Il 18 novembre, che cade nel dorato autunno giapponese, segna l’anniversario della fondazione della Soka Gakkai (1930).
Quasi tutti i giorni i Bodhisattva della Terra, provenienti da ogni parte del Giappone e del mondo, si riuniscono nel Kosen-rufu Daiseido (Palazzo del Grande voto di kosen-rufu) a Shinanomachi, Tokyo, per la cerimonia di Gongyo.
La rete Soka è diffusa in 192 paesi e territori. Quando da una parte del globo si fa Gongyo mattina, dall’altra parte i membri fanno Gongyo sera o partecipano ai nostri zadankai.
Oggi il suono di Nam-myoho-renge-kyo riverbera in tutto il mondo ininterrottamente, 24 ore al giorno.
Siamo entrati in una nuova epoca, piena di speranza, in cui noi e i nostri compagni di fede, legati dal voto di kosen-rufu, lavoriamo insieme per la pace nel mondo.
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C’è un passo di uno scritto di Nichiren Daishonin che tutti i compagni di fede hanno inciso profondamente nei loro cuori: «Miei discepoli, formulate un grande voto!» (La porta del drago, RSND, 1, 891). È tratto da una lettera inviata a Nanjo Tokimitsu nel novembre del 1279, quasi 740 anni fa.
A quel tempo Nikko Shonin, diretto discepolo del Daishonin e suo successore, era attivamente impegnato nella propagazione nella provincia di Suruga, l’odierna prefettura di Shizuoka, dove viveva Tokimitsu, che all’epoca aveva vent’anni.
Quando il movimento di kosen-rufu cominciò a espandersi, sorsero vari ostacoli nel tentativo di minacciare i seguaci del Daishonin affinché abbandonassero la fede. Poco prima che il Daishonin scrivesse questa lettera, venti contadini suoi discepoli furono arrestati dalle autorità con false accuse durante quella che è nota come “persecuzione di Atsuhara”.
Tre di loro, i fratelli Jinshiro, Yagoro e Yarokuro, furono decapitati.
Il giovane Tokimitsu rischiò la vita per proteggere gli altri credenti che erano esposti a minacce e violenze. Fino a quel momento il Daishonin aveva sopportato da solo il peso di tutte le persecuzioni; la persecuzione di Atsuhara fu la prima in cui i discepoli lottarono con tutte le loro forze per difendere la fede.
Una volta rivolsi una domanda al mio maestro, il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda, riguardo alla morte dei tre discepoli, i cosiddetti martiri di Atsuhara. Mi rispose che, poiché avevano dato la vita per la Legge mistica, sicuramente erano morti serenamente, come se delicatamente fossero caduti in un sonno profondo e tranquillo dopo un breve sogno, e avevano conseguito la Buddità.
I tre martiri di Atsuhara sono oggi riveriti dai membri di tutto il mondo come brillanti esempi del trionfo del Buddismo della gente.
Il presidente fondatore della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, che fu un fermo oppositore del governo militarista giapponese durante la Seconda guerra mondiale e che morì in carcere per la sua fede, ereditò il nobile spirito dei tre martiri di Atsuhara.
Il 18 novembre, l’anniversario della Soka Gakkai, è anche il giorno della morte di Makiguchi (1944). Anche Toda e io, portando avanti l’impegno di Makiguchi per la pace, abbiamo lottato con tutte le nostre forze per kosen-rufu. Affrontando ogni tipo di persecuzione, abbiamo continuato a pregare costantemente con la determinazione di proteggere i nostri preziosi membri.
Le parole del Daishonin, «formulate un grande voto!», risuonano come un incoraggiamento rivolto ai compagni di fede ad alzarsi.
Ci spingono anche a riflettere su come utilizziamo le nostre preziose vite e ci esortano a condurre delle esistenze dedite a una grande missione e a un nobile scopo.
Spero che tutti voi, miei cari amici del Gruppo futuro, viviate le vostre preziosissime esistenze al massimo, determinando di dedicarvi a una nobile missione.
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Coloro che rimangono fedeli al voto formulato in gioventù sono dei veri vincitori.
