Il presidente Ikeda in ogni occasione ci incoraggia ad avanzare nello spirito di itai doshin (diversi corpi, stessa mente).
Nel messaggio di capodanno, ad esempio, cita questo tipo di unità per ben tre volte. Parlando della storica campagna di Osaka, scrive: «Proprio perché viviamo in un periodo così travagliato dobbiamo sempre partire dalla preghiera e rimanere uniti nello spirito di “diversi corpi, stessa mente”. Mettendo in pratica costantemente la strategia del Sutra del Loto apriremo una strada verso la vittoria».
Aggiunge poi che i membri del Kansai sono modelli di persone che agiscono con coraggio, prendono l’iniziativa, aprono nuove strade e si dedicano con orgoglio alla propria missione e al voto di realizzare kosen-rufu: «Sono la dimostrazione palese di cosa significhi solidarietà di “diversi corpi, stessa mente”».
Il messaggio si conclude con questo appello: «In quest’anno così importante, mentre continuiamo costantemente a far crescere i giovani, avanziamo insieme con lo spirito di “diversi corpi, stessa mente” verso la realizzazione del grande voto di kosen-rufu, cioè la pace mondiale».
Anche il messaggio inviato il 19 gennaio espressamente a noi Italiani, contiene un forte appello di sensei all’unità: «Fate di oggi una nuova partenza mettendo al centro il direttore generale Tamotsu Nakajima e la responsabile nazionale della Divisione donne, Anna Conti, verso i quali nutro profonda fiducia, con i motti:
• Italia che avanza in buoni rapporti
• Italia in itai doshin
• Italia che crea amicizia nella comunità
• Italia che fiorisce colma di benefici
Come i pesci e l’acqua
Nichiren Daishonin parla di itai doshin in due scritti, come di una condizione indispensabile per realizzare kosen-rufu.
Ne L’eredità della legge fondamentale della vita scrive: «In generale, che i discepoli di Nichiren, preti e laici, recitino Nam-myoho-renge-kyo con lo spirito di “diversi corpi, stessa mente”, senza alcuna distinzione fra loro, uniti come i pesci e l’acqua, questo si chiama eredità della Legge fondamentale della vita. In ciò consiste il vero scopo della propagazione di Nichiren. Se è così, anche il grande desiderio di un’ampia propagazione potrà realizzarsi. Ma se qualcuno dei discepoli di Nichiren distrugge l’unità di “diversi corpi, stessa mente” sarà come chi distrugge il proprio castello dall’interno».
Qualche anno dopo, rivolgendosi ai discepoli che stavano affrontando la dura persecuzione di Atsuhara, il Daishonin li incoraggia affermando che con questo tipo di unità si può superare qualunque situazione: «Quando fra le persone prevale lo spirito di “diversi corpi, stessa mente” esse realizzeranno tutti i loro scopi, mentre se hanno uno “stesso corpo e diverse menti” non possono ottenere niente di notevole […]. Perfino una sola persona, se ha scopi contrastanti, finirà sicuramente per fallire. Ma cento o mille persone possono senza dubbio realizzare il loro scopo se hanno un’unica mente. Benché numerose, le persone del Giappone difficilmente realizzeranno qualunque cosa, poiché hanno uno stesso corpo, ma diversa mente. Al contrario, sebbene Nichiren e i suoi discepoli siano pochi di numero, poiché hanno lo spirito di “diversi corpi, stessa mente”, realizzeranno sicuramente la loro grande missione di propagare ampiamente il Sutra del Loto».
La Soka Gakkai esiste proprio per vivere secondo questo spirito, anche se a volte è difficile.
Il Budda Soka Gakkai
Il sangha o “armoniosa comunità dei credenti” ha lontane origini nella storia del Buddismo, ed è così importante da essere considerato, insieme al Budda e alla Legge, uno dei “tre tesori”.
Infatti la Legge non si propaga da sola, è la comunità dei credenti che pratica l’insegnamento, lo custodisce, lo trasmette agli altri e lo tramanda al futuro. I tre tesori sono dotati del potere di salvare le persone dalla sofferenza e di condurle all’Illuminazione.
Nel commentare L’eredità della legge fondamentale della vita, sensei scrive: «La Soka Gakkai è l’assemblea dei Bodhisattva della Terra fondata da maestro e discepolo in accordo con il decreto del Budda» e cita gli inizi dell’attività con Toda: «Ogniqualvolta ci gettavamo a capofitto nelle nostre battaglie come discepoli di Toda, si sprigionavano da dentro la nostra vita, con incredibile forza, il potere della pratica, il potere intrinseco dei Bodhisattava della Terra, e il potere di combattere il male mettendoci così in grado di spezzare le catene del nostro destino e di aiutare gli altri a fare lo stesso. Da persone che chiedevano aiuto siamo diventate persone che correvano in aiuto degli altri» (D. Ikeda, L’eredità della legge fondamentale della vita, esperia, pag. 31).
Toda parlava di “Budda Soka Gakkai”: è l’armoniosa unità dei credenti che svolge in quest’epoca il mandato del Budda.
Il voto condiviso di maestro e discepolo
Cosa dobbiamo fare quindi per creare l’unità di itai doshin? Più che porsi domande si tratta di darsi da fare, diventando da “persone che chiedono aiuto” a “persone che corrono in aiuto degli altri”. Sensei ci assicura che in questo modo la “qualità” dell’unità si manifesta naturalmente. “Stessa mente” o “unità di intenti” infatti si riferisce al grande voto di kosen-rufu, che è il cuore dello spirito di maestro e discepolo. Non significa discutere con gli altri per mettersi d’accordo. Itai doshin si crea con una fede basata sull’impegno condiviso tra maestro e discepolo.
Sensei scrive: «Facendo dell’unità di “diversi corpi, stessa mente” il motto che guida la nostra organizzazione, ho fatto del mio meglio per sviluppare la Soka Gakkai e fare avanzare kosen rufu». Itai doshin è una qualità fondamentale di ciò che stiamo facendo, e per realizzarla ognuno deve collegarsi direttamente al maestro e al voto per kosen-rufu.