anni. Mentre affronta le sfide quotidiane, gli incoraggiamenti del maestro Ikeda diventano fin da subito un faro per illuminare il futuro e risvegliano in lui il desiderio di dedicare la vita a una grande missione
Ho incontrato il Buddismo di Nichiren Daishonin grazie a una mia carissima amica.
Durante le estati dei primi anni del liceo avevamo l’abitudine di passare insieme moltissimo tempo. Spesso mi capitava di ascoltare sua mamma recitare Daimoku.
Un giorno mi regalò il libro In cammino con i giovani e in diverse occasioni mi parlò di Buddismo e mi invitò a partecipare a zadankai. A settembre del 2017, mossi da una grande curiosità, io e il mio migliore amico decidemmo così di partecipare al nostro primo zadankai. Le esperienze e le persone conosciute quel giorno ci affascinarono tanto che decidemmo di iniziare a praticare immediatamente.
I mesi passavano e pian piano sperimentavo il potere della pratica buddista. Il primo beneficio immediato è stato il cambiamento dello stato vitale.
Il mio atteggiamento cambiò: andavo a scuola con un’aria molto più serena e solare, anche le persone intorno a me lo avevano notato e questo mi permetteva di condividere il Buddismo con loro.
Nonostante i benefici, il Gohonzon era ancora per me qualcosa di distante. In quel periodo pensavo di non essere pronto per compiere un passo così grande, quasi come se ricevere il Gohonzon fosse un passo che si poteva fare solo dopo anni di esperienze mozzafiato…
Recitai Daimoku e parlai con i miei responsabili e così capii che ricevere il Gohonzon non è un punto di approdo come pensavo, bensì un punto di partenza.
Decidere di compiere questo passo significava porre la causa per la mia felicità e dare il mio contributo nel portare avanti il voto di kosen-rufu. Mi feci coraggio e il 29 luglio 2018 ricevetti il Gohonzon e divenni membro della Soka Gakkai.
I mesi a seguire mi diedero una grande spinta in avanti nella mia rivoluzione umana: iniziai a recitare molto più Daimoku e cominciai la quinta superiore.
Una volta iniziata la scuola, le mie intenzioni erano ben chiare nel mio cuore: volevo concludere l’impegnativo percorso liceale nel miglior modo possibile e superare la maturità in maniera eccellente. Questa mia volontà era anche motivata dalla mia scelta universitaria: avevo deciso di frequentare una facoltà a numero chiuso, in cui il criterio di ammissione era basato sul voto di maturità. Quella facoltà, infatti, era l’unica che sentivo di voler frequentare con tutto me stesso, motivo per cui non ero assolutamente disposto a perdere questa battaglia. Nichiren Daishonin afferma: «Usa la strategia del Sutra del Loto prima di ogni altra» e fu proprio seguendo questa guida che diedi tutto me stesso: recitavo Daimoku, studiavo, partecipavo alle attività e mi impegnavo a fondo nel sostenere ogni singola verifica e interrogazione. Arrivato il momento della maturità feci lo stesso, sforzandomi di recitare almeno un’ora di Daimoku al giorno per portare avanti al meglio lo studio. Fu proprio ponendo queste cause che, a conclusione di tutti i miei sforzi, scoprii che la mia facoltà aveva tolto il numero chiuso e, cosa ancora più importante, riuscii a diplomarmi con il punteggio di 98/100!
Durante l’estate ebbi poi l’occasione di partecipare al mio primo Corso nazionale futuro, che si tenne al Centro culturale di Firenze. Ricordo ancora l’emozione che provai durante la preparazione, durante il viaggio e durante il corso stesso.
Era la prima volta che potevo conoscere tanti giovani Bodhisattva della Terra come me e porto ancora nel cuore il ricordo e la sensazione provata nell’essere lì e nel recitare Daimoku con tutti loro: eravamo tanti giovani riuniti nello stesso posto, uniti tutti insieme dal voto di kosen-rufu e proprio per questo il mio cuore era colmo di gioia. Il corso ha rappresentato per me un’esperienza meravigliosa che mi ha permesso di approfondire ancora di più la mia fede e lo studio del Buddismo di Nichiren Daishonin.
Ciò che più mi scalda il cuore sono le amicizie che ho avuto modo di stringere o rafforzare durante il corso, legami meravigliosi che trascendono lo spazio e che continuano a rimanere vivi nonostante tutti gli impegni e le distanze che ci separano.
Due mesi dopo il corso ho iniziato l’università, intraprendendo un percorso che sento essere essenziale per me.
Il Gruppo studenti, così come il Gruppo futuro, è molto caro al nostro maestro Ikeda, che ripone speranza e fiducia negli studenti e nel loro ruolo nella società di oggi e del futuro.
Sicuramente la mia esperienza universitaria è stata ed è tuttora un’esperienza un po’ fuori dal comune, a causa della delicata situazione in cui tutto il mondo si ritrova in questo momento per via della pandemia da Covid-19.
Anche se gli ostacoli e le paure sono sempre all’ordine del giorno, sento che non devo lasciare che queste mi distolgano dall’obiettivo più grande della felicità mia e degli altri. A questo proposito, Sensei ci incoraggia così: «Avanzate con coraggio e ardore, perché siete giovani. Crescete sempre. Non dimenticate di andare oltre i vostri limiti» (Diario giovanile, Esperia, pag. 17).
Ora, dopo un anno universitario in cui ho avuto modo di stringere grandi amicizie e di ampliare il mio bagaglio di conoscenze, sto frequentando il secondo anno con questa determinazione: approfondire sempre di più la mia fede, utilizzando anche i miei studi per capire la direzione che voglio dare alla mia vita.