Il sole e la terra stavano risplendendo, così come i cuori dei membri tedeschi. La pioggia che era caduta fino a due giorni prima aveva alzato il livello dell’acqua del fiume Reno, che ora brillava sotto il sole luminoso. Il fiume scorreva incessante.
A bordo di un’imbarcazione turistica che navigava lungo il fiume, stavo portando avanti un “dialogo sul Reno” con il dottor Josef Derbolav (1912–87), un rinomato educatore tedesco. In quella amabile giornata di giugno del 1983, soffiava una piacevole brezza.
Conservo ancora l’indelebile ricordo di aver cantato una canzone con il dottor Derbolav, mentre ammiravamo i castelli lungo il fiume osservando la roccia resa famosa dalla leggenda di Lorelei.
Scendendo dalla barca sulla riva della cittadina di Oberwesel, abbiamo proseguito il nostro dialogo nel castello di Schönburg, costruito novecento anni fa.
Con il dottor Derbolav, professore emerito all’Università di Bonn, ho parlato apertamente di argomenti quali l’umanesimo, la cultura e la pace. Alla fine il nostro dialogo è stato pubblicato con il titolo Alla ricerca di una nuova umanità. Al termine del nostro scambio il dottor Derbolav ha sottolineato: «L’essere umano soccomberebbe totalmente al destino se lasciasse che la pianticella della speranza radicata nel suo intimo appassisse fino a spegnersi».
La speranza è la prova della nostra umanità, la luce del genere umano. Il dottor Derbolav sosteneva che, finché siamo in vita, non dobbiamo mai abbandonare la speranza. Concluse poi dicendo che la fonte ultima della speranza deve essere trovata nella fede religiosa.
In qualità di membri della Divisione futuro, tutti voi abbracciate il Buddismo del sole. Qualunque difficoltà o delusione possiate sperimentare, siete in grado di far risplendere il sole della speranza dentro di voi. Ci possono essere campi in cui eccellete e altri in cui non siete molto bravi, ma datevi comunque una pacca sulla spalla per i progressi che avete fatto e al prossimo tentativo sfruttate al massimo ciò che avete imparato nell’ambito in cui avete mancato l’obiettivo. Diamoci da fare con allegria!
Costanti e pazienti come il flusso del Reno, approfondite e ampliate voi stessi, giorno dopo giorno e anno dopo anno. Le lacrime e il sudore degli sforzi che compite ora diventeranno un grande fiume di speranza che aprirà la via a un futuro più luminoso per l’intera umanità.
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Lo statista-filosofo Richard von Weizsäcker (1920–2015) è stato il primo presidente della Germania appena riunificata. Parlando della sua visione del futuro della Germania post-unificazione, egli ha condiviso con me la sua convinzione che sarebbe importante che le popolazioni si rispettassero e si guardassero negli occhi a vicenda.
Ci siamo incontrati per un colloquio nel giugno del 1991, otto mesi dopo la riunificazione della Germania. A quel tempo l’opinione generale riteneva che la Germania Ovest fosse piuttosto sviluppata e che il problema risiedesse nella Germania Est, in ristagno economico. Il presidente Weizsäcker però credeva che il muro invisibile nei cuori delle persone sarebbe crollato grazie al rispetto reciproco in quanto esseri umani.
Il rispetto per gli altri è la luce più bella dell’umanità.
Nichiren Daishonin ci fa notare che quando ci inchiniamo rispettosamente davanti a uno specchio, «l’immagine nello specchio allo stesso modo si inchina rispettosamente davanti a noi» (BS, 120, 53).
Se rispettiamo e apprezziamo i nostri amici, anche noi saremo rispettati e apprezzati. Ci possono essere persone con cui sentite che è difficile andare d’accordo: la chiave per abbattere il muro invisibile tra voi e gli altri è lo spirito del rispetto.
Il rispetto non è una sorta di qualità rara. È solo il riconoscimento delle buone qualità dei nostri amici. È la scoperta delle loro caratteristiche degne di ammirazione, che noi stessi vorremmo sviluppare.
Come esseri umani tutti noi abbiamo dei difetti, ma è uno spreco terribile concentrarci solo su quelli e trascurare di conseguenza i nostri punti di forza. Invece di concentrarci su ciò che non ci piace di una persona, possiamo sottolineare i suoi aspetti positivi.
Parlare con coraggio apre le porte verso il cuore degli altri e porta a nuove scoperte. Ci aiuta a stringere nuove amicizie. Nutrire questo spirito e comportarci in questo modo sono i primi passi verso la pace mondiale.
1 dicembre 2014
(traduzione di Francesca Fanciullacci)
Per leggere l’intera puntata: www.ilvolocontinuo.it
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Il 14 agosto 1947 Daisaku Ikeda partecipa al primo zadankai dove incontra Josei Toda e il 24 agosto riceve il Gohonzon. Di seguito un breve estratto da La rivoluzione umana
«Signore!» Shin’ichi Yamamoto ruppe il silenzio con voce decisa. Tutti gli occhi furono subito su di lui. «C’è qualcosa che vorrei lei mi spiegasse». Toda aguzzò lo sguardo dietro gli spessi occhiali e fissò il ragazzo. «Certo, chiedi pure quello che vuoi». «Signore, qual è il modo corretto di vivere? Più ci penso e più sono confuso» […]. «Bene bene, questa è la domanda più difficile che potevi fare». […] La voce di Toda era tranquilla, rassicurante.
«Nel corso della vita ognuno incontra molti problemi, come ad esempio nella situazione attuale, in cui è così difficile trovare un po’ di cibo. Nessuno è in grado di prevedere le sfortune che potrebbero colpirlo, difficoltà economiche, questioni d’amore, malattie, discordie familiari, guerre. […] Ma in definitiva si tratta di questioni superficiali, come piccole increspature sull’acqua. Ci sono sofferenze ben più gravi. Come è possibile risolvere il dilemma della vita e della morte? Non credi che sia il problema in assoluto più difficile? Il Buddismo usa la definizione delle quattro sofferenze: nascita, invecchiamento, malattia e morte. Se non si riesce a trovare una soluzione per questi problemi, non è possibile vivere correttamente. Essendo nato in questo mondo, non puoi fare a meno di affrontare questa realtà. Potresti rimpiangere di essere nato, ma ora sei qui e devi far fronte alla situazione». […]
«Naturalmente è lecito chiedersi quale sia la via corretta nella vita però, se davvero hai del tempo a disposizione, sarebbe meglio impiegarlo praticando l’insegnamento di Nichiren. Dopotutto sei giovane e grazie alla pratica riuscirai a comprendere che stai seguendo il sentiero corretto della vita. Questo te lo posso garantire». […] (RU, 2, 126-137).