Vorrei condividere con voi la storia di un responsabile della Soka Gakkai indiana, giapponese di nascita. Quando andava alle scuole superiori ed era un membro del Gruppo futuro lesse un editoriale del Daibyakurenge (la rivista di studio della Soka Gakkai) che avevo scritto per il Gruppo futuro, intitolato “Giovani fenici, spiccate il volo verso il futuro!”, che lo spinse a riflettere profondamente su cosa potesse fare per kosen-rufu. Dopo aver parlato con alcuni amici, formulò il voto di andare in India, la culla del Buddismo, per dedicarsi lì a kosen-rufu.
Frequentava l’università in Giappone e allo stesso tempo si impegnava duramente nello studio della lingua inglese. Dopo la laurea, vinse una borsa di studio del governo indiano per andare a studiare in India.
Una volta là, ogni giorno era una dura lotta in un ambiente nuovo e completamente sconosciuto. Ma ogni volta che si sentiva schiacciato e stava per rinunciare, leggeva l’editoriale rivolto al Gruppo futuro per ritrovare il coraggio.
Pregando e sforzandosi intensamente, completò la scuola di specializzazione e vinse il dottorato. Successivamente, trovò lavoro nel settore pubblico in India, dando costantemente prova concreta nella società e guadagnandosi la fiducia e la vittoria attraverso strenui sforzi.
Ora è uno dei responsabili di centro della Soka Gakkai indiana, dove i membri del Gruppo giovani e del Gruppo futuro stanno aprendo la strada da veri pionieri. Sono riusciti a far avvicinare molti amici al Buddismo di Nichiren Daishonin, e recentemente è anche stata pubblicata una raccolta di esperienze di fede dei membri del Gruppo futuro indiano.
Sono storie gioiose di giovani che condividono le loro vittorie personali, come per esempio un grande miglioramento nel rendimento scolastico come risultato della sfida di fare Gongyo, oppure la risoluzione di difficoltà economiche familiari come effetto della recitazione di Nam-myoho-renge-kyo.
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Perché quando ci dedichiamo ad adempiere al grande voto di kosen-rufu le nostre preghiere ottengono una risposta?
Possiamo collegare questo fenomeno ai movimenti del cosmo secondo il ritmo della Legge mistica. Il motivo per cui sperimentiamo quotidianamente che il giorno diventa notte, così come l’alternarsi delle stagioni, è che la terra, mentre ruota attorno al sole, ruota anche attorno al proprio asse.
Allo stesso modo, il nostro movimento dedito al grande voto di kosen-rufu è come la rivoluzione della terra intorno al sole. Gli sforzi che facciamo nella nostra personale rivoluzione umana, in altre parole il superamento dei nostri problemi e difficoltà, sono paragonabili alla rotazione della terra intorno al proprio asse. Quando recitiamo Nam-myoho-renge-kyo, la meravigliosa Legge che permea l’universo, e sintonizziamo il nostro cuore al ritmo di kosen-rufu, le nostre vite iniziano a muoversi in maniera incredibile, creando valore e speranza.
Dopo aver incoraggiato Tokimitsu a formulare un grande voto, nella stessa lettera il Daishonin descrive cosa vuol dire dedicarsi alla fede: «Pensa a questa offerta come a una goccia di rugiada che si unisce di nuovo al grande mare, o come a un granello di polvere che ritorna alla terra» (La porta del drago, RSND, 1, 891).
Quando viviamo in accordo con la Legge mistica, che è vasta come l’oceano e solida come la terra, le nostre sfide personali appaiono piccole e possiamo raggiungere uno stato vitale immenso come l’oceano e incrollabile come la terra.
Spero che vi sforzerete nella pratica di Gongyo e Daimoku «giorno dopo giorno e mese dopo mese» (Le persecuzioni che colpiscono il santo, RSND, 1, 885). Sforzatevi instancabilmente, con coraggio e tenacia, con la stessa costanza della rivoluzione quotidiana della terra, negli studi, nella lettura, nelle lingue straniere, per voi e per il brillante futuro dell’intera umanità! Ripongo in voi grandi speranze, miei cari giovani amici, e vi dedico l’appassionato appello di Toda: «Giovani, dedicate le vostre vite a nobili e alti ideali!».
(1 novembre 2018)
